Minigonna, love story per sempre Ha 40 anni e continua a far sognare

Minigonna, love story per sempre Ha 40 anni e continua a far sognare FESTA A RICCIONE CON UN GRAN GALA E UN CORTEO «MINi-PRIDE» Minigonna, love story per sempre Ha 40 anni e continua a far sognare Rilanciata dalla moda per quest'estate e anche per l'inverno, è diventata un vero classico A inventarla fu l'inglese Mary Quant: «Ma e vere creatrici sono e ragazze qua unque» costume Antonella Amapane BUON compleanno minigonna. La famosa spanna di tessuto che scandalizzò mezzo mondo compie quarant'anni. Rilanciata dalla moda quest'estate e il prossimo inverno, non mostra una ruga. Anzi, più attuale che mai, si riconferma l'unica vera rivoluzione vestimentale dei nostri tempi. Tanto da festeggiarla in pompa magna a Riccione, il 20 aprile con'uri gran gala e un «Mini-Pride». Un corteomuseo che mischia modelle (vestite Just Cavalli, Versus, La Perla, Navarra e Fiorucci) insieme con donne comuni, interpreti di uno spirito che va da «Mary Quant alle veline». L'appuntamento è uno dei tanti - tra arte, moda, musica e costume - promossi dal Comune di Riccione a sostegno dell'Unicef. Con una formula libera, democratica e di strada come il capo lanciato da Mary Quant, la manifestazione ne racconterà la storia, trasformando le vetrine delle boutique, le facciate dei palazzi e le piazze in bacheche senza vetri. Il percorso si snoderà lungo il mitico viale Ceccarini e verrà aperto da un corteo di auto d'epoca. Ogni vettura, attraverso i look degli equipaggi di modelle, rappresenterà i capisaldi cronologici della minigonna: passato, presente, futuro. Seguendo le macchine, il pubblico (le donne sono invitate a presentarsi in minigonna) diventerà spettatore-attore. Ripreso in diretta e proiettato su un maxi schermo al termine dello show. Perché, a 40 anni di distanza, la morale resta quella di Mary Quant: «Le vere creatrici della mini sono le ragazze, le stesse che si vedono per le strade». «Per un "mini uomo" la mini è un traguardo. Questo capo ha segnato una rivoluzione. Non ha solo tolto i tendaggi dal corpo, bensì dal cervello. A Riccione cercherò di portare mia madre vestita come i Platters e il mio cane con un toupet Anni '70», scherza Piero Chiambretti che cura la scenografia dell'evento diretto dal regista Giuseppe Silvestrin, con la consulenza storica del giornalista Gianluca Lo Vetro. Se è vero che la coraggiosa signora londinese inventa la mini alla fine del '63, è altrettanto vero che il suo stile ribelle e libero dilaga a macchia d'olio, come un fenomeno di costume, nel '64. Proprio mentre inizia la guerra in Vietnam, esplode la Pop Art, Martin Luther King riceve il premio Nobel per la pace e sta per scoppiare la Beatlesmania. A promuovere quello scampolo di tessuto che mostra impudico le gambe è la prima top model-teen ager, la diciassettenne Twiggy-il Grissino, ritratta in tutta la sua magrezza pure dalla neonata Polaroid. Imitata da migliaia di adolescenti, diventa improvvisamente l'icona della Swinging London. Da quel momento l'abbigliamento femminile non è più lo stesso. Le gonne corte impongono stivali alti di vernice, nuove calze (i collant) e biancheria colorata. Persino le bambole hanno smesso gli abiti tradizionali. Barbie, signorina un po' Raquel Welch e un po' Ursula Andress che sbarca in Europa nel '65, ne è l'esempio lampante. Ma già un anno dopo Andy Warhol/ firmando il miniabito Campbell's Soup, eleva ad arte l'invenzione di Mary Quant. Avviato dalla mini, il processo di liberalizzazione dell'abbigliamento corre velocissimo. Nel '66 Yves Saint Laurent lancia il nude look. Paco Rabanne firma i suoi micro abiti in metallo, Rudy Genreich inventa il topless, mentre dilagano gli hot-pants. La caratteristica più incredibile della minigonna, però, è la sua incredibile longevità. Come un evergreen si inabissa periodicamente per rispuntare puntuale e liftata di fresco ogni dieci anni. Nei '70 rieccola protagonista, rilanciata dal film «Shampoo». Negli '80 è il punk ad alimentare una new wave in minigonna di pelle nera - alla quale darà voce e corpo Deborah Harris dei Blondie - reinterpretata dal pr ^ et-à-porter italiano. Nei '90 è Versace a scommettere tutto sulla minigonna, invitando le donne a ((buttar via le palandrane per stare al passo coi nuovi tempi dinamici». Lo stilista firma addirittura il revival di questo capo con gli stivali alti di vernice. Un ricorso sixty che sfila a Milano Collezioni, sublimato dalle super top: Linda, Cindy, Christy e Claudia. Adesso, a un anno e mezzo dal crollo delle Torri Gemelle, nel pieno di una crisi mondiale, gli stilisti più all'avanguardia - da Gucci a Prada fino ad Armani rilanciano la minigonna. In un mondo dove spazio e tempo sono i nuovi beni di lusso, «mini è bello». Non solo nel campo della tecnologia con i suoi ritrovati sempre più micro. Ha rivoluzionato tutto l'abbigliamento femminile, dagli stivali alti ai collant e alla biancheria colorata L'ultimo revival è firmato dagli stilisti più all'avanguardia da Gucci a Prada eArmani Lanciata nel '53 il suo stile ribelle si impone subito A promuovere questo scampolo di tessuto che scopre le gambe èTwiggy, la celebre modella grissino Nina Morie con una minigonna disegnata da Roberto Cavalli

Luoghi citati: Comune Di Riccione, Europa, Milano, Riccione, Vietnam