Metalmeccanici, sciopero più vicino

Metalmeccanici, sciopero più vicino RINALDI: PROTESTEREMO PER DIFENDERE LA NOSTRA PIATTAFORMA. PRESTO UN INCONTRO CON FIM E U1LM Metalmeccanici, sciopero più vicino Gli industriali aprono sulla formazione. La Fiom: niente progressi ROMA Si avvia verso lo sciopero la trattativa per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Ma è probabile che le azioni di lotta, dopo la moratoria che scadrà il 27 aprile, saranno separate; da una parte la Fiom-Cgil, e dall'altra Fim-Cisl e Uilm-Uil. Se, infatti, nell'incontro di ieri Firn e Uilm hanno rilevato leggeri passi in avanti sull'inquadramento e sulla formazione, ma nessuna novità sostanziale sul salario, la Fiom ha dato un giudizio nettamente negativo. E in ogni caso i rapporti tra le organizzazioni di categoria sembrano ancora pesanti. «Se, finita la moratoria - ha detto il leader della Fiom, Gianni Rinaldini - le posizioni rimango¬ no quelle attuali, è evidente che ci saranno iniziative di sciopero. E lo sciopero sarà proclamato a sostegno della nostra piattaforma, non si può proclamare lo stesso sciopero su due piattaforme diverse». Il segretario della Fim, Giorgio Caprioli, ha detto che per ora si sta andando «piano come le tartarughe». «Non posso essere ottimista che il contratto si faccia entro la moratoria e quindi senza scioperi», ha aggiunto. Anche il segretario generale della Uilm, Tonino Regazzi, ha definito «insoddisfacenti» le aperture di Federmeccanica. «Si va troppo lentamente - ha detto - le imprese hanno posizioni molto rigide sul salario. Se arriviamo così al 27, per il contratto si apre un'altra fase». Il prossimo incon¬ tro in riunione plenaria è previsto per il 17 aprile. Ieri la trattativa ha registrato delle aperture da parte delle imprese sull'inquadramento e sulla formazione. ((Abbiamo confermato - ha detto il direttore generale di Federmeccanica Roberto Biglieri - la nostra disponibilità a costruire un percorso che individui una modalità di inquadramento diversa da quelle in atto e più vicina a dove sono oggi nelle aziende i processi organizzativi e le professionalità». In pratica le aziende propongono un gruppo di lavoro per rivedere gli inquadramenti, ma i sindacati chiedono che la revisione avvenga entro questa vigenza contrattuale (e quindi entro il 2006). Sulla formazione le imprese si sono dette disposte a istituire gli enti bilaterali nazionali e a discutere eventualmente anche di quelli territoriali. Gli industriali sono invece tornate a dire no agli incrementi salariali legati alla produttività (così come chiede la Fiom) e a incrementi per chi non fa contrattazione di secondo livello (come chiedono Fim e Uilm). Federmeccanica ha anche ribadito la sua posizione sul recupero salariale: «Siamo disponibili a parlare di inflazione avendo un vincolo dato da quella programmata, perché la stessa è richiamata dal protocollo di luglio - ha detto Biglieri - il perimetro ad oggi è quello del 4,30Zo». Ovvero, un aumento di 67 euro mensili medi lordi, contro i 92 chiesti da Fim e Uilm e i 135 uguali per tutti chiesti dalla Fiom. Il clima tra i sindacati, comunque, è quello della divisione. La Fiom ha annunciato che chiederà a Fim e Uilm un incontro per definire «procedure democratiche che evitino la logica degli accordi separati». «Il nuovo accordo separato - ha detto Rinaldini - sancirebbe la fine del contratto nazionale perchè rimanderebbe al governo le decisioni sulle condizioni dei lavoratori», [r-gi-l Roberto Biglieri

Persone citate: Biglieri, Gianni Rinaldini, Giorgio Caprioli, Rinaldini, Roberto Biglieri, Tonino Regazzi

Luoghi citati: Roma