Schumi: c'era un fiume e non si vedeva nulla

Schumi: c'era un fiume e non si vedeva nulla NESSUNA FERRARI ALTRAGUARDO, NON SUCCEDEVA DA 71 GARE Schumi: c'era un fiume e non si vedeva nulla «In condizioni estreme non sempre si possono fare dei miracoli Sono deluso, meglio se avesse vinto Fisichella: lui lo meritava» Barrichello è rimasto senza benzina: «Qui ho proprio sfortuna» Stefano Mancini Inviato a SAN PAOLO L'espressione di Rubens BarricheUo, sconsolato sull'erba fradicia di Interlagos, è la fotografia dell'umore Ferrari. Non una lacrima, perché ha bandito i piagnistei, ma la maledizione del Brasile, il suo Brasile, dove in quattro anni di servizio a Maranello non ha mai visto la bandiera a scacchi e in undici di carriera non ha mai preso un punto, continua. Potremmo raccontare dell'ennesima sfortuna di Rubinho compensata dalla gioia del compagno di squadra, l'invincibile Schumi. No, la pioggia ha lavato via ogni sorriso. Il campione del mondo è scivolato su una pozza d'acqua alla curva 3 e ha concluso il fine settimana contro le barriere di protezione, distruggendo uno degli ultimi esemplari della F2002, attesa da una triste pensione dopo una vita di record. Difficile imputare l'errore al tedesco, visto che altri quattro piloti (Pizzonia, Montoya, Verstappen e Button) hanno conosciuto identica sorte nel medesimo punto, e un quinto (Webber) ha miracolosamente evitato l'impatto. Rubinho sembrava destinato al trionfo, dopo alcuni alti e bassi in corsa. Al via, dopo 0 rientro della safety car, non era stato scaltro nel «fare l'elastico», per tenere lontani i rivali al momento di premere a fondo l'acceleratore. Coulthard ne ha approfittato per passarlo. E' probabile che la Ferrari avesse gomme (le Bridgestone) studiate per un asfalto meno bagnato rispetto alle Michelin dei rivah. Barrichello ha patito nelle fasi iniziah, superato da Raikkonen, Montoya, Webber e dal compagno di squadra. Poi ha ripreso un ritmo indiavolato, ha resistito a un attacco di Ralf (anche questo al rientro della safety car, ci rifletta), ha sferrato l'offensiva contro Coulthard e lo ha passato al giro 45. Conquistato il primo posto, ha tirato fuori il meglio: in due giri a razzo (i più veloci della gara) si è guadagnato un margine enorme, nel terzo ha posteggiato a bordo pista. «Il motore si è ammutoUto - racconta -. Non ho idea di che cosa sia successo, tutto sembrava funzionare alla perfezione, avevamo scelto la strategia giusta e avevo benzina per fare ancora quattro o cinque giri. Quando ho passato Coulthard ho creduto che fosse fatta. Ora sono triste, ho il buio dentro». La verità si è scoperta più tardi: Rubinho la benzina non l'aveva più e per questo si è fermato. «Avevamo perso la telemetria per un guasto», spiegano alla Ferrari, cosi è stato impossibile fare i calcoli esatti. Può succedere, perfino alla vettura più affidabile e veloce mai uscita da Maranello. Peccato anche per Schumacher, protagonista di una gara volitiva. Dal settimo posto sulla griglia era risalito fino al terzo a suon di sorpassi e si apprestava a sferrare l'attacco al a coppia McLaren. I suoi tempi erando decisamente mighori in tutti e tre i settori del tracciato. Poi l'incidente al 27mo giro. «Ho avuto sfortuna - si giustifica -. L'aquaplaning mi ha fatto finire fuori. In quel punto c'era molta acqua e la visibilità era pessima. Quando è così, è facile sbaghare di poco la traiettoria giusta e finire con le ruote sul punto sbagliato». Sulla regolarità della Gran Premio, il campione tedesco evita polemiche: «E' stata ima gara difficile ma regolare. Peccato che Fisichella non abbia vinto: se lo sarebbe meritato e avrebbe migliorato la nostra situazione in classifica». Schumacher rifiuta di parlare di crisi Ferrari: «Ci sono ancor 13 gare, tutto può succedere. Non sono preoccupato perché il distacco in classifica dai nostri avversari è recuperabile. La nuova vettura? La useremo quando sarà pronta, come ho sempre ripetuto». Probabile che la scadenza sia Imola il 20 aprile, a meno di imprevisti nei test in programma nei prossimi giorni. E' stato un triste congedo per la F2002. Dopo aver vinto 14 Gp su 15 nel 2002, ha sporcato il suo palmares in queste tre uscite del 2003. Eppure, in Australia come in Malesia e ieri in Brasile, è stato suo il giro più veloce della corsa. Altri primati saltano: l'ultimo ritiro di Schumacher risaliva al Gp di Hockenheim del 2001; per scovare l'ultima volta che le due Ferrari si sono ritirate bisogna addirittura tornare al Gp d'Europa del '99. La crisi è di risultati, più che tecnica. Le speranze di rimonta sono affidate alla F2003-GA, che in prova si è già dimostrata più veloce, mentre consola la situazione della Williams, che nel 2002 fu l'avversario più temibile. Il problema per Maranello è che la McLaren è tornata grande. Ed è pure fortunata. Michael Schumacher si è fermato contro le protezioni dopo un testacoda

Luoghi citati: Australia, Brasile, Europa, Malesia, Maranello, San Paolo