Prodiana

Prodiana Comincia la battaglia per i vertici della nuova Unione europea Prodiana C/ E una guerra, senza missili e senza carri armati, che si sta combattendo a quattromila chilometri da Baghdad, ma che è parallela e intrecciata a filo doppio a quella contro Saddam. E' la guerra per definire il futuro istituzionale della nuova Unione europea a venticinque Paesi. Come in Iraq, sono tanti gli interessi in gioco. Ma uno conta più di tutti: a chi andrà il potere reale. A un super-presidente del Consiglio della Uè, come vogliono gli Stati più grandi e forti, o al presidente di un esecutivo «imparziale», come vuole Romano Prodi? Unilateralismo contro multilateralismo, si potrebbe dire con le parole imposte dall'attualità. Anche questa guerra è arrivata a un momento cruciale. Ad Atene, il 16 aprile, nell'antico Portico di Aitalo la Stoà ai piedi dell'Acropoli - i dieci nuovi partner firmeranno i Trattati di adesione. Non sarà soltanto l'atto di nascila solenne della «Grande Europa»: quella stessa sera Valéry Gi- scard d'Eslaing incontrerà tulli i capi di Stalo e di governo per consultarli sul punto-chiave che la sua Convenzione, non a caso, ha lasciato per ultimo, ma che adesso deve affrontare: la forma del vertice istituzionale. La battaglia sembrava vinta, in partenza, dai paladini del super-presidente: una santa alleanza trasversale che raccoglie Giscard e Chirac, Blair e Aznar. Questi ultimi due già candidali in pectore alla nuova carica. In difesa della Commissione forte era sceso apertamente in campo soltanto Prodi col suo progetto di Costituzione battezzalo Penelope. Un progetto affidato alla riflessione di Giscard che lo ha lascialo in un cassetto. Ma ora sono arrivati i rinforzi: diciollo Paesi hanno dello al superpresidente. Nove «vecchi»: Belgio, Olanda, Lussemburgo, Austria, Portogallo, Irlanda, Danimarca, Finlandia, Svezia. Nove «nuovi»: in pratica tulli tranne la Polonia. Un pronunciamento dei «piccoli» contro i «grandi» che riapre i giochi. E le speranze di Romano Prodi. Il metodo comunita■^ rio potrebbe prendersi una y \ rivincita sul dominante me- \ lodo intergovernativo. /' " \ Che ha rivelato dram- '' . maticamente i suoi li- ;.^" miti anche di fronte i.....,,.-' alla guerra in Iraq. Romano Pr■^ rio y \ riv\ l/' " \ '' ;.^i.....,,.-'

Persone citate: Aznar, Chirac, Penelope, Romano Pr, Romano Prodi