Ciclo, Grillo Bettini va all'attacco del «Fiandre» che parla italiano di Gianni Romeo
Ciclo, Grillo Bettini va all'attacco del «Fiandre» che parla italiano OGGI E' IN PROGRAMMA LA PRIMA DELLE SEI CORSE NELL'INFERNO DEL NORD Ciclo, Grillo Bettini va all'attacco del «Fiandre» che parla italiano Gianni Romeo Tre parole dicono tutto: «inferno del Nord». Vengono chiamate così le sei corse che da oggi. Giro delle Fiandre, a fine aprile, Liegi-Bastogne-Liegi, vanno ad accendere l'interesse e la fantasia di milioni di ciclofili. Clima ostile, strade nervose, corridori disposti per vincere a fare patti con il diavolo. Entrare in un albo d'oro significa conquistare un buon posto nella storia del ciclismo. Ecco perciò che queste sfide vengono interpretate nell'unico modo possibile, da chi ha buone carte in mano: avanti all'attacco. Sono gare spettacolari, avvincenti dall'inizio alla fine. Prendete il Fiandre di oggi: 255 km, da Bruges a Meerbeke, con diciannove muri, quelli che in Belgio chiamano «les cotes» e sono rampe brevi ma terribili, 100, 200 metri, possono diventa- re per un corridore l'Izoard e per l'altro il trampolino per il successo. L'ultimo muro, U Bosberg, si alza a 13 lem dal traguardo e spesso è stato decisivo. Da due anni il Bosberg benedice un successo italiano, nel 2001 Gianluca Bortolami (35 anni) e la passata stagione Andrea Tali (37). Sono ancora nella lista dei favoriti i due vecchietti terribili, anche se qualche linea di fcHire sembra ridimensionare le ambizioni di Bortolami. In ogni caso la presenza italiana è forte, guidata naturalmente da «grillo» Bettini, che se non sarà incatenato da ordini di scuderia (nella sua Quick Step c'è l'idolo locale Museeuw in cerca del quarto successo, sarebbe il record assoluto) potrà stupire ancora, ammesso che il termine «stupire» sia da usare per un corridore capace di qualsiasi impresa. E' una corsa particolarmente adatta al Grillo, questo Fiandre, e l'aggiunta di quattro muri sia pure in asfalto e non nel temuto pavé garantirà maggior selezione a scapito dei velocisti sempre in agguato. Fra di essi c'è il campione del mondo Mario Cipollini, che un armo fa arrivò molto vicino ai primi e vinse la volata del gruppo. Nella forma dimostrata due settimane fa a Sanremo, con una scalata del Poggio a dir poco imperiale, non lasceremmo SuperMario troppo indietro, nel gioco dei pronostici. Invece il tradizionale referendum della vigilia fra gli addetti ai lavori ha gettonato due nomi un po' speciali: quelli del belga Van Petegem e del solidissimo Dario Pieri. In chiave italiana a questo punto sprechiamo una parola pure per Celestino, e magari per Bartoli. Ma in una corsa così affascinante una cosa sola è certa, alla vigilia: vincerà certamente il ciclismo.
Persone citate: Andrea Tali, Bartoli, Bettini, Bortolami, Dario Pieri, Gianluca Bortolami, Mario Cipollini, Museeuw, Van Petegem
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