«Faremo un attacco non convenzionale»

«Faremo un attacco non convenzionale» MINACCIATA UN'OPERAZIONE MARTIRIO»: FORSE KAMIKAZE, NON ARMI CHIMICHE «Faremo un attacco non convenzionale» Il ministro Sahaf: daremo una lezione a questi mercenari Maurizio Molinarl corrispondente da NEW YORK Di fronte alla caduta dell'aeroporto di Baghdad nelle mani della fanteria Saddam Hussein minaccia di riprenderlo con «un' azione non convenzionale». Lo scalo aereo è da giovedì notte nelle mani della III divisione di fanteria. Sopraffatte le difese irachene gli americani hanno per prima cosa cambiato il nome dello scalo: non più «Saddam International» ma «Baghdad Airport». La pista non è agibile ma i genieri sono al lavoro per consentire entro 36 ore di trasformarla nella testa di ponte per l'attacco alla capitale. «Avere l'aeroporto significa possedere una base per future operazioni - spiega il generale Vincent Brooks del comando centrale - e impedire via di fuga alla leadership». A meno di 20 chilometri dal centro, l'aeroporto è diventato il primo angolo di città in mano alla coalizione, al confine con i quartieri sciiti della zona sud-ovest su cui il generale Tommy Franks punta per avanzare verso i bunker di Saddam oltre il Tigri. Nella giornata di ieri sono continuati scontri ai margini del perimetro dello scalo ma di scarsa intensità. La decisione di Saddam di riprendere lo scalo segna l'inizio della battaglia di Baghdad. E' stato il ministro dell'Informazione, Mohammed Saeed al-Sahaf, a dare l'annuncio: «Si tratterà di una operazione non convenzionale, ma non necessariamente militare, faremo qualcosa che darà una lezione severa a questi mercenari». Alla domanda di un giornalista se si tratterà di un attacco con armi chimiche o batteriologiche, il ministro ha risposto: «Niente affatto, sarà una sorta di operazione-martirio», termine in genere indicato per intendere attacchi kamikaze, e sarà compiuta «di notte per aver maggior successo». Al Sahaf nega che gli americani siano arrivati via terra: «E' stata un'operazione aviotrasportata, sono completamente circondati, gli faremo fare la fine dei francesi a Dien Bien Phu (la sconfitta inflitta dai vietnamiti ai francesi nel 1954, ndt) e l'Iraq del dopoguerra avrà sempre Saddam Hussein come leader». A conferma della «sconfitta dei nemici» Baghdad diffonde dati che il Pentagono non conferma: sette tank e cinque blindati angloamericani distrutti dopo i sei blindati del giorno precedente. Reparti iracheni di miliziani e della Guardia Repubblicana sono stati visti schierarsi nelle vicinanze dello scalo, dove la fanteria si prepara a difendersi indossando le tute anti-gas per proteggersi dal rischio di attacchi convenzionali. Il generale Tommy Franks, comandante di «Iraqi Freedom», ha inviato rinforzi: contingenti della 101a aviotrasportata e del 94" battaglione genieri si sono uniti ai circa 1500 uomini della Terza divisione. «Lo scalo è sicuro nelle nostre mani, siamo pronti Reparti iradi miliziani e della Gusono stati schierarsi nvicinanze dDue donnesploderediga di Hauccidendo cheni rdia visti elle ello scalo e si fanno alla ditha tre soldati ad affrontare qualsiasi situazione e sappiamo che esiste il pericolo di attacchi anche non convenzionale» sottolinea il capitano Frank Torp, portavoce del comando centrale. Attorno all'aeroporto prende forma la battaglia di Baghdad: aerei alleati hanno colpito più volte il centro della città, reparti di marines e fanteria si sono posizionati a ridosso del centro abitato e a Nord le forze speciali hanno tagliato la strada per Tikrit. Il progetto di Franks, secondo indiscrezioni, sarebbe di isolare Saddam nel suo bunker per renderlo «irrilevante», isolandolo dal resto dell' Iraq dove la prossima settimana potrebbe essere già installata la nuova amministrazione militare americana. Nonostante su Baghdad le bombe la tv irachena trasmette ancora: «Usano un sistema fatto di pulmini mobili e stazioni fisse, molto robusto» spiega il generale Stanley McChristal. Dentro la zona urbana potrebbero esserci almeno due divisioni della Guardia Repubblicana, pronte a battersi. Si tratta delle unità corazzate. La divisione «Baghdad» di fanteria invece sembra fuori gioco: oltre 2500 soldati si sono arresti ai marines che avanzavano. Ari Fleischer, portavoce della Casa Bianca, dice che «uno scontro frontale e mortale è vicino». La strategia per finire la guerra sarà al centro di un vertice fra il presidente americano, George Bush, ed il premier britannico, Tony Blair, che avrà luogo lunedì e martedì a Belfast, in Irlanda del Nord: si parlerà anche di pace in Medio Oriente. A Nord di Baghdad, nei pressi della grande diga Haditha sull' Eufrate le truppe speciali sono state colte di sorpresa da un attacco kamikaze. L'episodio è avvenuto a circa 130 chilometri dal confine siriano quando un auto con una donna incinta si è fermata a un posto di blocco. La donna è scesa per chiedere aiuto e un gruppo di soldati della coalizione si è avvicinato: l'esplosione ne ha uccisi tre, ferendone gravemente altri due, morti anche la donna e l'uomo che era alla guida dell'auto. «Un episodio che conferma il disprezzo del regime per le vite degli iracheni, di terrorismo» ha commentato il Pentagono. Nella giornata di ieri è avvenuta la prima destituzione di un alto ufficiale delle truppe alleate:"si tratta del colonnello Joe Dowdy, comandante del combat-team del primo reggimento dei marines ovvero responsabile di cinquemila uomini che aveva fino a questo momento guidato lungo un'avanzata di 130 chilometri dal Kuwait fino all'Iraq centrale. Il comando centrale in Qatar non ha spiegato i motivi dell'anomala decisione limitandosi a dichiarare con il portavoce Steven Schweitzer che «Dowdy era il comandante dell'unità fino a tre ore fa, adesso non lo è più e il nome del sostituto verrà presto annunciato». Reparti iracheni di miliziani e della Guardia sono stati visti schierarsi nelle vicinanze dello scalo Due donne si fanno esplodere alla diga di Haditha uccidendo tre soldati