OCCHI sul FUTURO Arriva la riforma

OCCHI sul FUTURO Arriva la riforma INCHIESTA. DOPO QUARANT'ANNI IL SISTEMA CAMBIA FACCIA, UN VANTAGGIO O UN ERRORE? IMEGvpvsuOCCHI sul FUTURO Arriva la riforma LA riforma Moratti, definitivamente approvata dal Parlamento nei giorni scorsi, ridisegna i cicli scolastici del futuro. In sintesi, la nuova scuola italiana comincerà con un percorso comune alla terza media (con inizio anticipato a cinque anni e mezzo). Poi bisognerà scegliere tra scuola superiore e formazione professionale. Al termine del primo ciclo, gli studenti potranno decidere se continuare gli studi nella scuola superiore o se indirizzarsi verso il canale della formazione. Per tutti, è comunque previsto il diritto-dovere di seguire i corsi di istruzione o di formazione per almeno dodici anni o, in ogni caso, fino al conseguimento di una qualifica entro i diciotto anni. Al termine del primo ciclo chi proseguirà negli studi accederà al sistema dei nuovi licei, che saranno otto e comprenderanno tutti gli indirizzi delle superiori. Si potrà sceghere tra liceo artistico, classico, delle scienze umane, economico, linguistico, musicale, scientifico e tecnologico. I corsi saranno organizzati in due bienni più un quinto anno di approfondimento e di orientamento per gli studi universitari. Il ciclo sarà chiuso con l'esame di Stato, titolo necessario per l'accesso all'università. Per chi, invece, dopo il primo ciclo sceglierà gli istituti professionali, è prevista una frequenza quadriennale. A partire dai quindici anni di età si potrà continuare alternando periodi di frequenza a periodi di stage lavorativi. E' previsto anche un quinto anno facoltativo al termine del quale, dopo un esame, sarà possibile iscriversi all'università, I ragazzi potranno cambiare indirizzo all'interno dei licei e anche passare dal sistema dei licei a quello della formazione professionale e viceversa. Con la riforma, infine, viene introdotta nel sistema scolastico la valutazione biennale dei periodi didattici. In pratica promozioni e bocciature saranno decise ogni due anni e non ogni uno come accade oggi. Nella valutazione degli studenti entrerà anche il comportamento. Sulle pagelle, quindi, tornerà ilvoto di condotta. Una serie di innovazioni che ha sollevato, come sempre, applausi e polemiche. «MondoScuola», nel suo primo numero successivo all'approvazione della riforma, ha raccolto le opinioni di presidi, insegnanti e studenti. La pratica mortificata «Sono perplesso. Gli istituti tecnici confluiranno nell'istruzione regionale o nei licei? Credo nei secondi, visto che si parla di licei tecnologici. Il risultato sarà che laboratori e officina perderanno ancora centralità. La scuola mortifica l'intelligenza pratica: negli anni 70 si facevano quindici ore Ji laboratorio su quaranta, i ragazzi erano sollecitati alla realizzazione di manufatti, dimostravano nella pratica le loro capacità. Adesso, si fanno appena quattro ore di laboratorio...» Giovanni Mastropaolo preside Itis Ferrari Ttoppi rischi nell'anticipo «La scelta del percorso formativo a tredici anni è un errore. E' troppo presto, c'è il rischio di avere ragazzi che scoprono di essere nel posto sbagliato. Temo che questa riforma crei una scuola di serie A e una di B, ho paura che la scelta professionale diventi un corso di addestramento...». Giorgio Maccagno preside Ipc Boselll Scelte, ritiri e classi sociali «Le scelte rischiano di essere determinate più dall'appartenenza alla classe sociale che alle capacità e ai desideri del ragazzo. Qualcosa nell'impianto esistente andava comunque corretto: oggi c'è un tasso di dispersione scolastica troppo elevato. Non perdere allievi per strada è importante. Se questo è lo scopo della riforma, ben venga, ma se tarpiamo le ali alla novità con una scelta troppo precoce, ogni effetto positivo si annullerà». Sergio Sandrone preside Ite Arduino Materie da ridimensionare «Un punto positivo della riforma è l'impianto liceale, un modello non professionalizzante che però apre la mente degli studenti. Certo, bisogna ancno vedere i programmi, le materie che andranno studiate: certe discipline, come il latino al liceo scientifico, sono importanti , ma non sarebbe sacrilego ridimensionarne l'insegna- mento a favore, ad esempio, di musica, economia o diritto». Mario Perrini, preside liceo scientifico Galileo Ferraris Lavoratori mansueti? «L'aspetto peggiore della riforma è la scelta a tredici anni: impedisce la mobilità sociale e ci fa tornare a prima del '62, quando Moro e Nanni abolirono l'Avviamento per dare a tutti le stesse opportunità culturali e orientative a tutti i giovani. Inoltre, le "passerele" dalla formazione profe^sio- .r' naie regionale a quello dei licei sono una vera ipocrisia. La riforma produrrà solo lavoratori mansueti». Giulio Cesare Rattazzi preside Avogadro Il giudizio biennale «Il primo commento riguarda l'iscrizione anticipata dei bambini alla scuola elementare. Sembrerebbe un'innovazione positiva, perché a quell'età non ci sono problemi di apprendimento, ma si sottovaluta l'impatto psicologico. Non giudico positiva nemmeno la suddivisione scolastica superiore in bienni con esame finale, che implica un giudizio tardivo sullo studente». Angela Suppo, preside liceo classico Gioberti Un contenitore con molti limiti «La legge delega ha limitato il dibattito parlamentare e impe dito che venisse riforma. Per ora è solo un contenitore, ma preoccupante: da un lato c'è il liceo, dall'altra la formazione pro¬ fessionale, che propone l'alternanza scuola-lavoro. Si rischia che la decisione per lo studente sia presa dalle famiglie, che tenderanno a confermare la propria posizione sociale; che senso hanno poi gli stage nelle aziende, quando il mercato del lavoro varia di anno in anno?i». Stefano Mosso, coordinatore regionale «Unione degli studenti» Una svolta positiva «La scelta anticipata? Si sceglie presto anche oggi. Tra aj l'altro, lo studente può cambiare strada in qualsiasi momento. Il traguardo da raggiungere era un altro: creare una scuola competitiva, e la riforma crea qualificazione professionale. Positivi anche gli stage nelle aziende: arricchiscono il curriculum dello studente . Inoltre, la riforma valorizzerà gli insegnanti, dei quali cercherà il consenso, applicando il concetto di meritocrazia. Il ritomo del voto in condotta? A scuola si deve imparare comò ci si comporta...». Luca Baravalle Forza Italia Giovani A CURA DI Marco Sartorelli ^^ I nuovi licei ^ w tecnologici faranno scendere ancora il ruolo delle esercitazioni e dei laboratori La scuola continua a mortificare l'intelligenza A A pratica y J ^^ Una svolta ™W che ridarà al sistema scolastico stimoli e competitività Ridurre il ruolo di certe materie non sarà un sacrilegio Il voto di condotta? In classe bisogna sapere come comportarsi. 55 Un'immagine da «Final Fantasy» (Columbia Pictures) OCCHI sul FUTURO Arriva la riforma