E la cultura rimise in moto Torino

E la cultura rimise in moto Torino SABATO 5 ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO E la cultura rimise in moto Torino Una giornata di incontri e ricordi per ricostruire quindici anni che hanno rivoluzionato la città LA storia che si vuole raccontare con «Cultura motrice» è quella di una città che un giorno di maggio, quindici anni fa, scopre definitivamente di essere adatta ad ospitare una cultura nuova, fatta di beni soprattutto immateriali, destinati a essere consumati in spazi e orari completamente diversi da quelli abituali. Il 1988 è l'anno del Primo Salone del Libro, l'anno in cui appena morto Giovanni Arpino a centinaia di persone viene distribuito in lettura gratuita «La suora giovane», l'anno in cui al Comunale arriva il grande concerto di Amnesty, quello con Peter Gabriel e la contestazione a Baglioni, l'anno in cui si scioglie definitivamente la colonna torinese delle Br e in cui cominciano a fiorire i Murazzi. Sabato 5 aprile, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo in via Modane 16, alle ore 11,30 cominceremo di lì, con un'intervista a Guido Accomero che del Salone con Angelo Pezzana fu l'inventore e per anni patron infaticabile. Come non ricordare che «Tutti giù per terra», l'esordio fulminante di Culicchia, trae spunto proprio dalla vita di un giovane che fra le altre cose fa il libraio e che un bel giorno i trova a fronteggiarre le orde di visitatori onnivori che affollano i padiglioni della fiera? Il 5, alla Fondazione, Culicchia ci sarà, e con lui Davide Ferrario, che dal libro fece un film e che da Bergamo è venuto da qualche anno ad abitare a Torino; ci sarà anche Madaski, che in quegli anni con Bunna fondava gli Africa Unite e che del film fece parte della colonna sonora. Ma il Salone non nasceva nel nulla: c'era già una galassia di piccoli editori e c'era Giuliano Soria, animatore del Premio Grinzane Cavour, nato nel 1982. Stesso anno di nascita per il Festival Cinema Giovani, al cui timone nel 1989 si insedia Alberto Barbera. Anch'essi, Soria e Barbera, presenti sabato 5 a raccontare quanto contò il loro lavoro per per i giovani scrittori e filmakers; come si riawiò la tradizione di città della celluloide verrà poi discusso da un po' di amici raccolti da Steve Della Casa. E il teatro d'avanguardia? Nel 1990 con Ronconi con «Gli ultimi giomi dell'umanità» occupa persino il Lingotto appena dismesso. Qualche anno dopo, prima che il cinema desse un destino alla Mole, i teatranti riuniti nella sinagoga .di Antonelli concepirono un «Canto per Torino»: quella stagione verrà ricordata da Gian Luca Favetto con Gabriele Vacis, Michele di Mauro e altri. E che dire dell'arte contemporanea? Guido Curto farà raccontare ai protagonisti vite e miracoli. Si chiuderà con la musica, a partire da un aperitivo sonoro con dj Vespa e i General Elektrik per chiudere con Alberto Campo, e tanti musicisti/Venite a domandare, a raccontare: raccoglieremo le vostre opinioni su questi 15 anni grazie a Radio Flash. Portate le vostre maghette preferite. Le appenderemo. Portate i vostri biglietti degli spettacoh. Ci sarà una sopresa finale... Paolo Verri Il primo Salone del Libro a Torino, tutto cominciò da II

Luoghi citati: Africa Unite, Bergamo, Grinzane Cavour, Torino