Lo strappo da Fidel divide la sinistra di Maurizio Tropeano

Lo strappo da Fidel divide la sinistra IL DIBATTITO IN RSGIOME Lo strappo da Fidel divide la sinistra Attacchi al segretario Ds Marcenaro anche dal suo partito il caso Maurizio Tropeano LA protagonista indiretta della. nuova frattura nella sinistra italiana si chiama Maria de Los Angeles Flores Prida. L'Ambasciatrice di Cuba a Roma è l'ospite d'onore della manifestazione organizzata dall'Università di Torino e dalla Regione Piemonte per celebrare il ruolo delle donne nelle lotte di liberazione. Il convegno si svolgerà 1' 11 di aprile ma il segretario regionale dei Ds, Pietro Marcenaro, d'accordo con la responsabile della politica estera della segreteria nazionale della Quercia, Marina Sereni, ha deciso di non parteciparvi come «piccolissimo segno di protesta contro l'arresto di 78 persone la gui unica colpa è queJla.'di^avere. dalle, opinipniidiverse da quelle della Signora Ambasciatrice e dal governo de l'Avana». La conseguenza dello strappo dei Ds da Fidel è l'acuirsi dei problemi all'interno della sinistra. «L'agitarsi di Pietro Marcenaro contro Cuba con argomenti presi a prestito dalla peggiore e volgare propaganda anticastrista, è segno di livore politico contro la rivoluzione che ha dato dignità ad un popolo straordinario come quello cubano», scrivono i consiglieri regionali Enrico Moriconi (Verdi), Pino Chiezzi (Comunisti Italiani), Marisa Suino (esponente di Aprile, la componente ds guidata da Cofferati e Giovanni Berlinguer), Rocco Papandrea e Mario Contu (Rifondazione). I cinque consiglieri difendono a spada tratta Cuba dove «tutti mangiano, studiano gratuitamente, e vengono curati gratis da un sistema sanitario considerato tra i migliori al mondo» e sostengono che «questo può dare fastidio a chi pensa ad un mondo dominato dalla fame, dalle malattie e dalla disperazione per la povertà e per le inumane condizioni di vita». Ma non basta: «Contro le conquiste di Cuba - ricordano i partecipanti al Laboratorio della Sinistre, - ottenute a caro prezzo visto l'embargo economico in atto, svolgono azioni criminali gruppi di fuoriusciti di stanza a Miami. Agenti terroristici ed anticastristi compiono attentati cruenti contro civili a Cuba. In uno di questi ha perso la vita un ragazzo italiano, Fabio Dicelmo, morto in un attentato nell'albergo nel quale alloggiava nel 1999». E il j'accuse prosegue: «Ci chiediamo perché analoga agitazione non sia stata manifestata in occasione della visita dell'ex ministro argentino Cavallo, corresponsabile dei massacri dei desaparecidos durante il governo dei militari». E Marcenaro? Il segretario dei Ds, che ha gennaio ha rappresentato il partito al primo congresso della Coniente Socialista Democratica Cubana, replica stupito: «Ho semplicemente manifestato la mia indignazione perché il governo cubano ha arrestato 78 persone, che adesso rischiano durissime condanne, solo perché hanno cercato di manifestare opinioni diverse da quelle del regime». Aggiunge: «Non capisco di che cosa mi si accusi. Ho detto una bugia? Me lo dicano. Purtroppo ho detto solo la verità. Una verità che evidentemente non piace. Io non ho detto che i cubani non mangiano, anzi credo che anche nelle prigioni gli diano da mangiare ma questa non è una buona ragione per tenerceli dentro». Ma gli argomenti di Marcenaro non scalfiscono il muro innalzato in difesa di Fidel Castro. Anzi. Ecco la posizione di Luca Robetti e Vincenzo Chieppa, segretari re¬ gionale e provinciale dei Comunisti Italiani: «Cuba non è ima democrazia, così come oggi comunemente la intendiamo, e allora? Vogliamo paragonarla al Cile di Pinochet, all'Argentina dei colonnelli, al Salvador degli squadroni della morte? Come si fa, anche solo a pensare, di liquidare l'esperienza del socialismo cubano con una accusa di autoritarismo del suo governo? Perché non chiedere la fine immediata dell'embargo, che provoca tante sofferenze a quel popolo, soprattutto ai bambini?». Ed Elena Ferro, assessore provinciale alle Risorse Idriche, ricordando che «la Provincia di Torino ha stipulato ben due accordi di cooperazione con le Province dell'Habana e di Ciego de Avila di cui sono stata promotrice in prima persona perché convinta della necessità di dialogo e di cooperazione tra popoli anche molto diversi» annuncia la partecipazione «in prima fila per ascoltare il racconto di quelle donne straordinarie a cui va la mia più profonda stima». Per la controreplica Marcenaro si affida ad un testo firmato con la Sereni disponibile sul sito web del partito: «I Ds si sono sempre schierati a favore di una piena ed effettiva democratizzazione di Cuba e, parallelamente, non abbiamo smesso di condannare tutte le politiche di embargo economico poste in essere dagli Stati Uniti». E ancora: «Pensiamo che, come dicono molti democratici cubani, devono finire i due "embarghi": quello economico degli Stati Uniti contro Cuba e quello democratico del regime autoritario contro il popolo cubano». La frattura provocata dall'intervento a un convegno dell'ambasciatrice dell'Avana in Italia Da Rifondazione ai circoli di Aprile una difesa collettiva del Paese colpito «da un pesantissimo embargo economico» Il presidente cubano Fide! Castro : il suo governo ha fatto arrestare 78 persone contrarie al regime