E tra gli ayatollah è guerra dì «fatwe»
E tra gli ayatollah è guerra dì «fatwe» E tra gli ayatollah è guerra dì «fatwe» Ali al-Sistani, suprema autorità religiosa di Najaf: non fate resistenza agli Usa dal corrispondente da NEW YORK Fatwe, editti e sermoni: l'intervento militare della coalizione in Iraq è oggetto di opposti prese di posizione da parte di -diverse autorità religiose musulmane. L'ayatollah di N^jaf, Ali al-Sistani, ha fatto diffondere una fatwa (editto religioso) nella quale chiede alla popolazione della città irachena di non opporre resistenza alle attività militari dei soldati della coalizione. Al-Sistani è la suprema autorità religiosa di Najaf, città santa degli sciiti dove sorge la Moschea di Ali, occupata da uomini armati che da 48 ore fanno fuoco contro gli americani. La notizia della fatwa è stata resa nota dal generale Vincent Brooks, del comando centrale in Qatar, che ha specificato come Al-Sistani era stato messo «agli arresti domiciliari da parte del regime iracheno». La fatwa di Al-Sistani non ha tuttavia evitato momenti di forte tensione a Najaf quando alcuni militari americani si sono avvicinati alla Mo- schea di Ali: centinaia di iracheni si sono riversati in strada mostrando un atteggiamento ostile e i soldati hanno reagito ritornando nel loro accampamento fuori la zona abitata. Pochi giorni prima dell'arrivo degli americani a Najaf sul grande portone della Moschea di Ali era stata affissa una fatwa, sempre di Ali al-Sistani nella quale si chiedeva a «tutti gli iracheni» di «essere uniti contro l'invasione». Ad esprimersi su «Iraqi Freedom» in maniera opposta da Al-Sistani è stato Talgut Tadzhuddin, autorità religiosa dei musulmani che risiedono nelle regioni europee della Russia, protagonista pochi giorni prima dell'attacco di una missione a Baghdad per esprimere solidarietà a Saddam Hussein. Tadzhuddin in un suo comunicato ha invocato la «Jihad contro gli Stati Uniti che hanno aggredito l'Iraq», sottolineando che si tratta della «seconda dichiarazione di guerra santa nella storia della Russia moderna dopo quella fatta nel 1941 per respingere l'invasione tedesca». La fatwa di Tadzhuddin è stata contestata da Ravil Gainutdin leader spirituale di tutti i 20 milioni di musulmani che vivono in Russia - secondo il quale «il desiderio di tutti è che la guerra finisca presto mentre Tadzhuddin non può parla¬ re a nome di nessuno e non ha alcun diritto a lanciare appelli per la jihad». Gli argomenti adoperati da Tadzhuddin sono stati assai simili a quelli con cui Sheik Ibrahim Madeiris si è rivolto venerdì scorso ai fedeli della moschea Sheik Ijlin di Gaza, anche se con toni assai più accesi: «Aliali affogò 0 Faraone e coloro che stavano con lui, Allah affoga 0 Faraone in ogni generazione ed affogherà il piccolo Faraone, il nano, il Faraone del nostro tempo, il presidente degli Stati Uniti, affogherà l'America nei nostri mari, nei nostri cieli, nella nostra terra, assieme a tutti gli altri oppressori». Lo sceicco di Gaza ha chiamato in causa altri r'eligiosi musulmani pronunciatisi a favore di «Iraqi Freedom»: «Sono sorpreso dal fatto che alcuni religiosi dell'Islam cooperano con il tradimento e l'aggressione, tentando di allontanare la nazione musulmana dalla Jihad diffondendo fatwe in cui si afferma che la guerra non è contro l'Islam ma contro l'Iraq». [m.mc] Ma il russo Tadzhuddin invoca «la guerra santa contro gli occidentali» Il leader spirituale di Gaza «Allah affogherà il Faraone di oggi, il presidente Bush» Il generale Brooks
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