«Saddam non fuggirà si farà uccidere»

«Saddam non fuggirà si farà uccidere» LO SCRITTORE PALESTINESE SAIO ABURISH, AUTORE Di UNA BIGGRAFtA DEL RAISS «Saddam non fuggirà si farà uccidere» «Vuole che il mondo arabo lo ricordi come un martire» intervista rinì SAID Aburish, 67 anni, scrittore palestinése educato in occidente, collabora da anni ai giomah di tutto il mondo e l'ultimo dei suoi undici libri sul Medio Oriente, «Saddam Hussein, la politica della vendetta», è attualmente la biografìa del dittatore iracheno più venduta nei paesi di lingua inglese. Tra gli altri libri, vanno ricordati «L'ascesa, corruzione e prossima caduta della casa saudita» e «Arafat, da difensore a dittatore». L'abbiamo raggiunto al telefono nella sua casa attuale nel sud della Francia. Saicl, è vivo Saddam? - «Oh, sa...» A cosa starà pensando? «Molto difficile dirlo, perchè lui è un uomo abituato a reagire alle cose che succedono, non è dotato di inventiva. Saddam è un autodidatta e questo nel suo caso conta. Quando si trova di fronte a una situazione nuova, non reagisce secondo modelli prefissati, perchè sente di non avere retroterra culturale». Ci sono state voci su ima sua fuga. Nello smentirla, il ministro dell'Informazione ha detto che Saddam è pronto a morire combattendo. Quale- di queste due cose è più probabile che faccia, fuga o morte in battagha? «Io sento, sono sicuro, che lui non scapperà mai. E arrivo a questa conclusione sulla base di un ragioi^naento molto semphce: non c'è nuda che preoccupi più Saddam di quale pagina occuperà nella storia del suo paese. Se affonderà con la barca combattendo, sarà ricordato comunque nella storia araba come un martire. E lui vuole certamente morire apparendo al mondo arabo un eroe immolatosi con la spada in pugno». Ma è così religioso Saddam? «Niente affatto. Beve whisky, ha sempre avuto amanti, ama vantarsi delle sue doti sessuali...! beduini, a discetto del tradizionalismo arabo'dei loro costumi, hanno sempre avuto un atteggiamento in fondo irriverente verso la religione. Ma il punto è un altro: il centro di gravità della politica nel mondo arabo si è spostato verso la rehgione. Hussein di Giordania non si faceva chiamare più re ma «Sharif». Il re del Marocco si fa chiamare «Imam». Quello dell'Arabia Saudita «Custode della sacra reliquia dell'Islam». La religione diventa strumento per essere accettati dal popolo come guide. Per il resto Saddam non ha paura di morire. Quelli che vengono da Tikrit sono gente dura, che uccide facilmente. Proprio lui ha raccontato di aver commesso il suo primo omicidio a 19 anni. Lo stesso uomo che apprezza la tecnologia nelle armi di distruzione di massa mantiene un solido piede nel 17" secolo». Effigli? «Uday, il più grande, è un noto psicopatico che dovrebbe essere in prigione o in manicomio, invece che libero tra la gente. Assassino, stupratore, sanguinario. Qusay, che lo ha superato nella considerazione del padre, è un silenzioso e assomigha a Saddam. Non tradiranno il padre. Piuttosto non si sa più nulla delle due figlie, che erano fuggite in Giordania con i mariti ed erano poi rientrate con la promessa dell'impunità. I loro mariti vennero naturalmente passati subito per le armi e di loro non si sa più nulla». Ma è popolare Saddam presso la sua gente? «Lo è stato senz'altro fino a quando è diventato presidente, fino a che era l'uomo forte del regime di alBakr. I suoi programmi funzionavano, come quello agricolo o la lotta contro l'analfabetismo. Era austero, ma aperto al contatto con la gente. Quando divenne presidente aveva già il controllo dei servizi di sicurezza e dell'esercito, però era popolare». E poi? «Appena diventò presidente rivelò delle insicurezze, dei dubbi, che resero lui via via sempre più irraggiungibile e la sua sicurezza sempre più protetta dai servizi segreti. Bisogna ricordare che l'Iraq di Saddam è forse il paese che ha sviluppato il più efficace sistema di sicurezza intema della storia. Si tratta ben nove distinte organizzazioni, che impiegano astuzia araba assieme a tecnologia occidentale. Lui, come è noto, è ossessionato dalla sicurezza e ogni sera fa preparare (e assaggiare) cinque pasti in cinque posti diversi. Una volta fece proiettare ai suoi generah un documentario di due ore sulla fine di Ceausescu. Lui sedeva dietro di loro e alla fine chiese: "Avete capito?". I generali annuivano imbarazzati. E lui: "Quello che avete visto non succederà qui"». Quindi il popolo non si ribella contro di lui perchè si sente spaventato... «Spaventato da Saddam e tradito dall'occidente. Tony Blair ha dovuto dire: "Questa volta non vi lasceremo soli". Già, questa volta, perchè nel '91 e nel '95 sciiti e curdi sono stati lasciati andare allo sbaraglio, e al massacro, dall'occidente. E adesso non si fidano». Possono sempre ricominciare a fidarsi e tornare a vedere gh occidentali come amici... «E' troppo tardi ormai. Non c'è più tempo, la guerra è in corso e gh anglo-americani, invece che come liberatori, sono visti come invasori anche da chi non ama Saddam. Blair e Rumsfeld non capiscono nulla del mondo arabo. Se vinceranno la guerra, ricominceranno a circolare cibo e beni, e, sulle prime, la gente mostrerà amicizia nei confronti degli occidentah. Ma, dopo due mesi, gh iracheni cominceranno a dire: "Che ci fate voi qui?". E a quel punto sarà megho andare via in fretta, anche perchè l'eroe Sad¬ dam avrà lasciato un fantasma dietro di se». E che effetti sta avendo la guerra sul mondo arabo? «Monumentali. Gh occidentah dicono: "Saddam ha le armi di distruzione di massa". E gh arabi pensano: «Bravo». Gh occidentah dicono: «Saddam è una minaccia per i suoi vicini». Ma i vicini sanno che ormai, dopo la guerra del Golfo, non è più vero. Tutti, tranne i kuwaitiani, sono per Saddam. In Arabia Saudita si vendono audiotape sulle "superarmi" di Saddam. Saddam è perfino più popolare negh altri paesi che nel suo. Noi giudichiamo i risultati deUe nostre azioni in base agli scopi che ci eravamo prefissi. E, dal suo punto di vista, comunque vada a finire, Saddam ha già vinto». &ÉL Non che sia ^^ religioso, ama le donne e il whisky Il fatto è che nei Paesi islamici il centro di gravità della politica sì è spostato fkfk verso la religione ^jr

Persone citate: Arafat, Ceausescu, Rumsfeld, Saddam Hussein, Tony Blair

Luoghi citati: Arabia Saudita, Francia, Giordania, Iraq, Marocco, Medio Oriente