ULTIMO ATTO La conquista dell'aereoporto a un passo dalla capitale di Maurizio Molinari

ULTIMO ATTO La conquista dell'aereoporto a un passo dalla capitale MINENTE IO SCONTRO IA WESA DI BAGHDAD ULTIMO ATTO La conquista dell'aereoporto a un passo dalla capitale strategia Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK LE forze della coalizione entrano alla periferia di Baghdad e catturano l'aeroporto mentre l'aviazione martella le difese: Saddam Hussein risponde chiedendo ai propri soldati di battersi «anche con le mani» e tagliando la luce alla città per ostacolare l'avanzata alleata. Fanteria e marines sono a ridosso della capitale e «hanno catturato lo scalo aereo "Saddam International"». L'annuncio è del Pentagono, in parte sminuito dall'Afp che cita un ufficiale americano, il comandante Morris Goins, secondo il quale 0 controllo della coalizione sull'aeroporto sarebbe solo «parziale». Citando fonti militari americane, anche il corrispondente della Cnn Jamie Mclntyre ha detto che forze Usa «sono nell'aeroporto di Baghdad», ma non l'hanno ancora occupato. L'operazione è stata condotta dalla fanteria con il sostegno di contingenti arrivati dall'aria. Debole la resistenza incontrata e ciò ha consentito agli alleati di prendere il possesso di una pista praticamente intatta. «Ci serverà come base di operazioni» ha dichiarato un portavoce del Pentagono, rendendo noto che è stato trovato un «reticolo di tunnel» che collega l'aeroporto al fiume Tigri. Si tratta della prima area della capitale che cade in mano alla coalizione. Durante la notte Us Air Force e Raf hanno bersaghato le difese di una città per la prima volta completamente al buio. Il Pentagono ha negato ogni responsabilità - «non siamo stati noi» - lasciando intendere che sono state le autorità irachene ha tagliare la luce, forse per ostacolare l'avanzata e preparare la guerra urbana. Il comando centrale in Qatar afferma che marines e fanteria si avvicinano: il VII cavalleria è a dieci km. II comandante di «Iraqi Freedom», Tommy Franks, non sembra aver fretta, mentre dalle retrovie continuano ad arrivare rinforzi. Sul ponte di Mussayb sull'Eufrate, a 45 km a Sud, sono transitati migliaia di mezzi della III divisione di fanteria. Saddam si prepara alla battaglia per la capitale: rinforzi di unità regolari e di quattro divisioni della Guardia Repubblicana - Hammurabi, Nabucodònosor, Adnan e Nida - sono stati spostati da Nord a Sud. Avanzando marines e fanteria sono passati a Karbala ed Al Kut attraverso blindati distrutti, coipi di iracheni uccisi e uniformi gettate in gran fretta da chi è scappato. Il generale Vincent Brooks del comando centrale parla di «unità liquefatte» e «comandi non più in grado di impartire ordini», ma l'intelligence teme un trucco, non esclude che alcuni contingenti possano essere stati ritirati dentro la città, per cogliere di sorpresa la coalizione. Il ministro dell'Informazione, Mohammed Sahaf, ha letto in tv un nuovo appello alla resistenza del Raiss: «Combatteteli ovunque, con le armi ed anche con le vostre mani. Allah getterà sugli invasori la maledizione. Allah è grande». Per spingere feddayn e unità della Guardia Repubblicana a non cedere un millimetro di terreno Sahaf ha affidato agli schermi di Al Jazeera una diversa lettura degli eventi: «Gli americani non sono arrivati all'aeroporto e non sono avanzati, sono ancora a oltre 160 km da Baghdad, parlano di vittorie per coprire le disfatte, sono dei mercenari senza morale che assassinano i civili, colonialisti isterici, peggiori dei nazisti perché usano armi più terribili ed avanzate». Il ministro Sahaf in divisa diventato da tre giorni il volto dell'Iraq di Saddam - assicura che continuano ad arrivare i volontari arabi: «Vengono dalla Siria, ma appartengono a tutti i Paesi arabi, sono sei-sette mila, bene addestrati e noi stiamo perfezionando il loro addestramento». L'intento è di motivare i difensori di Baghdad. Donald Rumsfeld, capo del Pentagono, persegue invece lo scopo opposto e nbatte: «La Guardia Repubblicana ha subito tutto il nostro impatto, sono allo sbando, a corto di soldati e non c'è prova che Saddam sia vivo o morto». La Cia ha studiato tutti i filmati diffusi dalla tv irachena con Saddam trasmessi dopo il 19 marzo arrivando alla conclusione che nessuno è stato girato dopo l'inizio della guerra. A Nord della città le forze speciali alleate sono arrivate nel Palazzo Presidenziale «Thar Thar», in genere' usato da Saddam e dalla sua famiglia per i soggiorni estivi. Il blitz è stato alla ricerca delle armi di distruzione di massa che gli americani ancora non hanno trovato. Più passano i giorni più il Pentagono teme che Saddam possa adoperarle: «La possibilità è reale, sembra inevitabile» dice il generale Myrs. Con la coalizione alle porte di Baghdad il Raiss ha tre opzioni possibili: ritirarsi nella città e combattere, usare le armi proibite per respingere l'avanzata o fuggire e darsi alla macchia per guidare la guerriglia da dietro le linee. Lontano dalla capitale è guer¬ riglia nelle città. A Najaf le «Aquile Urlanti» della 101 ^ divisione danno la caccia strada per strada a gruppi di irregolari, alcuni dei quali restano asserragliati nella Moschea di Ali, sacra agli sciiti. Ad Al Kut sono i marines a braccare i feddayn: testimonianze descrivono assalti ad edifici, scontri nelle strade e in alcuni ex centri di addestramento militare. A Samawah stesse scene, ma è la 82 ^ aviotrasportata ad essere impegnata negli scontri porta a porta. Proprio come avvenuto nel caso di Bassora e Nassiriyah anche nei nuovi centri urbani sorpassati dall'avanzata è la guerriglia a tenere banco. «Sarà combattimento metro per metro, in ogni città e villaggio, ma soprattutto a Najaf» assicura il ministro dell'Informazione Mohammed Sahaf. Il fronte è in movimento anche a Nord: forze curde appoggiate da americani hanno attaccato Mosul per il terzo giorno di seguito, nel tentativo di distrarre reparti dalla difesa di Baghdad. Durante gli scontri delle ultime 36 ore la coalizione ha perduto un elicottero Black Hawk a Kerbala - con almeno sei uomini a bordo - un caccia Homet F/A-18 e, secondo fonti non confermate, un Tornado. Il comando centrale non conferma che siano stati gli iracheni ad abbatterli e, nel caso dell'F/A-lS, sono in corso accertamenti per verificare se è stato un Patriot a colpirlo. L'assalto della coalizione mette Saddam sotto pressione ed a confermare il nervosismo che serpeggia dentro i comandi iracheni il ministro degli Esteri, Naji Sabri, ha violentemente criticato il Segretario Generale dell' Onu, Kofi Annan, accusandolo di essere co-responsabile della guerra. «Annan non ha fatto nulla per fermare la guerra - ha dichiarato il ministro iracheno ma anzi si è attivano nella direzione opposta, facilitando l'invasione con la decisione di ritirare gli osservatori dell'Onu dal confine con il Kuwait aprendo la strada al nemico, da lì è iniziata un'aggressione che ha causato finora la morte di 1250 civili e il ferimento di 5000». Nella notte le forze angloamericane avevano conquistato un ponte sull'Eufrate a Sud della città sul quale pertutto il giorno sono transitati migliaia di mezzi militari. A sera l'ingresso al «Saddam» sotto la copertura dell'artiglieria Il generale Brooks parla di «unità liquefatte» Letruppe Usa hanno perduto un elicottero Blackhawk a Karbala (sono morti almeno sei uomini d'equipaggio) un caccia Fa-18 e un Tornado: il comando centrale non conferma che siano stati abbattuti Secondo la Cia «i filmati in cui appare il Raiss sono stati tutti girati prima dell'inizio della guerra» L'AEROPORTO INTERNAZIONALE SADDAM HUSSEIN E' uno dei due scali di Baghdad ed è l'unico aeropòrto civile. Si trova a Sud-Ovest della capitale, a 30 chilometri dal centro ma solo 10 dalla periferìa. Costruito nel 1970, ha un ampio terminal internazionale e un secondo più piccolo per le operazioni militari.^ Otto gli hangar corazzatlpèr il ricovero degli aeromobili, due le piste: una principale (4333 metri) e una secondaria (2933 metri). Al Saddam Hussein arrivavano, fino al 20 marzo, voli di poche compagnie aeree. Ma dall'inizio dèi corifiitto tutto il traffico aereo è stato sospeso. La strada verso la capitale costeggia per chilometri^ un lungo muro dietro il quale si trova tino dei numerosi palazzi di SaddamHussein v \ x. A^ Vi ; ^ J^ ^ :r' PALAZZO RADWANIYAH E' il più esteso degli otto complessi del po-trr ; Ih '-, i ;v : a 3Drjhr?.cl, gli altri ;, Tikrit, Tharthar, Jabal Makhul, Mosul e Bassora). «C; E! formato da circa 360 struUuie, compreso un'" carcere chò ospiterebbe einqui.milà prigionieri. Il complesso è completamente circondato da' filo spinato e postazioni di controllo LA CITTA' SOTTO ATTACCO « mmmm ' ZONA DEI MINISTERI Ministero della Pianificazione |(dove ci sono gli uffici del vicepremier Tareq Aziz), dell'Informazione e degli Esteri è^ m-l v*;' Statone T^V Ministero dell'lnformazìi j Centrale di Telecomimicaz Televisione Jumhuriya .- -5 HOTEL AL-RASHID VI alloggiavano i giornalisti . I stranieri, pò! aflóntanàtlperchéf \ redindo, wppo vì^noalpalaìstl presidenzia idi Saddam, era diventato péricofeso HOTEL PALESTINE Sulla riva sinistra c 150 inviati dì guèrra òaidentali.i | un paiamone bianco Anni 70, cinque stelle siìlia carta, in realtà abbastanza degradatedapiscina e il campo da tennisiSono abbandonati, i giardini : 1 circostanti sonò vuoti, fino alidi scorso anno offriva due giorni f J di luna di mietergli sposi,con! cena danzante sulle rive del Tigii^ oggi sembra essere ìl luogomeno pericoloso dóve alloggian in citta, periferico quanto"bastaji ér sentirsi al sicuro dalle bombeP Ministero dell'Industriai edéli'Armamento Quartier generale! tei Servi»! StP Monumento gjtf Milite ipnoto| ' Quartier generale delle f forze di sicurezza Sede del àtoBaa Juarticr generale militare ; "el partito Baath Complesso dei palazzi presidenziali |5'Battaglione deliaf Guardia Spedale della Repubblica Ponte 14 luglio ilSOLA AL-KHANAZIR PALAZZO AL-SALAM Uno degli edifici presidenziali a ^jj disposizione dì Saddam Hussein. Sì trova i al 'interno del complesso presidenziale costruito al posto del quartier generale della Guardia repubblicana distrutto durante la Prima Guerra del Golfo PALAZZO PRESIDENZIALE AL-SIJOOD Lussuosa residenza del .' presidente su una superficie di 4,4 chilometri quadrati, circondata da centinaia di abitazioni riservate agli ufficiali della Guardia repubblicana