I medici delle Moiinette sono senza assicurazione di Grazia Longo

I medici delle Moiinette sono senza assicurazione PROBLEMA ANALOGO E' GIÀ SCOPPIATO AL SANT'ANNA E TOCCA TUTTI GLI OSPEDALI PIEMONTESI I medici delle Moiinette sono senza assicurazione La compagnia pretende un premio più alto dopo lo scandalo delle valvole Giorgio Ballarlo Grazia Longo Negli ospedali piemontesi esplode il caso delle coperture assicurative per la responsabilità civile dei medici. Dopo il Sant'Anna-Regina Margherita, dove 300 specialisti hanno impugnato di fronte al Tar il contratto stipulato nel dicembre scorso dall'azienda con l'Ina Assitalia, ora è la volta delle Moiinette. Da circa un mese la più grande azienda ospedaliera del Piemonte è priva di ima polizza per la responsabilità civile dei suoi dipendenti: l'Ina Assitalia, che ai tempi del direttore generale Odasso aveva stipulato un contratto per un valore complessivo di 11 miliardi (circa 6 miUoni di euro), ha sciolto anzitempo il rapporto con l'ospedale dopo il noto scandalo delle valvole cardiache. Temendo di doversi dissanguare per risarcire anche in futuro altre «colpe mediche» legate al reparto di cardiochirurgia, la compagnia assicurativa ha proposto una nuova polizza aumentando l'importo del premio, 7 milioni di euro a fronte di un massimale di 10 milioni di euro all'anno. ((Abbiamo dovuto dire di no spiega il direttore generale, Giovanni Monchiero - perché sarebbe stato un impegno troppo oneroso. Per il momento siamo scoperti e rispondiamo in prima persona per eventuah risarcimenti, ma entro un paio di settimane speriamo di risolvere definitivamente il problema». Monchiero ha riaperto la trattativa con l'Ina Assitalia ma al tempo stesso sta valutando le tariffe di alcune compagnie assicurative straniere. Intanto, così come altri direttori generali, ha sollecitato l'intervento dell'Assessorato regionale alla Sanità. Medici e personale infermieristico sono però in agitazione. «Siamo preoccupati e scandahzzati - accusa Francesco Cartella, delegato della Cgil - non è possibile che da oltre un mese i lavoratori del più importante ospedale del Piemonte siano privi di copertura assicurativa. Bisogna che la Regione intervenga al più presto». Ciriaco Ferro, responsabile della programmazione della Sanità pubblica piemontese, promette che entro un paio di mesi, cioè prima dell'estate, il problema sarà risolto. «E' una questione che riguarda un po' tutti gli ospedali della regione - spiega Ferro - le compagnie affermano di soffrire forti disavanzi e non voghono più assicurare il personale medico. Stiamo pensando a una nuova forma di copertura, un'idea di massima c'è già ma dobbiamo definire i dettagli con le società di assicurazione». Il modello al quale pensano i dirigenti della sanità piemontese è la separazione dei piccoli rischi dai grandi rischi: i primi (che riguardano la maggior parte dei risarcimenti) verrebbero coperti da un fondo unico regionale, che arriverebbe fino a un «tetto» ancora da stabilire. I grandi rischi, invece, rientrerebbero in una polizza unica, stipulata dalla Regione con le compagnie assicurative per tutti gli ospedali piemontesi. L'intervento dell'Assessorato è particolarmente richiesto dai principali sindacati dei medici, il Cimo e l'Anaao Assomed. «Non vogliamo arrivare alla situazione che si è verificata in Australia, Stati Uniti e Canada - sostiene il segretario regionale dell'Anaao Assomed, Giorgio Cavallero - dove interi ospedali hanno dovuto chiudere i battenti per problemi assicurativi. I medici non vogliono l'immunità, ma solo poter lavorare tranquillamente senza dover pensare al rischio di un eventuale risarcimento». Il clima che si respira al Sant'Anna è ben riassunto da una battuta di Silvio Viale, l'ex consigliere comunale dei Verdi (ora radicale) che lavora nell'ospedale come ostetrico-ginecologo: «Ci sono colleghi che hanno incominciato a intestare i loro beni alla moglie o al marito - dice - perché con l'aria che tira nessuno vuole rischiare di vedersi mangiare la casa». Viale è uno dei 300 medici che ha sottoscritto il ricorso al Tar per invalidare la nuova poliz¬ za stipulata dall'ospedale a fine 2002, che prevede dei limiti di risarcimento considerati troppo bassi. Il problema della copertura assicurativa è molto sentito da ostetrici e ginecologi, che insieme a ortopedici e cardiochirurghi sono la categoria medica più esposta al rischio di incidente e quindi di risarcimento. ((Al Sant'Anna ci sono ogni anno oltre 8.300 parti e quasi 4 mila interruzioni di gravidanza - sostiene Viale - ed è normale, visti i grandi numeri, che ci sia un decesso e una decina di malformazioni per cause del tutto naturali. Quando esiste una percentuale di rischio anche minima, i colleghi di altri ospedali mandano le pazienti al Sant'Anna: è chiaro che il pericolo di incorrere in una richiesta di risarcimento danni è molto più elevata qui che altrove». Alle Moiinette lo scandalo delle valvole cardiache ha indotto l'assicurazione a rivedere il contratto: troppi rischi

Persone citate: Ciriaco Ferro, Francesco Cartella, Giorgio Ballarlo, Giorgio Cavallero, Giovanni Monchiero, Odasso, Silvio Viale, Verdi

Luoghi citati: Australia, Canada, Piemonte, Stati Uniti