Lavanzata alleata galvanizza Borse e

Lavanzata alleata galvanizza Borse e FRANCOFORTE GUADAGNA IL 5 PER CENTO, MILANOSALE DEL 2,820Zo COL NUOVO MERCATO A +3,58%. L'EURO SCENDE SOTTO QUOTA 1 f08. PETROLIO IN RITIRATA Lavanzata alleata galvanizza Borse e Torna la fiducia su tutti i listini, Wall Street ignora le imprese che frenano MILANO Su le Borse, su il dollaro, giù il petrolio. Dopo giornate nere i mercati finanziari hanno ripreso a correre spinti dal tam tam di voci, impressioni, notizie che vogliono la guerra in Iraq a un punto di svolta, forse alla stretta finale. Le Borse, si sa, vivono di impressioni e di immagini e le parole del generale Brooks, scandite davanti ai microfoni delle tv di tutto il mondo, evidentemente hanno fatto colpo: «La spada è puntata al cuore di Saddam», dice il generale mentre i marines avanzano a tenaglia verso Baghdad. Basta e avanza per infiammare Wall Street che fino all'altro ieri sembrava, al contrario, impantanata sulla scia di una guerra che tutto sembrava tranne che quella guerra lampo sulla quale i mercati avevano scommesso per scongiurare ogni possibile contraccolpo sulle econo¬ mie. Persino re dollaro si è risveghato recuperando in giorno quello che aveva perduto in tre settimane ricacciando l'euro sotto quota 1,08 e avanzando (a 119,16) sullo yen giapponese. Così, adesso, di fronte all'avanzata del Settimo cavalleria e dei marines che ormai stringono d'assedio la capitale irachena, il biglietto verde recupera parte dell'antica forza e gli anahsti, finalmente euforici dopo giorni di fiacca, prevedono altri recuperi, altri rialzi immaginando un cambio euro-dollaro a quota 1,05 se nei prossimi giorni le truppe anglo-americane continueranno la loro avanzata. Ma è Wall Street e le Borse tutte, d'Asia e d'Europa, a segnare con il loro prepotente rialzo il cambio di clima. Più 2,670Zo il Dow Jones, più 3,590Zo il Nasdaq e il rimbalzo è talmente forte che scattano persino i blocchi automatici degli acquisti quando il Dow Jones supera di colpo il 20Zo. Talmente forte da ignorare il nuovo dato di ieri pomeriggio che testimonia che l'economia reale ahimè va maluccio con gli ordini alle fabbriche che a febbraio sono scesi dell'l,5% contro una crescita dell'l,70Zo a gennaio, un -l,5Vo superiore di parecchio al -0,80Zo previsto dagli economisti. Tant'è. Il dato sugli ordini di febbraio viene reso noto un'ora dopo l'apertura di Wall Street e non frena, nemmeno per un secondo, la corsa al rialzo. In fondo, fanno sapere gli anahsti, anche se il dato è peggiore rispetto alle attese, poco importa, fotografa il passato, cioè lo stallo delle attività produttive nella fase di attesa della guerra. ma se adesso lo scenario cambia, dicono, se realmente l'escalation della guerra ha imboccato la via della conclusione veloce, se veramente il confiitto si concluderà in quattro, cinque settimane al massimo, beh, tutto cambia. L'incertezza può lasciare il posto alla voglia di ripresa e i mercati possono ripartire. E se poi ci si mette di mezzo anche il petrolio che toma sotto i 26 dollari a Londra, spezzando quella spirale di possibili rialzi inflazionistici che sono lo spauracchio dei mercati, ecco spiegata una giornata boom per i mercati. Una giornata che si apre a Tokyo con un -1-l,040Zo e con un +0,66% persino a Hong Kong, apparentemente non impressio nata dall'epidemia di polmonite atipica che ormai imperversa in tutta l'Asia, e che continua in Europa con una sequenza di rialzi impressionante: più 4,97^0 a Francoforte, più 4,99'!^ ad Amsterdam, più 4,131K) a Parigi, più 3,300Zo a Zurigo, più 3,720Zo a Madrid, più 4,060Zo a Stoccolma, più 2,820Zo a Milano (con il nuovo mercato su del 3,580Zo), più 1,860Zo Londra, la più tranquilla. Per chiudere di sera a New York con i rialzi di Nasdaq e Dow Jones. Difficile, ovviamente, dire se il messaggio recepito dai merca¬ ti - la guerra è al giro di boa: la fine si avvicina - sarà o no confermato dagli sviluppi dei prossimi giorni. L'esperienza dice che i rialzi di due settimane fa, a guerra appéna iniziata, hanno poi lasciato il passo a frenate successive e a mezzi tonfi proprio in corrispondenza con l'apparente allungarsi del conflitto. Ma per un giomo, ieri, l'ottimismo per ima guerra lampo, per Saddam sconfitto, per la fine dei bombardamenti l'ha fatta da padrone. E non a caso/tra i settori che hanno visto sabre di più le proprie quotazioni, ci sono quello assicurativo (con titoli come Munich Re a +9,4%, Allianz a +5,5%, Axa a 4-7,70Zo) e bancario (a Milano la parte da leone l'hanno fatta Capitalia H-5,410Zo, Intesa -t-3,350Zo, Sanpaolo Imi +4,56%). Ma bene sono andati, in Europa, anche i telefonici, i tecnologici, gli automobilistici (con Fiat a -t-4,28%) e i petroliferi(Enia-H3,410Zo). [a.z.l L'AVANZATA DEI LISTINI (Variazioni in percentuale) A un'ora dalla chiusura— mm

Persone citate: Enia