Palestra in ufficio e nessuna gerarchia Ecco l'azienda ideale

Palestra in ufficio e nessuna gerarchia Ecco l'azienda ideale IL PRIMATO DELLA TORINESE DIAGEO Palestra in ufficio e nessuna gerarchia Ecco l'azienda ideale La filiale italiana di una multinazionale che commercia superalcolici nella classifica di un istituto inglese che misura la qualità del lavoro Corsi di lingua e stage all'estero per tutti tra i segreti del successo Francesca Paci Una delle cinquanta aziende più confortevoli d'Europa prospera all'ombra della chiesa dei Cappuccini, tra i ciliegi già in fiore della precollina torinese. Secondo l'istituto inglese «Great Place Work», la Diageo, filiale italiana della multinazionale che smercia Baileys, Guinness, Johnnie Walker, J&B, garantisce ai dipendenti una qualità del lavoro da top ten in classifica nazionale. Chi immagina camice a scacchi stazzonate e occhiali spessi da nerds stile Sylcon Valley inizio anni Ottanta, ha sbagliato indirizzo. La palazzina a quattro livello di via Principessa Felicita di Savoia 8, promuove alcolici per locali popolati da generazioni post-elettroniche e sembra uno spot. Enormi porte finestre aperte sugli uffici di ogni piano per la sopravvivenza dei fumatori in estinzione. Corridoi attraversati da ragazzi in cravatta col nodo come un pugno e fanciulle a passo svelto calzato dentro scarpe a punta. Una palestra con macchine com■juterizzate e musica in filodiffusione. Informalità sì, ma di tendenza. Ex-Cinzano, la Diageo debutta a Torino il primo luglio 2001. Centocinquantanove milioni di euro fatturati, età media trentasei anni, un team di cento persone, la metà donne. La filosofia sociale del politically correct è di sicuro uno degli ingredienti del piazzamento nella classifica «Great Place Work». La conferma tocca al fattorino che saluta all'ingresso, sotto un video muto di modelle che brindano intorno a un falò estivo. Al pari dell'amministratore delegato, operai, centralinisti, impiegati ai servizi generali, dispongono dei benefit aziendali. Corso di lingua inglese con insegnanti madrelingua in sede, ingresso riservato ai party bimestrali organizzati nei locali più in voga della città per il lancio di nuovi prodotti, sconto di circa il venti per cento sulle bottiglie in vendita presso lo spaccio intemo. Formazione (il 670Zo del personale ha avuto almeno un miglioramento professionale negli ultimi due anni), partecipazione, agevolazioni. Eppure è il viaggio all'estero per la convention annuale la vera chicca. Una grande imbarcata stile gita scolastica che coinvolge dal primo all'ultimo dipendente, stagisti di turno compresi, in una quattro giorni di bilancio e prospettive future. Edimburgo lo scorso settembre, una località «a sorpresa» dell'Europa meridionale già riservata per il prossimo appuntamento. La sede, nel frattempo, chiude per ferie. Il paradiso? Dipende come uno se l'immagina. Diageo non discrimina sul titolo di studio, i laureati sono circa il 27 per cento del personale e mappare le discoteche del territorio na- zionale richiede intraprendenza più che accademia. Il lavoro però segue ritmi americani. Otto ore e mezza al giorno con entrata e uscita flessibili, weekend lungo a partire dal venerdì pomeriggio, premi aggiuntivi alla produttività. Uno stipendio medio significa trentamila euro, ma il bonus integra la busta paga fino al quindici per cento in più. L'impressione è che il guadagno non fa la qualità del lavoro. Certo, paragonati ai «contratti atipici» di molti neolaureati italiani, i «regolari» firmati in via Principessa Felicita di Savoia sono un lusso. Solo che, chiamati a rispondere al questionario in cinquantasette domande del «Great Place to Work», i dipendenti hanno preferito «la dimensione umana dell'azienda». L'amministratore delegato, sir Steve Langan, che si rivolge familiarmente a qualsiasi collega e non solo perché l'inglese ignora la forma cortese del «lei». Tre coppie ufficiali nate dalla contiguità quotidiana, «e numerosi clandestini». Mensa, parcheggio, taxi rimborsato ai non motorizzati. Ci sono appena altre quarantanove aziende dei sogni in Europa. L'ambiente di lavoro gradevole e pieno di luce contribuisce a rendere i dipendenti soddisfatti del loro impiego

Persone citate: Francesca Paci, Johnnie Walker, Mensa, Steve Langan

Luoghi citati: Edimburgo, Europa, Torino