E' lotta in famiglia nelle MotoGp tra i quattro moschettieri d'Italia

E' lotta in famiglia nelle MotoGp tra i quattro moschettieri d'Italia DOMENICA A SUZUKA (GIAPPONE) VIA AL MONDIALE CON I NOSTRI BIG ANCORA PROTAGONISTI E' lotta in famiglia nelle MotoGp tra i quattro moschettieri d'Italia Rossi resta il super favorito: la sua Honda è più competitiva di quella affidata a Max Biaggi Velocissima la Ducati di Capirossi, mentre Melandri (Yamaha) non teme l'esordio tra i big Enrico Biondi Sveglia all'alba, domenica prossima, per gli appassionati di motociclismo. Dopo mesi e mesi di prove, di test aperti al pubblico e altri severamente vietati sulle piste di mezzo mondo, per provare le ultime diavolerie messe a punto dagli ingegneri delle squadre corse, finalmente si toma a fare sul serio. L'appuntamento è a Suzuka, circuito giapponese di proprietà della Honda che per l'occasione si è rifatto il trucco (una curva ridisegnata, una chicane in più: quindi record tutti da riscrivere) e che da molti anni ormai dà il via alla grande kermesse delle due ruote. Ci eravamo lasciati, a novembre, con un bel bottino per l'Italmoto: titolo iridato per Valentino Rossi nella neonata classe MotoGp, la classe regina, e Mondiale anche per Marco Melandri nella classe 250. Inoltre tanta Italia era salita sul podio, grazie ai secondi posti di Biaggi nella MotoGp e Poggiali (originario di San Marino, ma nato motoristicamente in Italia) nelle 125 e al terzo del torinese Rolfo (classe 250). Senza dimenticare i 4 titoli iridati dell'Aprilia (costruttori e piloti in 125 e 250). Insomma, troppa grazia, al punto che ripetere quest'anno un simile exploit non sarà facile. Ma vediamo, classe per classe, come si presenta la stagione 2003. MOTOGP. E' la più ricca sfida che si sia mai vista nel mondo delle competizioni: 4 piloti italiani (Rossi, Biaggi, Capirossi e Melandri) contro tutti, cioè altri 6 campioni del mondo (Edwards, Kato, Jacque, Pitt, Bayliss e Roberts). Su tutti lui, Valentino Rossi, con la Honda delle meraviglie. Magari avrà pure ragione, quando dice che il vantaggio enorme che aveva lo scorso anno adesso si è drasticamente ridotto. Sta di fatto però che la Rc211 v resta la migliore moto del lotto. La sue capacità di adattarsi a ogni circuito ne fanno ancora oggi la due ruote da battere in assoluto. Il problema, semmai, verrà più avanti, quando anche a Biaggi, Kato e Ukawa saranno dati i pezzi «evoluzione» che, per il momento, spettano soltanto a Sua Maestà. Biaggi, appena sceso di sella dalla Yamaha (o fatto scendere...), ha tentato l'impossibile per avere la Honda di Valentino. C'è riuscito, anche se dovrà accontentarsi di una moto meno performante di quella del pesarese: la sua, ad esempio, ha problemi di frizione (parzialmente elettronica) che non gli permette di guidare al limite, ma dopo tre gran premi anche a lui verrà data l'ultima novità. Chiaro che la sfida sarà tra i due acerrimi avversari, che sfoggeranno tra l'altro gli stessi colori (il giallo, per motivi pubblicitari). Come terzo incomodo ci sarà Loris Capirossi. Il piccolo campione unolese è salito sulla rossa Ducati e vola veloce come il vento. Sembra, la sua, una Ferrari a due ruote, visto che le somiglia in tutto per via del munifico sponsor tabaccaio e per il fatto che nei test ha stabilito record e punte di velocità da far spavento. Lui l'outsider? Forse, ma non dobbiamo dimenticare che gli stranieri non staranno certo a guardare: prima di tutto Barros, il brasiliano salito sulla Yamaha, poi Kato, il giapponese tanto amato dalla Honda e sul quale il mondo con gli occhi a mandorla guarda come possibile vincitore del titolo iridato. Alle spalle di tutti, ma solo perché dovrà ancora imparare, c'è Marco Melandri: fresco del titolo 250, ha dimostrato già di andare forte, ma gli manca la competizione su questi bolidi: alla Yamaba non gli fanno fretta e se manterrà le promesse lo vedremo presto tra i primi. Attesa inoltre per Aprilia (Edwards e Haga), poche chance per Kawasaki e Suzuki alle prese con un progetto che desta preoccupazioni. CLASSE 250. Lo chiamano il cam- pionato «monomarca» Aprilia, frase che non piace al presidente Reggio, ma che disegna benissimo lo scenario: sfida tra gli spagnoli Elias e Fonsi Nieto e il sammarinese Poggiali (tutti su Aprilia), mentre la Honda si affida a Rolfo e Porto per tentare di contrastare il dominio della Casa di Noale. Da segnalare il ritomo di Katja Poensgen. Le bella tedesca, però, per il momento si è distinta solo per i distacchi abissali che riesce ad accumulare. CLASSE 125. Chi ci capisce qualcosa è bravo: sono troppi i preten¬ denti al titolo in un proliferare di marche (Derbi, Gilera, Aprilia, Ktm, Honda e Malaguti) mai visto prima. I favoriti? Cecchinello, Perugini, Locatelli, De Angelis, Pedrosa. Stoner, il tormese Bianco. Troppi? Forse sì, ma già domenica il gruppo si sfoltirà. Valentino Rossi con la sua Honda Rc211 v, la moto delle meraviglie, in grado di adattarsi nel modo migliore a qualsiasi tipo di circuito