Lioce, nuovo documento ed Br non sono terroristi» di Vincenzo Tessandori
Lioce, nuovo documento ed Br non sono terroristi» L'AVVOCATO: NON È UNA RIVENDICAZIONE MA UN'ANALISI POLITICA Lioce, nuovo documento ed Br non sono terroristi» Il pm si oppone alla lettura: sarebbe apologetica Vincenzo Tessandori inviato a FIRENZE Le due Torri, «un atto di guerra». La lotta debe masse arabe, la loro guerra. La lotta armata, un'altra guerra, queba debe brigate rosse Duemba. Tutto legato, forse tutto in un'unica nebulosa. Dodici pagine di quaderno a quadretti, scritte a mano con grafia panciuta, per raccontarsi e per spiegare perché non si debba usare b termine più ovvio e preciso: terrorismo. Nadia Desdemona Lioce, arrestata dopo una tragica sparatoria sul treno Roma - Fbenze b 2 marzo, ha preparato con meticolosa attenzione b documento che avrebbe voluto leggere neb'aula del tribunale del riesame, a Fbenze, neb'aula bunker che ha visto i processi a Prima linea e a Pietro Pacciani, mostro assai presunto dei cobi toscani. Un po' proclama politico, lo scritto, e un po' tesi storica dove la storia è queba debe Brigate rosse del passato e dfj'i trapassato remoto, del prima e del dopo r«affaire Moro», difficile, per non dire impossibbe, da intrecciare con quella di oggi. Lei lo ha pensato neba sua ceba «pubta, ma isolata dal mondo». come l'ha definita b difensore, Attbio Bacciob, di Grosseto. Il termine terrorismo è quebo che sembra bruciare maggiormente aba «mibtante debe Brigate rosse Partito comunista combattente», quebo che rifiuta con forza, anche se è diffiebe trovare sinonimi per chi spara alla schiena, o anche in volto, a qualcuno che non ha armi né altra difesa. Come non avevano difesa Massimo D'Antona e Marco Biagi. «Violenza pobtica, partito armato, sovversivismo, eversione»: nessun sinonimo pare adeguato fra quebi suggeriti da Decio Cinti nel suo Dizionario. E' diffiebe dare significati opposti o, per lo meno, differenti a uno stesso termine. Dice b sovrintendente di pobzia Bruno Fortunato, uscito con una ferita seria daba sparatoria sul treno neba quale il sovrintendente Emanuele Petri e b brigatista Mario Galesi hanno perso la vita: «Ciò che ho vissuto è un' esperienza che non auguro a nessuno: mi ha segnato per sempre, nel corpo e neba mente. Ho visto morire davanti a me un cobega. Un amico. E' una cosa che non dimenticherò mai. Io ho so.'o fatto b mio dovere e b mio cruccio è di non aver potuto fare di più». Ecco, è anche questo, trovarsi di fronte a qualcosa che è tremendamente bnproprio defimre «danno cobaterale». E lui. Bruno Fortunato, dice che con i terroristi «nessuna pietà, e lo Stato, le leggi debo Stato dovrebbero essere più severe». Il terrorismo, dunque. Secondo l'avvocato Bacciob, è figbo debe bombe fasciste, debe stragi impunite, degb attentati ciechi, «di atti destinati a creare abarme sociale, debe imprese degb stragisti». Nel documento tutto questo viene chiosato e sottolineato cou meticolosità. «E' piuttosto lungo ed è diffiebissimo riassumerlo. Una rivendicazione globale di tutta l'attività debe Brigate rosse, ma non come rivendicazione . materiale o di partecipazione. Un'analisi deba stategia debe Brigate rosse e debe attuab contraddizioni di classe e in richiamo ab'imperiabsmo. Insomma, un documento di anabsi, di identità pobtica e non va al di là di questo», dice b legale. Il quale si è presentato al tribunale per contrastare due punti: l'aggravante per fini di terrorismo e di aversione debordine democratico, contestata aba brigatista; l'ordinanza di carcerazione per la banda ar¬ mata. Il terrorismo, che, come si è visto, si tenta di respingere dalla radice, in questo caso deba sparatoria sul treno, secondo b legale, non c'entra affatto, perché tutto avrebbero preferito i due brigatisti Duemba anziché veder incrociare la propria rotta con queba degb agenti deba pobzia ferroviaria. Dovesse evaporare queb'aggravante, la competenza sarebbe di Arezzo e non più di Fbenze che, per qualche recondito motivo, par essere assai temuta. Per l'appartenenza aba banda armata, procede già la procura di Roma, quindi gb atti di queba fiorentina sembrano una sovrapposizione. «Ma la storia, i documenti offerti al tribunale, tutto rimanda a una toscanità profonda di Nadia Lioce, per questo è giusto che la competenza sia di Fbenze», ha ribattuto b pubbbeo ministero Giuseppe Nicolosi (che si è anche oposto aba lettura del documento, ritenendola apologetica). Il tribunale, composto da Emibo Moroni, David Monti e Bruno Maresca ha già deciso, ma solo nebe prossime 48 ore emetterà la sentenza. Un'altra battagba che vista da fuori pare assurda ma che un suo significato pobtico agb occhi dei brigatisti deve pure averlo è la differenza fra b termine detenuto e prigioniero. Lei, la compagna Desdemona, jeans, felpa scura, scarpe sportive, ha ascoltato in sbenzio tutto ciò che b difensore ha gettato sul tavolo. Anche la protesta per b trattamento carcerario, definito disumasno. «Ha acconsentito che portassi avanti questa istanza», ha detto Bacciob il quale ha sottolineato come, in fin dei conti, aba sua assistita non siano consentiti la lettura dei giomab, l'ascolto deba radio, guardare la televisione. Sono i detenuti a lamentarsi per situazioni di questo genere, i prigionieri tacciono. Ma non è questo che può spiegare le due Torri, «un atto di guerra». Secondo il legale il terrorismo «è figlio delle bombe fasciste e delle stragi impunite, atti destinati a creare allarme sociale» Il treno Roma-Firenze dove è avvenuto l'ultimo assassinio brigatista La brigatista Desdemona Lioce
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