Centinaia di firme contro il ripetitore tra le case

Centinaia di firme contro il ripetitore tra le case RACCOLTE A SAN GIUSTO CANAVESE Centinaia di firme contro il ripetitore tra le case a SAN GIUSTO CANAVESE. Chiedono all'amministrazione comunale maggiore tutela contro le antenne selvagge. Gridano la loro rabbia contro chi ha voluto sistemare un traliccio per tre antenne Gsm della rete Wind a pochi metri dal e loro case. Sono gli abitanti di regione Musa e Garimonda a San Giusto: in poche settimana hanno raccolto centinaia di firme, il documento presto approderà sul tavolo del sindaco Francesco Ferraris. I punti della contestazione sono diversi. Chi vive a pochi passi dal traliccio punta il dito non solo contro l'inopportunità di erigere l'impianto nei pressi di una zona abitata, tirano in ballo anche la legge Gasparri. Che avrebbe spiazzato anche il primo cittadino: il quale aveva proposto a Wind siti alternativi ma non ha potuto opporsi alla posa dell'antenna su un terreno privato. Chi protesta dice che «il traliccio ce lo siamo visti consegnare a scatola chiusa». Gli abitanti chiedono che vengano rispettate le regole che altre amministrazioni comunali hanno istituito proprio per evitare la posa selvaggia di questo tipo di antenne. Ad esempio che non siano installate nei pressi di abitazioni private, scuole, ospedali, case di riposo oppure che in qualche modo non danneggino il jaesaggio. Ecco perché il fronte della protesta amenta la poca tutela da parte dell'amministrazione comunale. Altre realtà si sono infatti dotate di strumenti, votati in consiglio comunale, per limitare o evitare del tutto l'Installazione di tralicci per la telefonia mobile.

Persone citate: Francesco Ferraris, Gasparri

Luoghi citati: San Giusto Canavese