Guai a dimenticare le azioni

Guai a dimenticare le azioni Guai a dimenticare le azioni Nel breve: un occhio ai futures Alla lunga convengono i fondi Glauco Maggi Indici azionari in picchiata e rendimenti dei titoli di Stato che tornano a scendere, malgrado la lieve caduta dei prezzi alle aste della settimana scorsa. Dopo aver provocato la fiammata del primo giorno, la guerra è tornata protagonista negativa sul terreno delle scelte dei risparmiatori. Non è un conflitto-lampo, e la impossibile scommessa sulla sua durata copre, e può influenzare, anche l'interrogativo di base che mina l'economia internazionale: ci aspetta una ripresa post-bellica, o una recessione globale? L'umore degli investitori, in un simile contesto, non può che risentirne sul piano psicologico. Al meglio, la tendenza è di non compiere scelte strategiche anche quando ce ne sarebbero le condizioni; al peggio, si e portaH a7commettere mosse non razionali, di falsàdifesa. Invece, anche o soprattutto adesso, vai seguito un approccio razionale: e la prima idistihziohe che ognuno deve fare rigiiSdà rbnzzbnte del proprio portafoglio. Pensare in termini di breve termine o di risparmio a lungo sono due attività sostanzialmente diverse, anche se la materia prima è la stessa. Nel primo caso, i due estremi sono le speculazioni sull'oro, sulle valute o sul petrolio da una parte, e il parcheggio nei titoli di stato a tre mesi o nei fondi cash in euro dall'altra. Operando attraverso i future sui contratti dei prossimi mesi, i più coraggiosi possono trarre grandi guadagni dalle possibili fluttuazioni dei j|||M|||i|||BIM prezzi del greggio o del metallo giallo o del dollaro: per esempio, chi ha scommesso sul fatto che gli americani sarebbero riusciti a limitare gli incendi ai pozzi, che era una previsione di molti, ciba senz'altro guadagnato. Chi invece sa di aver bisogno del suo capitale entro breve tempo, ha fat'.o bene a rifugiarsi nei Bot a tre mesi, anche se sono sotto il livello dell'inflazione. In finanza, capita che perdere qualcosa sia per qualcuno la soluzione migliore. Nel caso più comune, quello delle famiglie che investono con un arco temporale più ampio, di almeno una decina d'anni, la strategia va articolata con altri strumenti, i fondi comuni. Ma la prima mossa giusta è non'fare autogol. Anche se si sono comprati prodotti azionari senza essere consapevoli dell'esigenza di diversificare e di saper attendere i tempi lunghi, prima di vendere in perdita sull'onda dello sconforto è bene riflettere. Se l'obiettivo è quello di garantirsi un capitale lontano nel tempo, per una seconda casa al momento della pensione fra 20 anni, o addirittura da lasciare ai figli ancora piccoli, lo shock di questi giorni può essere un'opportunità, invece che motivo di disperazione. Si può correggere la composizione del mix, adeguando la diversificazione se è carente o squilibrata, in funzione delle esigenze e dei tempi di "sopportazione" della famiglia. Ma operando i cosiddetti "switch", ossia i cambi da certi fondi ad altri rimescolando il portafoglio, attenti a non cadere vittime della sindrome del "rifugio". La tentazione nei momenti di paura è quella di riparare nei "sicuri" titoli di stato o nei fondi obbligazionari a medio-lungo termine che investono in Btp o simili. Può capitare che sia lo stesso consulente bancario o il promotore, di fronte alle rimostranze del cliente insoddisfatto, a favorire il passaggio. Speriamo ce ne siano pochi di consiglieri così, ma temiamo che la paura di perdere del tutto un cliente impedisca loro di dire una verità oggi amarissima: i bond, più o meno a tutte le scadenze, hanno aumentato negli ultimi mesi i loro prezzi a un punto tale che vanno considerati sull'orlo di un possibile crollo. I cali dei rendimenti dei Bot, dei Ctz e dei Bpt sono sotto gli occhi di tutti, e la causa di ciò è la gran corsa all'acquisto da parte di un pubblico in cerca di sicurezza, che ne ha fatto andare le quotazioni alle stelle. Comprando oggi un fondo in bond a medio-lungo termine, oppure un Btp che scade tra sette o 10 anni, insomma, si mettono solo i soldi sotto la mattonella per ritrovarli pari pari alla fine, con il rendimento delle cedole che più o meno copre l'inflazione (di oggi, ma chissà quale sarà tra qualche anno?). Non solo: in caso di uscita anticipata ci si espone a perdere se nel frattempo risalissero i tassi. La freddezza, e la fiducia che il mondo volterà anche la pagina dell'Iraq, dovrebbero convincere gli investitori di lungo periodo che le azioni non vanno dimenticate. Bisogna innanzitutto stabilire l'orizzonte dell'investimento Le obbligazioni potrebbero rivelarsi pericolose quanto i listini mobiliari Bisogna innanzitutto stabilire l'orizzonte dell'investimento Le obbligazioni potrebbero rivelarsi pericolose quanto i listini mobiliari

Persone citate: Glauco Maggi

Luoghi citati: Iraq