Kamikaze in Israele «per fare un regalo all'Iraq» di Aldo Baquis

Kamikaze in Israele «per fare un regalo all'Iraq»LA JIHAD ISLAMICA RIVENDICA L'ATTENTATO MENTRE L'ANP CONDANNA «LO SPARGIMENTO DI SANGUE INNOCENTE» Kamikaze in Israele «per fare un regalo all'Iraq»l Plestinese muore facendosi esplodere a Netanya, 50 feriti Aldo Baquis TEL AVIV «Un regalo al popolo iracheno, in lotta contro gli invasori statunitensi» : così il leader della Jihad islamica. Ramadan Shalah, ha presentato all'opinione pubblica araba l'attentato suicida compiuto poche ore a prima a Netanya, a Nord di Tel Aviv, da un militante della sua organizzazione. La esplosione si è verificata nella tarda mattinata, nella centrale piazza dell'Indipendenza, dove si affacciano diversi caffè e che è ritenuta il salotto di Netanya. Rami Ghanem, 20 anni, un ragazzo palestinese giunto dalla cittadina cisgiordana di Tulkarem (distante venti minuti di automobile) ha cercato un posto sufficiente¬ mente affollato dove far esplodere l'ordigno che gli era stato affidato dai mandanti. Una carica di dimensioni modeste rispetto a quelle utilizzate in attentati analoghi un chilogrammo e mezzo di esplosivo, potenziato da chiodi e viti, nascosti sotto a un maglione - che tuttavia avrebbe provocato una strage se egli fosse riuscito a penetrare in un locale chiuso. Sulla sua strada si sono imbattuti tuttavia alcuni soldati, inviati in licenza premio in questa cittadina turistica affacciata sul mare. Ghanem si è visto scoperto e ha attivato senza ulteriori esitazioni la carica mortale. Nel sentire l'eco dell'esplosione agli abitanti di Netanya è gelato il sangue nelle vene: data la estrema vicinanza alla Cisgiordania, la loro città è ima delle mete preferite per gli emissari dell'Intifada armata. Fra i detriti dei caffè, fra i tavolini rovesciati e i vetri in frantumi, i soccorritori hanno assistito complessivamente una cinquantina di feriti. Il più grave è il soldato che ha sbarrato la strada all'uomo della Jihad islamica. Sfidando l'ira degli Stati Uniti (che già seguono con sospetto le relazioni fra Siria e Iraq) Shalah ha rilasciato una polemica intervista da Damasco in cui ha affermato che Ghanem militava in ima cellula dedicata alla memoria del colonnello Ali al-Namani, l'ufficiale iracheno immolatosi il giorno precedente a Najaf (Iraq) in un attentato suicida contro le forze statunitensi. Ieri i palestinesi di Jenin (Cisgiordania) gli hanno pu- re reso omaggio dedicando alla sua memoria la piazza centrale della loro città, su cui si affaccia la moschea principale. , Shalalj.'ha confermato che adescò le Brigate al-Quds sono impegnate su due. froilli: nella «Palestina occupata», ossia in Israele, e anche'a Baghdad dove i suoi emissari sono pronti da subito a immolarsi per l'Iraq.' Una minaccia che i comandanti alleati non dovranno sottovalutare, almeno sulla base di oltre due anni di Intifada palestinese. Secondo dati aggiornati, delle 757 vittime israeliane finora (militari e civili), 314 sono state provocate dall'esplosione di kamikaze palestinesi. Altre 38 hanno trovato la morte nella deflagrazione di auto-bomba. Shalah ha anche reso omaggio alla lotta degli arabi cittadini di Israele, che ieri celebravano la Giornata della Terra in ricordo, di manifestazioni avvenute nel 1976, represse nel sangue dalla pplizia. «L'attacco di Netanya era .a^che un regalo per loro», ha precisato il dirigente palestinese. Quest'anno le manifestazioni della Giornata della Terra.si sono i concluse senza incidenti, anche se i partecipanti non hanno lesinato attacchi verbah nei confronti dei governanti di Israele e Stati Uniti. Venerdì, nella città di Um elFahem (Bassa Galilea), un gruppo di dimostranti ha addirittura scandito slogan per incitare Saddam Hussein a colpire Tel Aviv. Un episodio isolato, ha commentato la polizia che pure segue con apprensione l'intrecciarsi dei contatti fra i quadri dell'Intifada armata palestinese ed elementi radicali fra gli arabi israeliani, che in passato hanno offerto gli aiuti logistici necessari per la realizzazione degli attentati. L'attentato di Netanya ha colto i dirigenti della Autorità nazionale palestinese mentre erano impegnati nella costituzione di un nuovo governo e mentre il premier incaricato Abu Mazen (Mahmud Abbas) era impegnato in delicati colloqui con Hamas e la Jihad islamica. Un dirigente dell'Anp, Saeh Erekat, ha subito condannato «lo spargimento di sangue di innocenti». Abdel Aziz Rantisi, uno dei maggiori esponenti di Hamas, ha invece inneggiato all'attacco che, a suo parere, rappresenta «una comprensibile reazione al terrorismo ebraico». Nei Territori, del resto, le immagini televisive che giungono dall' Iraq stanno esasperando gU animi. Un giornale sohtamente moderato, «al-Quds», ha ieri dedicato l'editoriale al silenzio opposto da vari regimi arabi all'offensiva anglo-americana. «Si possono ancora qualificare come arabi?» chiede retoricamente l'editorialista. Gli abitanti di J^nih : intitolano una piazza all' uomo- bomba che ha ucciso 4 americani