Trap: questa è la mia Italia di Roberto Condio

Trap: questa è la mia Italia PASSATA LA GRANDE PAURA, IL CT PUÒ' FINALMENTE FESTEGGIARE: I SUOI AZZURRI A PALERMO NON HANNO FALLITO L'ESAME DECISIVO. ELOGI AL GRUPPO E UNA DEDICA SPECIALE Trap: questa è la mia Italia «Ho ritrovato i gioielli che mi mancavano» Roberto Condio inviato a PALERMO Anche nel 2002 l'ItalTrap cominciò l'anno con due vittorie (Usa e Inghilterra, in amichevole): poi, però, si sa come andò a finire al Mondiale nippocoreano. Ora, un' altra doppietta. Più importante, però: dopo il Portogallo, ecco questo 2-0 ufficiale sulla Finlandia, che rilancia le speranze di qualificazione per gli Europei. Per questo, toccando tutti i ferri possibili e immaginabili, Giovanni Trapattoni ha finalmente modo e ragione di sorridere: «Sono fiducioso: possiamo ancora farcela a recuperare terreno e vincere il girone. Spero solo di avere un po' di fortuna e che nessuno si faccia più male. Questa partita, così brillante e determinata, è la conferma più chiara che in campo vanno i giocatori e non le chiacchiere. Ho ritrovato i giocatori che mi mancavano». Sembra il primo di una serie di sassolini che il Trap potrebbe togliersi dopo tutte le critiche subite dai Mondiali in avanti. anche in mancanza di uominichiave. E invece no. «Sono sempre stato sereno, anche nei momenti peggiori, persino nello scorso agosto dopo il ko in casa contro la Slovenia. Ho fatto il mio dovere, con coscienza. E sono anche sempre stato convinto che con la squadra al completo ci saremmo potuti togliere delle gran belle soddisfazioni. Ho avuto ragione». Parole che non faranno sicuramente piacere a Del Piero o Inzaghi, tanto per citare i due assenti più illustri di ieri sera, spinti in un angolo dalla debordante prova della premiata coppia Tolti e Vieri, dì una squadra ritenuta «al completo» dal suo allenatore. «Quei due - dice Trapattoni riferendosi a, Bobo e Pupone - sono stati straordinari: una miscela di potenza, fantasia e qualità. Non date, però, tutto il merito a loro: quel che hanno fatto è stato reso possibile da una squadra intera che li ha supportati a dovere». E' bello adesso, dopo aver intascato il 2" successo del girone europeo e aver allontanato l'ennesima «ultima spiaggia», ripensare alla vigilia della sfida con i nordici. «Ero ottimista non a caso - garantisce il tecnico -. E' una vita che sono nel calcio, penso di aver in mano il termometro di una squadra. In due anni e mezzo da et, non ho mai visto un'Italia così brillante còme nel primo tempo. Abbiamo creato una valanga di occasioni, abbiamo fatto risultato e spettacolo ripagando un pubblico davvero eccezionale com'è stato questo di Palermo. Poi, siamo calati un po'. Comunque, senza mai rischiare». E' già il tempo dei rimpianti per quel che poteva essere e non è stato? «L'ho sempre detto: con un organico al completo avremmo potuto fare meglio. E mi rode anche ripensare al Mondiale: avessi chiamato prima qualcuno dei nuovi, forse le cose sarebbero andate diversamente. Ma mi era sembrato giusto gratificare anche chi al Mondiale ci aveva portati. Un Camoranesi, ad esempio, mica ce l'avevamo... Adesso, ne sono sicuro, non c'è più nessuno che critica gli sforzi fatti dalla Federazione italiana e dal sottoscritto per portarlo nella nostra Nazionale». L'oriundo ringrazia sentitamente e dice: «Modulo interessante, questo. Ma pure fisicamente massacrante per chi come me deve fare il pendolo, coprendo e proponendo. Ho finito stremato, ve lo giuro». Il suo «gemello» di sinistra. Marco Deivecchio, conferma: «Sono stanco ma felice. Questo scherma certamente diverte di più la gente. E se le cose vengono bene, sa esaltare anche noi protagonisti. E' stato decisivo segnare subito: ci siamo sbloccati al volo ed è stato tutto più facile». Tocca a Gigi Buffon il ruolo di pompiere, di chi saggiamente prova a gettare un po' d'acqua su questo pieno di entusiasmo: «Risultato importantissimo, per carità. Ma purtroppo non basta. Ci resta ancora tanta strada da fare, anche perché il Galles continua a vincere e convincere. E la Finlandia, smeeramente, non mi è sembrata terribile. Di sicuro sarà molto più dura l'I 1 giugno, a casa loro». Esplode la gioia degli azzurri: Nesta, Delvecchio, Cannavaro e Vieri festeggiano dopo il secondo gol del bomber interista