Più assistenza ai giovani agricoltori di G. Mar.

Più assistenza ai giovani agricoltori Più assistenza ai giovani agricoltori Alemanno: solo un'azienda su 10 beneficia di aiuti comunitari ROMA Soltanto una nuova azienda agricola su 10 usufruisce degli interventi comunitari per l'insediamento dei giovani agricoltori. Il dato è stato illustrato da Coldiretti in occasione della Conferenza europea dei giovani agricoltori. Lo studio ha messo in parallelo le nuove iscrizioni di imprese agricole al Registro presso le Camere di Commercio con il numero di giovani imprenditori agricoli che hanno beneficiato del premio per il primo insediamento previsto dalla Politica agricola comune. Nel 1998-2002 sono state registrate 253.498 nuove imprese agricole e di queste solo 26.380 hanno beneficiato del premio per il primo insediamento, con un'incidenza del 10,407o. «È necessario un "pacchetto giovani" - spiega Annamaria Colanera, delegato nazionale del movimento giovanile Coldiretti - che non chiede nuovi finanziamenti, ma l'utilizzo coordinato e integrato di quelli già esistenti nell'ambito dei Fondi strutturali. Dal¬ l'elevato tasso di disoccupazione che raggiunge il 100Zo nei giovani tra i 25 e i 39 anni e dal progressivo abbandono delle campagne (il 500Zo degli imprenditori sono over 60) è facile prevedere che presto vi sarà un'abbondante disponibilità di terra sul mercato a fronte di ima altrettanto abbondante offerta di lavoro da parte dei giovani». D ministro delle pohtiche agricole, Giovanni Alemanno, propone il raddoppio dell'aiuto supplementare per gli investimenti aziendah realiz¬ zati dai giovani agricoltori. «Tale investimento - dice - oggi è limitato a un differenziale del 50Zo e dovrebbe essere portato al 1007o». Il ministro sostiene poi la necessità di introdurre un sistema di assistenza, di durata triennale, in favore dei giovani, che si sono insediati per la prima volta e hanno avviato la propria attività. Questa misura potrebbe essere utilizzata per creare un «pacchetto di assistenza» Sul fronte della pohtica agricola la Dichiarazione di Roma - presentata dal presidente del Ceja, Hans-Benno Wichert - prevede un piano per rafforzare il modello agricolo europeo basato su multiiunzionalità, compatibilità ambientale, sostenibilità economica e sicurezza alimentare, un modello culturale prima che tecnico, economico e sociale. «Sviluppo sostenibile per l'agricoltura - ha detto Wichert - vuol dire che ogni generazione può far fronte alle proprie necessità senza privare le generazioni future dei mezzi per far fronte alle proprie». Nella dichiarazione è sottolineato che, se l'Europa vuole mantenere un settore agricolo sostenibile, il ringiovanimento del fattore umano deve essere posto tra le priorità Anche il commissario Uè per l'agricoltura, Franz Fischiar, pone la questione delle nuove generazioni: «La riforma della politica agricola comune è l'aspetto chiave per i giovani agricoltori europei». [g. mar.]

Persone citate: Alemanno, Annamaria Colanera, Franz Fischiar, Giovanni Alemanno, Hans-benno Wichert

Luoghi citati: Europa, Roma