Berlusconi: una bestemmia mettere le bandiere rosse accanto a quelle della pace

Berlusconi: una bestemmia mettere le bandiere rosse accanto a quelle della pace IL PRESIDENTE DEI COMSSGilO IN VISITA PRIVATA A PORTOFINO Berlusconi: una bestemmia mettere le bandiere rosse accanto a quelle della pace «La storia ci insegna che sono state simbolo di intolleranza e violazione dei diritti» Nessuna critica ai pacifisti: «Ci sono tante persone che manifestano in buona fede, con sentimenti assolutamente sinceri, apprezzabili e certamente condivisibili» Mara Montanari ROMA E' quasi sera nella piazzetta di Portofino e il premier Berlusconi, in visita privata in Liguria, si lascia andare a uno scambio di battute con i cronisti che lo hanno intercettato fuori del locale del suo amico Puny, proprietario di uno dei più famosi ristoranti del borgo. La conversazione scivola subito sulla guerra in Iraq e le manifestazioni per la pace che si sono svolte in tutta Italia e il presidente del Consiglio, sul secondo punto, ha da fare una sua osservazione: «Credo - dice - che accostare le bandiere rosse a quelle della pace sia veramente bestemmiare la pace», Nessuna critica ai pacifisti, chiarisce Berlusconi: «Ci sono tante persone che manifestano in buona fede, con sentimenti assolutamente sinceri, apprezzabili e, per quanto riguarda la pace, certamente condivisibili. La pace è un bene sommo». Tuttavia, c'è un aspetto dei cortei arcobaleno che non piace al premier. «Quello che fa male al cuore è vedere come queste bandiere della pace siano spesso sommerse dalle bandiere rosse - spiega - che tutto rappresentano fuorché la storia, la tolleranza, il rispetto dei diritti umani, la democrazia e la pace. Bandiere rosse che qualcuno ha detto sono rosse perché macchiate dal sangue di 100 milioni di innocenti nella storia». Berlusconi si è anche sof- fermato sul conflitto in Iraq e lo stato di incertezza provocato dal prolungarsi delle operazioni di erra. «Bisogna lavorare a londo per far uscire l'Onu e l'Unione europea da questa situazione e impegnarsi anche per far rivivere nella sua pienezza il Patto Atlantico», dice il premier tornando su argomenti affrontati appena due giorni fa durante l'incontro con il presidente della Commissio¬ ne Europea, Romano Prodi. Quanto alla possibilità che altre truppe statunitensi possano partire dall'Italia per la guerra, Berlusconi lo ha escluso: «Non ci sono nuove previsioni». La visita del presidente del Consiglio in Liguria non era preannunciata. Il premier, infatti, in forma privatissima ha incontrato un suo vecchio amico, un pescatore di Portofino, ricoverato a Genova. Una improvvisata che ha messo in subbuglio la clinica chirurgica dell'ospedale San Martino e ha lasciato senza parole Vincenzo Gazzolo, detto Vince, che da anni accompagna in barca.Berlusconi quando è in vacanza a Portofino. Vince era in piedi vicino al letto, con addosso il pigiama scuro, la figlia Barbara e il nipote al fianco. Il presidente, maglione blu e giubbotto sportivo, seguito da guardie del corpo e collaboratori, è arrivato e lo ha abbracciato forte. Attimi di commozione per il premier e il vecchio pescatore, settantatre anni portati molto bene, una condizione fisica ottima a pochi giorni dalla delicata operazione. «È un incredibile esempio di forza morale e fisica - ha detto Berlusconi dopo l'incontro - voleva già uscire oggi e non credeva possibile dovere aspettare fino a dopodomani». La visita è durata oltre mezz'ora, sotto lo sguardo attento e stupito dell'unico altro degente ricoverato nella stanza da quattro posti, un signore di mezza età che attendeva la visita della moglie. Berlusconi ha regalato all'amico un orologio da polso di marca, quadrante grande e lega di titanio. I due hanno scambiato alcune battute su Portofino, poi il presidente gli ha raccontato alcune barzellette, «alcune anche su se stesso» ha detto il marinaio. Subacqueo di grande esperienza, Gazzolo è un personaggio a Portofino, dove ancora oggi si immerge a quaranta metri senza problemi. L'amicizia, con il presidente del Consiglio è ventennale. Risale infatti agli anni Ottanta quando il futuro premier aveva preso in affitto la villa dell'Olivetta, all'estremità di Molo Umberto, oggi di proprietà degli stilisti Dolce e Gabbana, e passava mólte notti con Fedele Confalonieri, per mettere a punto le future mosse politiche. Esperto uomo di mare, Vince è prodigo di consigli quando il capo del governo sale in barca, si tratti del gozzo di legno o del maxiyacht «Principessavaivia» del figlio Piersilvio. L'amicizia, raccontano in piazzetta a Portofino; è così profonda che Gazzolo è tra i pochi esterni all'entourage del presidente a poter far visita liberamente al premier nella villa di Arcore o a Palazzo Chigi. «Adesso bisogna lavorare a fondo perfar uscire l'Onu e l'Unione europea da questa situazione di crisi internazionale e impegnarsi anche per far rivivere nella sua pienezza il Patto Atlantico» I presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ieri in visita a Portofino Una bandiera della pace a Roma