Ifil punta su un 2003 di ripresa e prepara il suo nuovo assetto

Ifil punta su un 2003 di ripresa e prepara il suo nuovo assetto Ifil punta su un 2003 di ripresa e prepara il suo nuovo assetto Conti 2002 in rosso, premesse per tornare a crescere TORINO I numeri del 2002 non sono positivi, sono figU deUa cattiva congiuntura mondiale e della crisi deh'auto. La conseguenza è che per quest'anno l'Ifil non pagherà dividendo ai suoi azionisti, ma la cosa era sostanzialmente scontata e la notizia è un'altra. Sebbene lo scenario economico sia ancora incerto, e gli effetti della guerra in Iraq non consentano facili previsioni, la holding della famiglia Agnelli ritiene che «gli sforzi messi in atto per il rilancio deUa Fiat, insieme con l'equilibrato portafoglio delle partecipazioni, costituiscano valide premesse per una ripresa deUa crescita del gruppo». E che anche il bilancio della capogruppo Ifil Spa, sempre «sulla base dei dati ad oggi disponibiU», dovrebbe regalare un risultato positivo grazie al miglior rendimento delle parco controUatè. E' un segnale importante per l'anno del riassetto di Ifi e Ifil, le due finanziarie a cui fa capo, tra l'altro, U SO1*!, della Fiat. I cda si sono riuniti ieri - U primo sotto la presidenza di Umberto AfpelU, il secondo sotto quella di Gianluigi Gabetti - per approvare i conti in rosso del 2002 e fare il punto sul progetto di riorganizzazione del gruppo deciso all'inizio del mese. L'obiettivo deUa manovra è U rafforzamento del ruolo di Ifil come unità operativa, con il contemporaneo aumento deUa solidità patrimoniale e finanziaria, e la semplificazione della struttura di gruppo. In sostanza, ad operazione conclusa, Ufi (detenuta al 100 per cento dalla Giovanni Agnelli 8- C. Sapa) sarà il ponte di comando deU'intera struttura, mentre l'Ifil (per U 60 per cento in mano Ifi), sarà il braccio per la gestione dinamica delle partecipazioni, Worms, Rinascente, settore Turismo, Juventus, Club Med, Sanpaololmiecosìvia. Detto che Exor resterà aUe dipendenze dirette deU'accomandita e di Ifi, il messaggio che - arriva dai piani alti di corso Matteotti è che il riassetto del gruppo traccia in un'ottica finanziaria una Unea di sviluppo parallela a queUa che si sta operando dal punto di vista industriale suUa Fiat. La gestione deUe partecipazioni viene accentrata, i rapporti più trasparenti. Il risultato atteso è una valorizzazione del portafogUo che conduca anche alla riduzione di up indebitamento (484 milioni per Ifil) che, comunque, si mantiene su livelli sostenibih. Questofa sì che, qualora ce ne fosse bisogno, la società non avrebbe problemi a sostenere un impegno finaneiario a favore della Fiat. La coppia Ifi-Ifil, rinnovata, si riscopre cfunque cqn una vocazione fortemente industriale che trova neUa Fiat (che pesa per U 30 per cento del portafoglio Ifil) il suo asset di riferimento. Ciò non significa, tuttavia;, che la holding intenda accantonare le aspirazioni finanziarie, soprattutto in chiave anticiclica. L'intenzione è con¬ tinuare ad osservare U mercato per cogliere le opportunità che si presenteranno nei settori dinamici e affini all'esperienza del passato, cominciando dai servizi con un pensiero speciale a quelli per la salute. L'attenzione al debito si legge anche in questa chiave, per essere pronti ad investire quando lo richiedano le circostanze. Si pone allora la possibilità di una qualche cessione, pur se l'ipotesi che ad essere ceduta sia la Rinascente incontra ferme smentite. Le strategie sono state esaminate ieri dal doppio cda Ifi-Ifil che ha preparato il terreno per l'assemblea che a fine amile dovrà approvare il nuovo assetto, con il conferimento delle partecipazioni a fronte di un aumento di capitale Ifil riservato a Ifi e la proposta di conversione delle azioni di risparmio Ifil in azioni ordinarie. Quanto ai conti, il gruppo Ifi ha registrato un risultato negativo per 803 milioni di euro (781 originati dalla Fiat); la perdita della capogruppo Ifi Spa è stata di 226,9 milioni di euro. A fine 2002 la posizione finanziaria netta evidenziava un saldo passivo di 426,5 miUoni (239,1 dodici mesi prima). Il cda ha deciso di non proporre la distribuzione di dividendo. L'Ifil, dal canto suo. ha terminato l'anno con una perdita di 367 milioni a livello consoUdato, anche in questo caso alimentata dalla quota Fiat (429 milioni), ma bilanciata dai buoni risultati di Worms (98,1, milioni) e Rinascente (15,2). La capogruppo Spa ha evidenziato una perdita di 516,4 miUoni, provocata daUa svalutazione delle partecipazioni in Fiat e Club Med, nonché delle azioni ordinarie Ifil. Passaggi necessari, «storie passate» dicono a Corso Matteotti. Se tutto andrà come previsto, a fine anno la musica sarà diversa da queUa che accompagnato un 2002 decisamente difficUe. [m. zat.) IFI - mi. PROGETTO DI RIASSETTO STRUTTURA ATTUALE DI GRUPPO STRUTTURA DEL GRUPPO POST-RIASSETTO ca. 60oZo Holding Company ^ Investment Company ALTRE PARTECIPAZIONI 520Zo Worms 39yo Rinascente Stm Nht SVo SanPaolo Imi 620Zo Juventus 70Zo Club Med Altre partecipazioni SO0/» valore portafoglio 700Zo valore portafoglio SM

Persone citate: Agnelli, Gianluigi Gabetti, Giovanni Agnelli, Sapa, Umberto Afpelu, Worms

Luoghi citati: Iraq, Torino