«Viviamo nell'incubo di un uragano» di Marco Tosatti

«Viviamo nell'incubo di un uragano» «Viviamo nell'incubo di un uragano» Le parole profetiche del Pontefice negli anni del Muro di Berlino Marco Tosatti L' 11 aprile 1963 Giovanni XXIII pubblicava la «Pacem in Terris», l'ultima delle sue otto encicliche; un documento fondamentale nel definire i rapporti fra il cattolicesimo e il mondo moderno, così come si era configurato dopo la Seconda Guerra Mondiale. Siamo in piena guerra fredda; è l'epoca della crisi dei missili sovietici a Cuba, che fecero temere il disastro nucleare. Kennedy e Kruscev erano i protagonisti di un pianeta diviso in due blocchi, pronti a confrontarsi dal Muro di Berlino al Vietnam. Anche per questo - oltre che per la figura amata all'Ovest come all'Est del Papa Buono - la «Pacem in Terris» fu accolta come un soffio di speranza. Citiamo un passaggio famoso: «....gli esseri umani vivono sotto l'incubo di un uragano che potrebbe scatenarsi ad ogni istante con una travolgenza inimmaginabile. Giacché le armi ci sono; e se è difficile persuadersi che vi siano persone capaci di assumersi la responsabilità deUe distruzioni e dei dolori che una guerra causerebbe, non è escluso che un fatto imprevedibile ed incontrollabile possa far scoccare la scintilla che metta in moto l'apparato bellico. Inoltre va pure tenuto presente che.... è giustificato il timore che il fatto della sola continuazione degli esperimenti nucleari a scopi bellici possa avere conseguenze fatali per la vita sulla terra». E' grazie anche aU'impulso profetico di Giovanni XXHI - di cui la «Pacem in Terris» fu l'espressione formale - che i due blocchi cominciarono un dialogo: ((per cui giustizia, saggezza ed umanità domandano che venga arrestata la corsa agh armamenti, si riducano simultanea¬ mente e reciprocamente gli armamenti già esistenti; si mettano al bando le armi nucleari; e si pervenga finalmente al disarmo integrato da controlli efficaci». Neil enciclica c'è ovviamente molto di più: è un vero e proprio trattato sull'idea di autorità all'interno degli stati, e fra di loro; e sulla necessità di giungere a un ■ordine mondiale basato su quattro pilastri: «....la pace rimane solo suono di parole, se non è fondata su quell'ordine che il presente documento ha tracciato con fiduciosa speranza: ordine fondato sulla verità, costruito secondo giustizia, vivificato e integrato dalla carità e posto in atto nella libertà». E la guerra? «Si diffonde sempre più tra gli esseri umani la persuasione che le eventuali controversie tra i popoh non debbono essere risolte con il ricorso alle armi; ma invece attraverso il negoziato». Kennedy e Kruscev erano i protagonisti di un pianeta diviso in due blocchi Nel '63 il documento fu accolto a Est e a Ovest come un soffio di speranza John Fitzgerald Kennedy

Persone citate: Giovanni Xxhi, Giovanni Xxiii, John Fitzgerald, Kennedy, Kruscev

Luoghi citati: Berlino, Cuba, Vietnam