L'«Osservatore romano» accusa «Guerra crudele»

L'«Osservatore romano» accusa «Guerra crudele» L'«Osservatore romano» accusa «Guerra crudele» Marco Tosarti CIUA'DEL VATICANO Tace il Papa, per la prima volta dall'inizio della guerra, ma parla per lui 1'«Osservatore Romano», che denuncia, in un articolo intitolato «L'Iraq sempre più profondamente ferito», una «guerra crudele» che sta creando «fossati di odio tra i popoli». «Ferite profonde - scrive il quotidiano ufficioso vaticano - segnano il volto dell'umanità all'alba del Terzo Millennio. Sono i segni indelebili del dolore impresso sui volti innocenti dei bambini colpiti dalla guerra. Sono le cicatrici difficilmente rimarginabili nei cuori dei familiari delle vittime. Sono i fossati di odio scavati tra i popoli». Un commento durissimo, in cui si ricorda anche «lo scenario di distruzione e di morte che . attanaglia in questi "giorni l'Iraq», che è espressione di «una guerra crudele. In città sventrate dai bombardamenti, ' è nelle cui strade si spara senza pietà, uomini, donne, bambini cercano disperatamente la fuga, verso mete ignote e non meno insidiose: le loro sofferenze - conclude il quotidiano - sono il simbolo del travaglio dell'intera umanità». Nel frattempo, senza troppo clamore, la Segreteria di Stato ha ripreso a tessere la sua tela diplomatica, dopo la settimana di attesa seguita all'esplosione del conflitto. Ieri sono stati ricevuti da Giovanni Paolo II, e poi dal Segretario di Stato, il cardinale Angelo Sodano, separatamente, il presidente del Senato della Federazione Russa, Sergey M. Mironov e Volodimyr Litvin, presidente del Parlamento dell'Ucraina. Giovedì pomeriggio invece il «Ministro degli Esteri» del Papa, l'arcivescovo Jean Louis Tauran, aveva convocato in Vaticano gli ambasciatori dei paesi dell'Unione Europea. Un ruolo centrale per le Nazioni Unite nel dopoguerra in Iraq. E l'impegno ad alzare la voce nelle sedi internazionali per ottenere il massimo rispetto delle popolazioni civili durante il conflitto. Sarebbero stati questi, a quanto si apprende da fonti diplomatiche, i contenuti del «briefing» tenuto dal collaboratore del Pontefice. L'incontro è avvenuto su richiesta dell'ambasciatore greco presso la Santa Sede, Christos Botzios, in qualità di Paese che presiede nel semestre in corso l'Unione europea. Il «ministro degli Esteri» vaticano ha ricordato che la Santa Sede rispetta l'autonomia e gli spazi della politica e delle istituzioni internazionali, e tuttavia ritiene di dover intervenire a tutela della popolazione civile, della libertà e del rispetto del diritto. Per questo, come il Papa stesso ha detto pubblicamente, laddove sia a rischio la pace la Chiesa ha il «dovere» di far sentire la sua voce. E, nel caso dell'Iraq, dove proprio il diritto intemazionale è stato così «disprezzato», ha detto recentemente Tauran, la Santa Sede ricorda la necessità di tutelare il molo dell'Orni «che è stato indebolito in modo molto grave» per affrontare sia il momento presente che la ricostruzione. Monsignor Tauran ieri ha invece definito «una totale invenzione» la notizia apparsa ieri su un quotidiano romano secondo il oyale la Santa Sede avrebbe cniesto al ministro degli Esteri Franco Frattini di «vigilare» sull' attività dei diplomatici iracheni accreditati Oltretevere.

Persone citate: Angelo Sodano, Christos Botzios, Franco Frattini, Giovanni Paolo Ii, Jean Louis Tauran, Litvin, Sergey M. Mironov, Tauran

Luoghi citati: Iraq, Ucraina