Inceneritore, riparte la corsa di Gianni Bisio

Inceneritore, riparte la corsa «NUOVE REGOLE PER IMPEDIRE RINUNCE DELL'ULTIMO MINUTO» Inceneritore, riparte la corsa Entro fine anno si farà la scelta fra i tre siti individuati Gianni Bisio I due siti "cittadini" - via Settembrini e Strada del Francese - sono entrati, con quello ex Agip di Volpiano, nella rosa di candidati ad ospitare l'inceneritore di Torino. Con quella che l'assessore provinciale all'Ambiente, Giuseppe Gamba, ha definito una «semphee riunione di lavoro» è ricominciato l'iter che dovrebbe portare alla scelta del sito in cui si distruggeranno i rifiuti della città e dei 52 comuni della zona Nord, corsa già iniziata, e interrotta più volte per ritiri o inserimenti in gara. Un incontro (poco più di un ora) che ha visto a Palazzo Cisterna i rappresentanti delle assemblee dei smelaci e delle aziende di igiene urbana. Obiettivo: valutare le due neocandidature di Torino, ma soprattutto stabilire un percorso che, durante le procedure per la valutazione d'impatto ambientale, mantenga in condizioni di sicurezza cioè senza possibilità di fuga, come era avvenuto per Chivasso - i candidati ad ospitare quello che la voce popolare continua a considerare un «mostro» e che gli esperti giurano essere un «moderno impianto industriale». C'erano la presidente della Provincia, Mercedes Bresso, l'assessore Gamba, il vicesindaco di Torino, Marco Calgaro, latore delle nuove proposte, i sindaci di Volpiano, Francesco Gola, da poco dimessosi dalla Commissione ambiente della Provincia, di Settimo, Giovanni Qssola, presidente del Consorzio Torino-Nord, i presidenti dell'Aisa di Chivasso, Bava, e del Consorzio Chierese, Gai, il sindaco di Chivasso, Fluttero, autore della prima «fuga» Halla graduatoria Bobbio. Si è deciso di predisporre un'integrazione al protocollo già firmato per mantenere le clausole di garanzia per i teireni, come già elaborato dalla commissione Bobbio. Su richiesta del vicesindaco Calgaro ci si è impegnati a completare la scelta entro fine anno e a farla su imo dei tre siti ora in comparazione. La Trm (Trattamento rifiuti metropolitani) deve verificare la disponibilità delle tre aree, iniziare gli studi di valutazione ed avviare le trattative per la cessione. Solo a fine 2003, quando ci saranno certezze per la realizzazione dell'impianto, si penserà a come affrontare l'emergenza rifiuti di Torino: a fine anno, infatt;, la discarica di via Germagnano dovrà essere chiusa. E Gamba ha sempre detto di non voler concedere proro¬ ghe. Per questo fin d'ora si imposteranno impianti di preselezione e riduzione al Gerbido e a Fontaneto, presso Chieri. Per l'assessore Gamba, che da cinque anni segue la complessa telenovela dell'inceneritore, al termine della riunione di ieri una domanda era d'obbligo: con queste premesse, lei alla realizzazione dell'impianto ci crede? Risposta, dopo una lunga pausa: «Stasera ho ritrovato la fede, ma, come San Tommaso, crederò quando toccherò». La discarica di via Germagnanoa fine anno sarà esaurita e i rifiuti di Torino e 52 comuni dovranno finire nell'inceneritore che non si sa ancora dove verrà costruito