FANTASCIENZA «Solaris» con George Clooney «Intacto^ Per fortuna «Ilaria Alpi-Il più crudele dei giorni» «il pianista» Tre Oscar «Ebbro di donne e di pittura» «lo non ho paura» «8 Mile» con Eminem «La regola del sospetto» «La finestra di fronte» «Ubriaco d

FANTASCIENZA «Solaris» con George Clooney «Intacto^ Per fortuna «Ilaria Alpi-Il più crudele dei giorni» «il pianista» Tre Oscar «Ebbro di donne e di pittura» «lo non ho paura» «8 Mile» con Eminem «La regola del sospetto» «La finestra di fronte» «Ubriaco dFilm del weekend FANTASCIENZA «Solaris» con George Clooney El una curiosa idea quella di rifare trent'anni dopo con George Clooney e con l'ex modella Natasha McElhone, «Solaris», il gran film 1971 di Andrej Tarkovskij tratto dal romanzo del polacco Stanislaw Lem (editore Mondadori), avventura della coscienza in cui il cosmo corrisponde al subconscio e sul pianeta Solaris gli astronauti incontrano il proprio passato. Nel nuovo film, diretto e sceneggiato da Steven Soderbergh, la trama non cambia, lo stile muta assai: malinconia, toni freddi verdazzurri, abissi della memoria. Produttore è James Camerom, fan e possessore dei diritti cinematografici del romanzo di Lem. SOLARIS di Steven Soderbergh con George Clooney, Natasha McElhone, Jeremy Davies, Viola Davis; Usa, 2002 TORINO, cinema Doria, Medusa, Pathé, Warner Village MILANO, Brera, Pasquirolo, Splendor GENOVA, Uci, Universale ROMA, Adriano, Ambassade, Atlantic, Cineland, Europa, Galaxy, Lux, RoxyParioli, Stardust, Trianon, Warner Moderno (v. o.), Warner Village NAPOLI. Plaza, Warner Village PALERMO, Tiffany George Clooney in «Solaris» DRAMMATICO «Intacto^ Per fortuna UNA nuova forma di lotta di classe, tra quelli che possiedono la fortuna e quelli che non la possiedono: è questo, secondo il regista Juan Carlos Fresnadillo, spagnolo nato alle Canarie, il tema del suo primo e molto premiato cortometraggio. Protagoniste quattro persone che per fortuna sono sopravvissute in circostanze straordinarie: Max von Sydow è scampato all'Olocausto, un ladruncolo è scampato a un disastro aereo, una poliziotta s'è salvata in un rovinoso incidente d'auto, un altro s'è salvato da un terremoto devastante. Li unisce la forza del destino, un gioco mortale che trascina gli altri nel pericolo. INTACTO di Juan Carlos Fresnadillo con Max von Sydow, Leonardo Sbaraglia, Eusebio Poncela, Monica Lopez, Spagna, 2002 ROMA, cinema Doria, Lux, Roma DRAMMATICO «Ilaria Alpi-Il più crudele dei giorni» NATURALMENTE è difficile che un film riesca a risolvere un mistero rimasto tale per nove anni, attraverso indagini, procedimenti giudiziari, commissioni d'inchiesta, avvicendarsi di magistrati, perizie, libri. Ma «Ilaria Alpi» ricostruisce con intelligente esattezza i giorni precedenti l'uccisione in un agguato a Mogadiscio della giornalista Rai e del cameraman Miran Hrovatin, il 20 marzo 1994: attenendosi alla documentazione del caso e dandone una lettura propria. Ricostruendo la Somalia in Marocco, scegliendo Giovanna Mezzogiorno come ottima protagonista, il film evoca le diverse ipotesi sulla morte (soprattutto «che Ilaria Alpi avesse nella sua attività giornalistica scoperto fatti e attività connessi con traffici illeciti», ossia uno scambio tra rifiuti da smaltire e armi da guerra); evoca pure le clamorose bugie dei militari italiani intorno all'episodio e l'andamento sospetto delle indagini lente e mutilate. Più che di un film-inchiesta ispirato a «L'esecuzione», il libro dei genitori della giornalista, si tratta di una testimonianza per non dimenticare il sacrificio delle due vittime e la verità ancora occulta. ILARIA ALPI IL PIÙ' CRUDELE DEI GIORNI di Ferdinando Vicentini Orgnani con Giovanna Mezzogiorno, Rade Sherbedgia, Erica Blanc, Angelo Infanti; Italia, 2003 TORINO, cinema Capitol, Cineplex, Medusa, Nazionale MILANO, Brera, Eliseo, Odeon GENOVA Cineplex, Sivori, Uci ROMA, Adriano, Ambassade, Cineland, Galaxy, Gulliver, Reale, Rivoli, Stardust, Trianon, Tristar, Warner Village NAPOLI, America Hall, Modernissimo; PALERMO, Lubitsch DRAMMATICO «il pianista» Tre Oscar NEL ghetto di Varsavia in Polonia erano stati rinchiusi dai nazisti, nel 1940, 360.000 ebrei. Ne sopravvissero 20. Uno di loro era un pianista, Wladek Szpilman, che ha narrato come rimase vivo nell'autobiografia pubblicata da Baldini 5- Castoldi: un libro di memoria senza sentimentalismi, sobrio, asciutto. Il film che Roman Polanski ne ha tratto. Palma d'oro all'ultimo festival di Cannes, ha lo stesso tono sincero e serio: bello, rigoroso, classico, racconta come il musicista sopravvisse nascondendosi tra le macerie delle case di Varsavia, aiutato da un ufficiale dell'esercito tedesco disilluso e melomane. IL PIANISTA di Roman Polanski con Adrien Brody, Thomas Kretsch- man, Frank Finley, Emilia Fox; Fran- cia/Polonia/Germania/Inghilterra, 2002 TORINO, cinema Fratelli Marx GENOVA, Cineplex, Europa, Uci ROMA, RoxyParioli, Savoy, Trianon BIOGRAFICO «Ebbro di donne e di pittura» STORIA della vita del geniale e sregolato pittore coreano Jang Seung-Up, nato nel 1843 e misteriosamente scomparso nel 1897: nella seconda parte dell'Ottocento che fu per la Corea un periodo storico di speciale importanza, in un paese dell'Asia nordorientale chiamato Joseon, l'artista di origini popolane lavora per l'affermazione della propria idea dell'arte abbandonandosi alla propria natura collerica, amante dell'alcol e delle donne. Il pittore detto Oh-won dipingeva in pubblico, circondato dai suoi committenti e ammiratori (come Rembrandt), lottando fisicamente con tele, pennelli, colori (come Pollock). EBBRO DI DONNE E DI PITTURA di Im Kwon-Taek con Choi Min-shik, Yoo Ho-jung; Corea, 2002 TORINO, cinema Eliseo MILANO, Eliseo ROMA, Eden, Quattro Fontane NAPOLI, Filangieri DRAMMATICO «lo non ho paura» UN film molto riuscito, bello, ben costruito e girato, senza melensaggini, con ottimi interpreti bambini e non, con un forte senso della Natura, con una tensione da thriller senza moralismi, tratto dal libro di Niccolò Ammaniti (editore Einaudi). Nella campagna fra Puglia e Basilicata, circa un quarto di secolo fa, nasce un'amicizia solidale tra un bambino tenuto sotto sequestro in un buco sotterraneo, incatenato, spaventato, quasi nudo, quasi cieco, con la faccia spettrale del sepolto vivo, e il bambino figlio di coloro che lo tengono prigioniero aspettando il riscatto. Nessuna indulgenza sentimentale, una sobria serietà e una gran bellezza. IO NON HO PAURA di Gabriele Salvatores; con Giuseppe Cristiano, Mattia Di Pierre, Altana Sanchez-Gojòn; Italia/Spagna/Ingh., 2003 TORINO, cinema Ambrosio, Charlie Chaplin, Due Giardini, Greenwich, Medusa, Pathé, Valentino, Warner; MILANO, Arcobaleno, Ducale, Excelsior; GENOVA, America, Cineplex, Uci; ROMA, Adriano, Andromeda, Barberini, Cineland, Delle Mimose, Eurcine, Giulio Cesare, Gulliver, Intrastevere, Jolly, Lux, Maestoso, Uci, Warner M., Warner V.; NAPOLI, Alcione, Modernissimo, Plaza, Warner; PALERMO, Dante DRAMMATICO «8 Mile» con Eminem DA oltre due settimane in testa agli incassi italiani dopo aver avuto gran successo negli Stati Uniti, il film ha rivelato Eminem come ottimo interprete e ha vinto un Oscar per la bellissima canzone «Lose Yourself», perdi te stesso. Il titolo «8 Mile» allude alla via (anche un confine sociale) che divide il centro dalla periferia, i bianchi dai neri, i poveri dai meno poveri a Detroit, ex metropoli dell'automobile, città-simbolo di fallimento neocapitalista e di disfacimento urbano. Nel mix tra biografia e immaginazione, il protagonista Jimmy detto Rabbit, Coniglio, è senza padre; ha una madre promiscua, irresponsabile e attaccata al gin che è la cinquantenne Kim Basinger; vive con lei in un camper nel peggiore dei modi, con le sue cose contenute in un sacco di plastica nera da spazzatura; è stato lasciato dalla ragazza che ama; lavora in fabbrica e spera nella musica, anche se il timore della sconfitta e una insicurezza paralizzante lo ammutoliscono nelle gare di rap e lo portano a vomitare se deve presentarsi al pubblico. Il regista, Curtis Hanson di «L. A. Confidential», ha dato al melodramma una forte patina realistica, .^mantica, struggente, e ha diretto benissimo il protagonista. 8 MILE di Curtis Hanson con Eminem, Kim Basinger, Brittan- ny Murphy, Mekhi Phifer; Usa, 2002 TORINO, cinema Ambrosio, Cineplex, Ideal, Medusa, Pathé, Reposi, Warner Village; MILANO, Gloria, Maestoso, Odeon; GENOVA, Cineplex, Olimpia, Uci; ROMA Adriano, Alhambra, Andromeda, Barberini, Cineland, Delle Mimose, Eurcine, Gulliver, Jolly, King, Maestoso, Metropolitan, Stardust, Uci, Warner M., Warner Village; NAPOLI, Acacia, Felix, Warner Village; PALERMO, Abc, Golden, Lux Grande successo per Eminem ^ S ^jjj THRILLER «La regola del sospetto» u N dirigente della Cia reclutatore di nuovi agenti persuade ad arruolarsi uno studente dotato e brillante che lavora in un bar. Dopo l'addestramento duro e difficile compiuto in un campo sperduto tra le montagne dell'Ontario, il ragazzo risulta il migliore del suo corso, così gli viene affidato un incarico di particolare delicatezza e pericolo: trovare una spia che opera clandestinamente all'interno della Cia stessa. Indovina un po'? Il film medio ma non noio so mette insieme Al Pacino e uno degli attori giovani più promettenti, futuro interprete di Alessandro Magno: Colin Parrei, bruno, bello, ingrugnato, interessante. LA REGOLA DEL SOSPETTO di Roger Donaldson con Al Pacino, Colin Parrei, Bridget Moynaan, Gabriel Macht; Usa, 2003 TORINO, cinema Ciak, Cineplex, Fiamma, Ideal, Medusa, Pathé, Reposi, Warner Village; MILANO, Splendor; GENOVA, Cineplex, Uci, Universale; ROMA, Adriano, Atlantic, Broadway, Ciak, Cineland, Doria, Galaxy, Gulliver, Lux, Odeon, Quirinale (v. o.). Reale, RoxyParioli, Savoy, Stardust, Trianon, Tristar, Uci, Universal, Warner Moderno, Warner Village; NAPOLI, Arcobaleno, Corso, Empire, Felix, La Perla; PALERMO, Arlecchino, Jolly DRAMMATICO «La finestra di fronte» A Massimo», Massimo Girotti, morto nello scorso gennaio a 84 anni, è dedicato il film: l'attore è autentico protagonista nella parte di un vecchio smemorato che può non ricordare il proprio nome ma non può fare a meno di riportare continuamente il pensiero al 16 ottobre 1943, il giorno della razzìa nazista nel Ghetto di Roma, il giorno in cui lui era riuscito a salvare molti ma non l'amatissimo Simone, il ragazzo di cui era innamorato. La vicenda del vecchio si intreccia, nel film molto ricco, a quella d'una giovane coppia coniugale scontenta: sarà il vecchio a indurre Giovanna Mezzogiorno a non rinunciare a chiedere il meglio alla vita. LA FINESTRA DI FRONTE di Ferzan Ozpetek; con Massimo Girotti, Giovanna Mezzogiorno, Raoul Bova; Italia/Ingh./Turchia/Portog., 2003 TORINO, cinema Massimo, Medusa, Nazionale, Pathé, Warner; MILANO, Anteo, Arlecchino, Colosseo, Plinius; GENOVA Ariston, Cineplex, Ritz, Uci; ROMA Adriano, Alhambra, Ambassade, Antares, Atlantic, Barberini, Broadway, Ciak, Cineland, Galaxy, Greenwich, Gulliver, Holiday, Lux, Paris, Quirinale, Stardust, Tibur, Trianon, Warner V.; NAPOLI, Arcobaleno, Filangieri, President; PALERMO, Igiea Lido, Metropolitan TRAGICOMMEDIA «Ubriaco d'amore» PROTAGONISTA è Adam Sandler, un attore, produttore, regista, cantante, comico, compositore la cui fama è ancora limitata agli Stati Uniti: bravissimo, un giovane Sordi con la faccia a uovo, poliedrico quanto Fiorello, affiancato da Emily Watson. Il regista Paul Thomas Anderson (l'americano di «Magnolia», di «Boogie Nights») racconta la nostra follia quotidiana attraverso un giovane educato e mite, proprietario di un negozio, minacciato da un ricattatore, vessato sin dalla nascita da sette sorelle che gli stanno addosso, s'impicciano, telefonano e rimproverano: ogni tanto, esasperato, lui ha attacchi di furore durante i quali sfonda muri, spacca vetrate, demolisce gabinetti, picchia avversari, piange disperatamente, insomma dà sfogo alla pressione perdendo la testa e giustificando la frase fatta «la gente è pazza». L'unica via di fuga per il protagonista, colpito dall'improvviso piombare dal cielo di un armonium, sembra essere l'amore vissuto in una cornice esotica. La tragicommedia leggera, a lieto fine romantico, stilizzata alla maniera dei Technicolor d'un tempo, non completamente riuscita, è divertente, intelligente, ben fatta, un'epopea del nostro squallore fuori di testa. UBRIACO D AMORE di Paul Thomas Anderson con Adam Sandler, Emily Watson, Luis Guzman; Usa, 2002 TORINO, cinema Romano MILANO, Colosseo, Eliseo GENOVA, America, Cineplex ROMA, Eden, Greenwich, Quattro Fontane, Warner Village NAPOLI, Arcobaleno (sera) PALERMO, Royal AVVENTUROSO «007-La morte può attendere» ALL'ALBA d'una giornata del 1952 che sarebbe stata piena di sole su una delle isole caraibiche, Ocarabesa in Giamaica, l'inglese lan Lancaster Fleming cominciò a scrivere il suo primo libro, «Casino Royale». E' passato oltre mezzo secolo. I film tratti dalle storie di Fleming con James Bond protagonista sono venti; quelli interpretati da Pierce Brosnan sono quattro. Non può stupire che dei caratteri originari di Bond (ironia, eleganza, gusto della vita) poco o nulla abbia resistito all' usura del tempo. Il film è una commedia d'azione come tante altre (tra le due Coree, Hong Kong, Cuba, Londra), molto lunga, non spiacevole. 007-LA MORTE PUÒ' ATTENDERE diLeeTamahori con Pierce Brosnan, Halle Berry, Toby Stephens; Usa/Inghilterra, 2002 TORINO, cinema Adua, Cineplex, Lux, Medusa, Pathé, Warner Village MILANO, Manzoni GENOVA, Cineplex, Uci ROMA, Adriano, Cineland, Drive In, Gulliver, Lux, Odeon, Uci, Warner Moderno, Warner Village PALERMO, Adam's, Imperia DRAMMATICO «r lunedì al sole» CON Javier Bardem, il dramma sociale post-industriale segue in Galizia, nel Nord della Spagna, un gruppo di amici rimasti disoccupati dopo la chiusura del cantiere navale, analizzando le conseguenze della condanna all'ozio forzato. Chi cerca testardamente un impiego, chi litiga con la moglie lavoratrice, chi affonda nella solitudine, chi ha aperto un bar dove gli altri si ritrovano, Bardem tenta di non rinunciare alla propria personalità. Il film spagnolo che ha vinto il festival di San Sebastian e molti premi racconta bene la rovina umana del più crudele fenomeno economico dei nostri anni. I LUNEDI'AL SOLE di Fernando Leon de Aranoa con Javier Bardem, Luis Tosar, José Angel Egidio, Nieve de Medina; Spagna, 2002 TORINO, cinema Centrale MILANO, Anteo, Eliseo GENOVA, Ariston ROMA, Mignon, Nuovo Sacher NAPOLI, Filangieri PALERMO, Aurora Una scena con Javier Bardem MUSICAL «Chicago» dell'Oscar diLIETTATORNABUONI LUNGO percorso americano: da una commedia scritta negli Anni Venti da Maurine Dallas Watkins utilizzando la propria esperienza di cronista, a un film muto, a un film 1942 con Ginger Rogers, a un musical 1975 di Bob Fosse al quale il film si rifa. Nonostante tutto questo ruminare, il musical vincitore di sei premi Oscar, con due belle ballerine omicide e con l'avvocato Richard Cere pure lui danzante, è divertente, professionalmente impeccabile. Però non è il caso di chiedersi come fanno in tanti, qualunque sia il destino di premi del film, se è in atto una resurrezione del musical: la risposta è no. CHICAGO di Rob Marshall con Richard Gere, Renée Zellweger, Catherine Zeta-Jones; Usa, 2002 TORINO, cinema Adua, Ideal, Pathé, Reposi MILANO, Colosseo, Ducale, Odeon, Plinius, San Carlo GENOVA, Cineplex, Corallo, Uci ROMA, Adriano, Antares, Atlantic, Barberini, Cineland, Gregory, Gulliver, Lux, Missouri, Odeon, Savoy, Stardust, Uci, Warner Village; NAPOLI, Agorà, Arcobaleno, Warner Village; PALERMO, Aurora, Holiday