Funziona bene 'accoppiata fra Soderbergh e il bel Clooney di Alessandra Levantesi

Funziona bene 'accoppiata fra Soderbergh e il bel Clooney PRIME CINEMA Funziona bene 'accoppiata fra Soderbergh e il bel Clooney Alessandra Levantesi COS'È' «Solaris», misterioso pianeta orbitante intomo a due Soli e forse pensante? Scritto negli anni '50, il romanzo fantascientifico del polacco Stanislav Lem può essere letto come il rispecchiamento di un'angosciosa situazione socio-politica oppure in chiave mistico-metafisica. Quest'ultima fu la strada scelta dal russo Andrej Tarkovskj quando nel 1972 realizzò la prima, acclamatissima versione cinematografica del libra. Cimentandosi oggi con un'opera che ha ispirato un precedente di tale peso, Steven Soderbergh ha dato prova di un certo coraggio, ma ha superato brillantemente l'esame. Selezionato lo scorso febbraio in concorso alla Berlinale, il suo «Solaris» è originale nella concezione e impeccabile per qualità formale; e rappresenta per il regista americano una specie di vacanza artistica dopo i successi e i consensi ottenuti con prodotti hollywoodiani di alta confezione quali «Trafile» e «Ocean'sEleven». Come alcuni ricorderanno, «Solaris» è un dramma intimista dove di fantascientifico c'è solo che si svolge nel futuro su un remoto pianeta, il quale ha la peculiarità di far apparire ai suoi visitatori dei replicanti, fedele copia dei cari defunti. Nel caso dello psichiatra George Clooney a presentarsi è l'adorata moglie Natasha Me Elhone morta suicida. Pur consapevole che i robot non hanno nessuna memoria della vita delle persone incarnate, l'uomo si sente irresistibilmente attratto verso questo simulacro di donna, il che pone angosciosi interrogativi. Visto che Natasha non è Natasha se non nell'aspetto, come può George illudersi di ricreare con lei l'antico rapporto? E le amorose profferte della falsa Natasha sono una proiezione del proprio desiderio oppure nell'insondabile creatura sta nascendo una qualche forma di autonomia e, addirittura, di coscienza? In una suggestiva messa in scena (i costumi sono della nostra Milena Canonero), Soderbergh imbastisce con stile sicuro un'ipnotica meditazione sui temi dell'identità, dell'amore e della morte confermandosi un cineasta a tutto tondo (sotto lo pseudonimo di Peter Andrews firma anche l'ottima fotografia). E se è vero che il regista a tratti induge a un eccessivo celebralismo e pecca di freddezza, l'intensa e partecipata interpretazione di Clooney provvede a conferire alla storia il giusto afflato emotivo. SOLARIS di Steven Soderbergh con George Clooney, Natasha Me Elhone, Jeremy Davis Usa 2002, fantascientifico TORINO: cinema Doria, Medusa, Pathé Lingotto, Warner Village. MILANO: Brera, Psquirolo, Splendor. ROMA: Adriano, Ambassade, Atlantic, Europa, Galaxy, Lux, Roxy Parioli, Trianon,StardustV., Warner Medici, Cineland Planet, Warner Moderno.

Luoghi citati: Milano, Roma, Torino