«Bush è finito nel pantano iracheno» di Amedeo La Mattina
«Bush è finito nel pantano iracheno» «Bush è finito nel pantano iracheno» Formigoni: pensano di essere diventati i padroni del mondo intervista Amedeo La Mattina ROMA LI AMICO Tareq che, vedrete, uscirà vivo dalla guerra e l'improvvisatore Bush che crede di conquistare il mondo ma è finito nel pantano iracheno. Parla Roberto Formigoni a Roma per partecipare al «Porta a Porta» di Bruno Vespa. In attesa, fa un salto alla Camera. Attraversa solitario U Transatlantico di Montecitorio, si avvicina aU'amico cossighiano Angelo Sanza che sta discutendo deUa campagna miUtare di Mesopotamia. «Sei con i curdi o con gli scuti», gli chiede qualcuno per scherzo. «Io sono ciellino, ve lo siete dimenticati?», risponde il presidente della Regione Lombardia che è stato il primo a ricevere in pompa magna Aziz, il giorno precedente l'in¬ contro tra il braccio destro di Saddam Hussein e U Papa. In quell'occasione, Formigoni ruppe il fronte del centrodestra che invece lasciò l'iracheno fuori la porta e si spese per convincerlo a collaborare pienamente con gh ispettori delle Nazioni Unite. E alla fine dell'incontro, disse a Tareq: «Ci vedremo presto». Stretta di mano, baci e abbracci. Presidente Formigoni, oggi è ancora convinto di rivedere Aziz? «Lo rivedrò, lo rivedrò...». Sempre che esca vivo da questo conflitto... «Se esce vivo lui? Guardi, qui il problema non è se esce vivo Tareq Aziz da questa carneficina, ma come faranno gh altri ad uscire da questa situazione in cui si sono cacciati. E' evidente che non mi riferisco aUa superiorità militare dell'esercito anglo-americano. E' chiaro che se vogUono... (Formigoni fa un gesto eloquènte con le le mani come a dire: se vogliono, radono al suolo l'Iraq e vincono, ma con un alto prezzo umanitario). Gli «altri» sono gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. Cosa significa: come faranno ad uscire dall'Iraq? «Io mi chiedo come faranno ad uscirne, visto che c'è un livello di sopportazione deU'opinione pubblica intemazionale oltre il quale non potranno andare. Sì, si sono impantanati di brutto..., sono stati di un'improwisazione...». AUarga le braccia e chiude gU occhi sconsolato, Formigoni. Impantanati in Iraq, alla prima settimana di guerra? «Questi sono gli americani del dopo muro di Berlino che pensavano e pensano di essere diventati i padroni del mondo, così (schiocca le dita delle mano destra e deUa mano sinistra) come fare una passeggiata. Invece...». Dopo la caduta del muro di Berlino c'è stato l'il settembre. Per gli americani qualcosa è cambiato. «Gli americani pensavano che l'Iraq fosse l'Afghanistan. Pensavano di avere a che fare con i talebani. Tra l'altro, anche lì le cose non sono andate proprio bene. Il muUah Omar è scappato in seUa ad un motorino e Qsama Bin Laden è ancora in giro». Formigoni è sicuro, l'amico Tareq Aziz lo rivedrà anche dopo la guerra. Intanto, gU «sprovveduti americani» pensino ad evitare il bagno di sangue e il lancio di bombe sulle case dei civiU e sui mercati. Perché, come ha detto lo stesso Governatore della Lombardia qualche giorno fa, «non tutte le bombe sono intelUgenti: la guerra sta mostrando fino in fondo il suo aspetto disumano. Questo deve far riflettere e deve rimettere in moto la diplomazia e la pohtica». Il Governatore della Lombardia Formigoni con Tareq Aziz
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