Da Gershwìn a Trovajoli: tutto fa Brodway di Tiziana Platzer

Da Gershwìn a Trovajoli: tutto fa Brodway POCHE PAROLE E MOLTE CANZONI DEL «QUARTETTO G» AL TEATRO ERBA Da Gershwìn a Trovajoli: tutto fa Brodway Una dichiarazione di fedeltà alla musica più amata dagli italiani Tiziana Platzer TORINO «Ehi, ragazzi, hanno dato i 5 minuti» e via di corsa dietro le quinte, cambio costume veloce e eccoli di nuovo in scena, i ragazzi appena appena brillantinati e le fanciulle non la coda di cavallo e il blazer stile Yale: «Questo nostro show è un gran casino/., fra un Battisti e un sussulto rock...». Così si presentano quelli del «Quartetto G», con una dichiarazione di fedeltà alla storia della musica universalmente amata, ai simboli canori della vita di tanti, e lì, in cima, mettono il musical. Poche parole e molta musica fin da subito nello spettacolo «Tutto fa... Brodway» - il curioso titolo che pare scelto perchè sia necessario ogni volta specificare «si scrive proprio così» - che ieri sera è andato in scena al Teatro Erba e sarà in cartellone fino a domenica. Intanto vanno svelati i «quattro», ovvero Antonello Angiolillo, Sabrina Marciano, Fabrizio Paganini e Laura Ruocco, e poi il tutor d'eccezione - e non solo, perchè ha collaborato alla realizzazione -, niente meno che Pietro Garinei, con cui questi artisti hanno lavorato per quattro anni durante la doppia produzione con Dorelli e la Goggi di «Ma per fortuna c'è la musica» e «Bobby sa tutto». «Proprio al termine di quell'esperienza, sei anni fa - spiega Laura Ruocco - nasce l'idea di creare un Ttfodo", appunto, denso di comme-, dia musicale italiana e musical americano, selezione delle migliori stagioni del secolo scorso». Così in un'atmosfera dai rari elementi scenici e vivacizzata soprattutto dai continui e velocissimi cambi d'abito, scorrono tutti d'un fiato 14 brani capaci di far sussurrare note e strofe a una platea al completo. Che quando le luci a cono puntano sul mitico Tony Manero in mossa classica da «Febbre» il sussurro diventa sussulto e le gambe faticano a star ferme al seguito del miglior repertorio Bea Gees. Appare chiaro si divertano sul palco i protagonisti, si intendono al volo, ballano e cantano senza esitazioni Insieme sfoderano ironia mista a sensualità stringendo cuscini di raso mentre interpre¬ tano «Fare bene l'amore», tratto proprio da ((Bobby sa tutto»; Laura Ruocco in abito lungo e spacco sale, anzi, tenta di conquistare per gioco comico l'alto sgabello, e attacca «l'in Lolita». In camerino poi sorride e spiega: «Io sono quella dei quattro che gioca un po' in casa visti gli anni di preparazione artistica trascorsi alla scuola del Teatro Nuovo». L'unico pezzo volutamente registrato è «Only You» dei Platters in versione originale mimato da uno stralunato Fabrizio Paganini, ultimo degli undici fratelli Paganini, con l'aria del miglior Jerry Lewis. Per il resto lo spettacolo è rigorosamente dal vivo montato sulle basi sonore, dalle quattre voci a sorpresa si leva «Acqua azzurra, acqua chiara, con le mani voglio finalmente bere» e il medley battistiano prende il ritmo. Omaggio sentito a Garinei e Giovannini, per il grande Rascel di «Roma non fa la stupida stasera», per queir«aggiungi un posto a tavola die e è un amico in più» che immediatamente fa scattare il coro. Così eha da Gershwin a Trovso'oli la strada è stata ripercorsa.

Luoghi citati: Roma, Torino