Aiuti umanitari, è lotta contro il tempo di Giacomo Galeazzi

Aiuti umanitari, è lotta contro il tempo DOPO; L'INTERRUZIONE DELL'INIZIATIVA «CIBO PER PETROLIO» Aiuti umanitari, è lotta contro il tempo L'Onu: serve un programma da un miliardo e mezzo di dollari Giacomo Galeazzi ROMA Corsa contro il tempo per scongiurare la catastrofe umanitaria. E' stato bonificato dalle mine un canale di accesso al porto di Umm Qasr (l'unico in Iraq con acque profonde), fondamentale per portare aiuti alla popolazione. Le forze anglo-americane hanno cosi potuto avviare il ponte dei soccorsi: è in arrivo una nave britannica con 231 tonnellate di prodotti alimentari, meclicinalii, coperte e acqua potabile. Contemporaneamente sono scattate le misure per proteggere la navigazione nel Golfo Persico durante il conflitto..'«Non c'è un secondo da perdere», denuncia il Programma alimentare mondiale dell'Onu. All'orizzonte si staglia la più grande operazione umanitaria degli ultimi cinquant anni. Secondo le stime delle Nazioni Unite, serviranno aiuti umanitari per un miliardo e mezzo di' dollarii «Uno dei primi obiettivi in Iraq-afferma il portavoce del Pam in Italia, Vichy De Marchi- è proprio la ricostruzione della rete per la distribuzione degli aiuti». La settimana scorsa, infatti, è stato interrotto il Programma Onu «Oli for Food» dal quale dipendeva la sopravvivenza di almeno il 6007o dell'intera popolazione irachena (27 milioni di persone). «Evitare interruzioni del traffico navale significa garantire la consegna di generi di prima necessità nella regione - concorda il portavoce del dipartimento di Stato statunitense, Richard Boucher - di conseguenza riteniamo che il Consiglio di sicurezza dell'Onu debba intervenire immediatamente con una modifica al programma per garantire la continuità delle forniture umanitarie ai civili iracheni». Il terminale petrolifero di Ceyhan, sulla costa della Turchia, continua a ricevere petrolio attraverso l'oleodotto di Kirkuk, nell'Iraq settentrionale, ma non vj sono petroliere a riceverlo. Problemi di sicurezza hanno indotto le petroliere a evitare il porto turco, mentre il mondo intero si mobilita per soccorrere gli iracheni. In prima linea la galassia «no profit» italiana e la Caritas. «1 nostri operatori - rende noto la Caritas Italiana - stanno portando medicine e generi di prima necessità nelle aree colpite. Dall'inizio degli attacchi abbiamo distribuito 2000 kit di pronto soccorso in tutto il Paese». La macchina degli aiuti è costituita da medici e infermieri in grado di garantire il pronto soccorso, medicare i feriti, somministrare farmaci. Ma non solo. Ne fanno parte anche architetti, ingegneri e idraulici, perché l'assistenza non sarà esclusivamente sanitaria. Ci saranno strutture di prima accoghenza da creare e, in un secondo tempo, ospedali da riavviare, condutture da risanare per garantire l'acqua potabile alla popolazione. Per questo, come prevede il piano umanitario messo a punto dalla Protezione Civile, è stata particolarmente mirata la selezione dei 500 tra volontari e personale di Croce Rossa, Vigili del Fuoco e amministrazioni locali, pronti a varcare i confini dell'Iraq. L'obiettivo è evitare sovrapposizioni, puntare sulla professionalità e, soprattutto, allontanare lo spettro della missione Arcobaleno.' «Il progetto umanitario per l'Iraq non sarà una Arcobaleno 2», garantisce il direttore generale dell'ufficio volontariato e relazioni istituzionali del dipartimento di Protezione civile, Agostino Miozzo, che ricorda però come l'esperienza pro-Balcani sia stata una straordinaria operazione di attivazione delle risorse italiane: «Le deviazioni che ci sono poi state sono un'altra cosa e se ne sta occupando la magistratura». Ma questa volta, precisa, sarà molto diverso, «si tratta di una missione che non è condotta solo dall'Italia ma inserita nel quadro internazionale e deve essere coerente con il sistema di aiuti europeo». Nel piano sono previste «task force» di esperti pronte a partire entro 7 giorni dalla richiesta ufficiale per raggiungere i paesi confinanti con l'Iraq, dove realizzare presidi assistenziali, ma anche, se possibile, entrare nel paese per dare supporto e aiuto alle popolazioni residenti. Accanto al team di specialisti è pronta pure l'attrezzatura: ospedali da campo,,tendopoli, beni e materiali utili all'assistenza di popolazioni sfollate. Gli interventi, spiegano alla Protezione Civile, «saranno concertati con l'alto commissariato Onu per i rifugiati», che ha già allestito dei campi ai confini con l'Iran, la Giordania, la Siria e la Turchia. Del contributo economico per il piano e dei finanziamenti per gh interventi previsti dall'Acnur, si occuperà il consiglio dei ministri di domani. Intanto almeno due camion di aiuti alimentari della Mezzaluna Rossa sono arrivati a Safwan, una cittadina sotto controllo americano nel sud dell'Iraq. Una folla di uominisi è accalcata per prendere le casse con il simbolo dell'organizzazione benefica. Secondo l'ufficio affari umanitari delle Nazioni Unite, in Iraq rischiano la vita per malnutrizione un milione di bambini. L'incubo, si legge nel documento è «lo sconvolgimento di infrastrutture vitali nel centro e nel Sud del paese, con gravi limitazioni alla capacità da parte del governo e di altre organizzazioni umanitarie di fornire servizi essenziali e di condurre operazioni di soccorso». A preoccupare sono soprattutto gli alti livelli di vulnerabilità della popolazione (aggravata da 12 anni di sanzioni) e la dipendenza dal governo per le necessità essenziali. Sedici milioni di iracheni sopravvivono per le razioni alimentari mensili fomite dal regime. Ma le scorte nelle famiglie, per l'Unicef, non dureranno più di tre-quattro settiiiiane e sono pronti piani per fornire assistenza a 910 mila bambini a rischio e a 700 mila donne incinte e in allattamento. In agguato la carenza di vaccini e farmaci essenziah, soprattutto antibiotici. Secondo l'ufficio che si occupa dell'emergenza in Iraq rischiano la vita per malnutrizione un milione di bambini Bambini iracheni attendono la distribuzione di cibo. A sinistra: le prime provviste portate dagli inglesi ad Umm Qasr

Persone citate: Agostino Miozzo, Mezzaluna, Richard Boucher, Vichy De Marchi