Fumata bianca in Rai, scelto il direttore generale di Maria Grazia Bruzzone

Fumata bianca in Rai, scelto il direttore generale LA PRESIDENTE NEL POMERIGGIO AVEVA INCONTRATO IL MINISTRO TREMONTI Fumata bianca in Rai, scelto il direttore generale Flavio Cattaneo sostituisce Sacca. Annunziata e Rumi si astengono Maria Grazia Bruzzone roma Z^ZZZZZZ^! E' Flavio Cattaneo il nuovo direttore generale della Rai. E' stato nominato ieri sera alle 23 dopo una interminabile e difficile riunione del consiglio di amministrazione. La presidente. Lucia Anmmziata, e Giorgio Rumi, consigliere di area cattolica, si sono astenuti sulla designazione. E la decisione di Annunziata lascia poco spazio ad interpretazioni: la neo presidente accetta la nomina di Cattaneo, ma non la sottoscrive. Architetto, 40 anni, sposato e padre di due figli, attualmente ricopriva l'incarico di presidente e amministratore della Fiera di Milano. Il nome fatidico è venuto fuori nella notte, dopo molte ore di discussione in una riunione del eda diventata prima informale e poi tornata ufficiale. Si discuteva inizialmente intomo a tre nomi: Antonello Perricone, amministratore delegato della Maserati ed ex ad della Sipra, Gianfranco Virgilio e Flavio Cattaneo, presidente della Fiera (di Milano) Spa, che già nel corso della giornata era dato come favorito. L'unico dato certo che Gpandiblcsusspnlncnsembrava emergere è che al vertice di viale Mazzini non avrebbe più dovuto essere riconfermato Agostino Sacca. Almeno, non con questo eda presieduto da Lucia Annunziata. Il braccio di ferro fra la neopresidente, sostenuta da Giorgio Rumi e Marcello Veneziani da un lato, e Forza Italia (e Silvio Berlusconi), appoggiati in consiglio da Francesco Alberoni e Angelo Maria Petroni, pareva aver segnato ieri un punto a favore del primo schieramento. Ma tutto restava in biheo. I consiglieri dovevano indicare un nome e vorrebbero farlo all'unanimità. E Annunziata aveva fatto sapere ieri di non aver ancora firmato alcun contratto con l'azienda. Aveva le mani libere, insomma e, messa con le spalle al muro, avrebbe potuto andarsene così come era entrata. Che le cose si mettessero in maniera non proprio semplice lo si era capito alle quattro del pomeriggio, quando Annunziata è tornata da via XX Settembre, dove aveva avuto un colloquio durato oltre un'ora col ministro Tremonti e il direttore generale Siniscalco. C'era anche U ministro dei Beni Culturali, Urbani. La presidente si era presentata senza alcuna rosa di nomi. Decisa, dopo aver visto bocciare tutte le sue candidature (da Stefano Parisi a Francesco Mengozzi a Giancarlo Leone, finanche quella di mediazione di Mauro Masi) ad ascoltare le proposte del Tesoro. Una procedura peraltro inedita e «sconcertante» a giudizio della Margherita. In ogni caso gli interlocutori al Tesoro - come da copione hanno riproposto ad Annunziata il nome di Sacca. Non direttamente, visto che la designazione spetta al eda della Rai ma insistendo per una soluzione «di continuità». Hanno spiegato che che dal punto di vista dell'azionista la gestione attuale ha presentato un consuntivo con i conti a posto, che il direttore generale uscente ha dato una QUARANT buona prova, che la Rai ha l'urgenza di predisporre il bilancio preventivo dell'anno in corso, e dunque il Tesoro auspica una continuità di gestione. Insomma, quel che la presidente si aspettava. E sapeva di non poter accettare. Così, al ritomo in viale Mazzini, Annunziata si chiudeva nella sua stanza a riflettere e telefonare. E il eda, convocato per le cinque, slittava di un'ora. Infine cominciava, ma solo per ascoltare la relazione dell'attuale dg che illustrava ai neoconsiglieri la situazione dei conti della Rai. Un passaggio delle consegne rituale. Poi, quando Sacca usciva e la discussione doveva entrare nel vivo del punto all'ordine del giorno, quello della scelta del direttore generale, la riunione si trasformava in un incontro informale, senza verbale. E filtravano quei tre nomi. Ouello di Cattaneo, era già entrato nel totonomine dei giorni scorsi. Il presidente della Fiera di Milano, considerato vicino ad An, non sarebbe dunque riconducibile al partito di Forza Italia ma vanta un solido rapporto di amicizia con la famiglia Berlusconi e con Paolo Berlusconi in particolare. Milanese, è considerato molto vicino a Ignazio La Russa, capogruppo di An alla Camera, e avrebbe dunque il gradimento del partito di Fini, in particolare quello della corrente di cui fa parte anche il ministro delle Comunicazioni Gasparri. Non sarebbe sgradito alla Lega: sarebbe stato lui, infatti, ad avere sollecitamente provveduto a reperire gli uffici milanesi che dovrebbero ospitare il direttore di Rai Due, Marano, dopo la delibera sul trasferimento a Milano della rete. Gradito anche dalla Lega perché avrebbe aiutato Marano nel trasferimento di Raidue in Lombardia Il consiglio di amministrazione della Rai

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