«Abbiamo provato l'Intifada Bassora è pronta alla rivolta» di Maurizio Molinari

«Abbiamo provato l'Intifada Bassora è pronta alla rivolta» «Abbiamo provato l'Intifada Bassora è pronta alla rivolta» Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK A Bassora sono in atto duri scontri fra forze britanniche ed un migliaio di miliziani del «Baath» mentre l'opposizione sciita invita la popolazione del sud ad «essere pronta alla rivolta in ogni città e villaggio» facendo capire che le manifestazioni delle ultime 48 ore sono solo i primi sintomi. L'intervento del Consiglio Supremo per la Rivoluzione Islamica in Iraq (Sciri) è servito per precisare quanto avvenuto nelle ultime 48 ore nella seconda città del sud, abitata da un milione e mezzo di persone. «Vi sono state delle proteste contro Saddam, scaturite da mancanza di acqua e luce, ma non ancora una vera Intifada» spiega uno dei leader dello «Sciri», Mohsen Hakim. L'opposizione è pronta a lanciare la sollevazione ed in un comunicato congiunto i leader sciiti e curdi - dopo un incontro tenuto a Salahuddin nel nord Iraq lancia un appello: «I nostri gruppi chiedono alla nazione irachena di essere pronta a sollevarsi contro il regime dittatoriale del Baath per liberare città e villaggi». Le dimostrazione anti-Saddam avvenute a Bassora ed a Najaf - città santa degli sciiti - sono solo le avvisaglie della sollevazione popolare che dovrebbe presto avvenire. «Stiamo assistendo a segnali a Bassora ed altrove, quando la rivolta vera e propria inizierà se ne accorgeranno tutti» afferma Abu Islam, portavoce dello «Sciri». Dentro Bassora intanto di continua a combattere. Dentro la città i miliziani del «Baath» asserragliati sarebbero circa un migliaio e dal perimetro estemo vengono bersagliati dagli obici della «Royal Horse Artillery», in attesa che i Topi del Deserto della Settima brigata corazzata ricevano l'ordine di entrare dentro la città. Negli scontri numerosi civili sarebbero stati feriti. «Abbiamo a che fare con gruppi di criminali disperati che hanno sempre vissuto fuori dalla legahtà - dice il portavoce delle forze britanniche nel Golfo, colonnello Ronni McCourt - e che adesso sfruttano tutte le occasioni per intimidire la popolazione civile». In particolare gh inglesi accusano i mihziani di schierare scudi umani nelle loro postazioni, di ricattare le famiglie per avere alleggio e provviste di cibo e di sfruttare veicoli civili e della Mezzaluna Rossa per muover¬ si in città. Proprio uno di questi episodi avrebbe spinto un gruppo di civili ad aggredire dei miliziani che a loro volta avrebbero giustiziano un leader religioso sciita. «E' difficile sapere esattamente cosa sta avvenendo dentro Bassora afferma il portavoce britannico Al Lockwood - ma gli scontri fra civili e miliziani aumentano e noi con i mortai andiamo in aiuto dei ribelli». Il premier britannico Tony Blair ammette che «i rapporti che riceviamo sono confusi» anche se «sembra oramai certo che una rivolta limitata è in atto» e che quindi «le forze della coalizione hanno l'obbligo di correre in difesa dei civili». Dietro l'altalena di notizie sulla rivolta di Bassora c'è anche il silenzio del governo di Teheran, che da anni ospita e sostiene lo «Sciti». Analisti militari di Washington e Londra ritengono che l'Iran è combattuto fra l'interesse a veder Saddam Hussein deposto ed il timore per le conseguenze di una vittoria alleata. In particolare questa preoccupazione sarebbe relativa al rischio che dopo la liberazione le città sante di Najaf e Karbala possano sottrarre all'iraniana Qom il ruolo di capitale religiosa degli sciiti. «L'interesse primario di Teheran - osserva uno di questi analisti chiedendo l'anonimato - è di mantenere l'egemonia religiosa sugli sciiti della regione del Golfo mentre una vittoria della coalizione potrebbe cambiare l'equilibrio di potere a vantaggio degli sciiti di Najaf, Bassora e Karbala, che costituiscono la maggioranza della popolazione irachena». Lo schieramento dei marines britannici lungo i confini con l'Iran nella giornata di martedì è stata valutato con nervosimo dalle autorità di Teheran. L'opposizione sciita «Finora erano solo proteste per acqua e luce» Gli inglesi accusano «Un gruppo di criminali del Baath terrorizza la popolazione e la usa come scudo» Alcuni abitanti di Bassora chiedono aiuto a un medico della brigata corazzata inglese «Topi del deserto» in una pausa negli aspri combattimenti alla periferia della città

Persone citate: Abu Islam, Al Lockwood, Mezzaluna, Mohsen Hakim, Saddam Hussein, Salahuddin, Tony Blair