Corpo di un neonato su una spiaggia

Corpo di un neonato su una spiaggia MISTERO SUL LITORALE DI LECCE: S'INDAGA ANCHE PER INFANTICIDIO Corpo di un neonato su una spiaggia il bambino di tre mesi forse gettato in acqua dagli scafisti Tonio Attino LECCE Il corpo di un bambino di un paio di mesi è stato ripescato ieri nelle acque di San Cataldo, dieci chilometri da Lecce. L'ha trascinato a riva un pescatore: s'era impigliato a un amo da pesca. Erano le sei del mattino. «Mi chiedo chi possa avere gettato in acqua un bambino», dice un poliziotto che non crede al naufragio, a un piccolo extracomunitario annegato durante il viaggio verso le coste pugliesi. Era questa la prima ipotesi, dopo il ritrovamento: un naufragio. Mutilato, sfigurato al punto da rendere irriconoscibile perfino il sesso, il corpo era nudo. La circostanza, unita al calo di flussi migratori (da fine febbraio non si segnalano sbarchi sulla costa salentina), sembra però convincere gli investigatori che non di naufragio si tratti, ma di infanticidio. Qualcuno potrebbe essersi sbarazzato del piccolo gettandolo in .acqua, nudo. Del caso si sta occupando la squadra mobile di Lecce. La scoperta è stata fatta sulla spiaggia di San Cataldo, vicino allo stabilimento balneare L'Isola, da un anziano pescatore. Ha steso i suoi ami in acqua e, al momento di tirarli a riva, ha capito che stava accadendo qualcosa d'insolito. Quando ha visto il corpo ha chiamato subito la polizia. Sul cadavere, lungo 50 centimetri, 5 chili di peso, verrà eseguita oggi l'autopsia. Il magistrato ha anche disposto l'esame del Dna. Essendo il corpo irriconosci¬ bile, la mappa genetica potrebbe aiutare a risalire all'identità del bambino e a quella dei genitori. La polizia ha disposto controlli in tutti gli ospedali del Salento per stabilire se negli ultimi mesi siano state ricoverate donne per i postumi di parti clandestini. Non si esclude che le forti correnti marine possano avere portato sulle coste pugliesi un corpo gettato in acqua al di fuori dei confini nazionali. Ricordano alla squadra mobile di Lecce che un mese fa venne ripescato sul litorale di San Cataldo il corpo di un uomo. Anche allora si pensò potesse trattarsi di un immigrato morto durante una traversata di extracomunitari verso il Salento. ,Ma dopo alcuni giorni si scoprì che il corpo era quello di un marinaio marocchino finito in acqua accidentalmente a San Benedetto del Tronto. Era imbarcato su un mercantile. In due settimane le correnti l'avevano trascinato sulle coste pugliesi. Il ritrovamento del corpicino fa comunque risvegliare l'attenzione sugli esodi che dopo alcuni mesi di quiete potrebbero ricominciare, riproponendo un'emergenza storica nel Salento. Secondo don Cesare Lodeserto, direttore del Centro di accoglienza Regina Pacis gestito dalla Curia leccese, ci sono sulle coste greche seimila profughi curdi in fuga dalla guerra in Iraq, tutti pronti a imbarcarsi per l'Italia. Soprattutto donne, anziani e centinaia di bambini. Il corpo del bambino di due mesi estate ripescato nelle acque di San Cataldo a dieci chilometri da Lecce

Persone citate: Cesare Lodeserto, Di Lecce, Tonio Attino