Cecchini, macerie, mine la Stalingrado di Saddam

Cecchini, macerie, mine la Stalingrado di Saddam . . . . eO^IELA CAPITALE E' STATA ORGANIZZATA PER LA GUERRIGLIA CONTRO GLI ALLEATI Cecchini, macerie, mine la Stalingrado di Saddam Edifici abbattuti per spingere i marine verso i punti di annientamento Le tattiche per fermare i tank. I commando travestiti da civili per colpire retroscena Domenico Quirico l IL ministro della Difesa Ibrahim Abdel Sattar ha lavorato con metodo, pazienza, per mesi. I carri armati e gli aerei della coalizione cominciavano appena a scaldare i motori intomo all'Iraq e lui, fedelissimo del Raiss, spietato macellaio di curdi e sciiti, emanava gli ordini neroniani per la «madre di tutte le battaglie». Dodici anni fa comandava le arroganti divisioni della Guardia e sognava di vincere nel deserto uno scontro classico contro i carri armati anglo-americani. Fu un disastro. Sattar questa volta non ha commesso lo stesso errore. Il suo compito è diventato intorbidare e sminuzzare la guerra, frammentarla in decine di battaglie singole, città per città, trasformare i centri urbani dell'Iraq e soprattutto Baghdad in una immensa trappola in cui la superiorità degli alleati viene beffata. Nei grandi spazi del deserto gli iracheni non hanno speranze, sono insignificanti. Le città, invece, ammoniscono i manuali militari, sono «moltiplicatori di forza»: ecco il possibile Vietnam iracheno. Sattar ha trovato, in questi anni, dei maestri: i ceceni, guerriglieri che hanno annicchilito tra i calcinacci di Grozny l'orgoglio della ex Armata rossa. Dapprima ha scelto i soldati con cui popolare la sua Stalingrado sul Tigri. Le divisioni tradizionali, burocratiche, con lente catene di comando, facili a sbandarsi, non servono nella guerriglia urbana. Ci vogliono piccole unità di soldati esperti e spietati, in cui si combinano fanatismo e abihtà. Le armate irachene sono state spezzettate in gruppi misti, dove si mescolano soldati, «fedayn di Saddam», i miliziani del partito, e uomini della sicurezza. Così si controlleranno a vicenda e nessuno avrà il coraggio di tradire. La capitale è stata divisa in tre zone a cui corrispondono diversi capitoli della resistenza. I marines cozzeranno dapprima contro una serie di difese «leggere», apprestate in periferia. Sono piccoli nuclei di ricognizione che si apposteranno lungo le direttrici di avanzata delle forze americane. Sono formati da uomini scelti, l'elite della Guardia, perchè questa prima fase richiede in chi la combatte estrema abihtà e nervi saldi. Bombardando l'area sud della città per ammorbidire la resistenza, gli americani hanno reso a Sattar un grande favore. Ben nascosti in uno sconquasso di macerie, coperti dai fumi degli incendi appiccati dai difensori, i commandos hanno il compito di annientare le unità di esplorazione americane. Devono resistere solo fino a quando la pressione nemica diventerà insostenibile, svelando le linee di avanzata e la consistenza del nemico. Ritiratisi i commandos, gli americani si troveranno di fronte la vera diga: le forze di attrito. Sono le unità irachene che hanno il compito di ingarbugliare, ritardare, confondere e disorganizzare il nemico, imponendogli perdite cosi elevate da costringerlo a fermarsi prima di giungere al cuore del ridotto difensivo. In questa fascia della città molti edifici, scelti accuratamente, sono stati fatti saltare, e le strade bloccate con micidiali barricate: carcasse d'auto incatenate tra loro, veicoli pesanti rovesciati, il tutto complicato da un subdolo inferno di mine. Quando le colonne americane, appoggiate da carri armati e blindati, dovranno rallentare per rimuovere gli sbarramenti finiranno sotto il tiro incrociato delle squadre di assaltatori nascosti negli edifìci trasformati in caposaldi. In una città semidistrutta persino un mostro di ferro quasi invulnerabile come il carro armato «Abrams» diventa impacciato, fragile, debole. La tecnica è immobilizzare il primo e l'ultimo mezzo della colonima, intrappolando gli altri sotto il fuoco dei cacciatori di carri. An¬ che gh elicotteri «Apache», che devono difendere le colonne dall'alto, sono un bersaglio. A Mogadiscio, neUa disastrosa operazione «Falco nero», due miliziani somali, con un primitivo bazooka, ne abbatterono due e misero in fuga il potente esercito americano. La guerra strada per strada è l'incubo dei fanti. Sei solo, diviso in piccole squadre, le comunicazioni con i compagni sono difficili, bisogna prendere decisioni senza conoscere il quadro complessivo della battaglia. Non «vedi» il nemico, i cecchini ti danno la caccia a ogni angolo. Un gruppo di civili ti viene incontro con aria festosa, con le mani in alto. Esci allo scoperto, abbassi le armi e in un attimo la folla sparisce lasciando il posto a una squadra nemica in abiti civili. L'avversario può essere in agguato dietro la parete su cui ti appoggi e credi ti protegga; per avanzare di qualche metro devi attraversare strade che possono essere sotto tiro. Ogni edificio, anche il più diroccato, bisogna occuparlo con pazienza, evitando le trappole esplosive nascoste ovunque. Conquistare una via di poche centinaia di metri impone di usare plotoni interi che devono avanzare appoggiandosi reciprocamente. Quando ti senti sicuro, dalle cantine o da un tunnel segreto, una squadra di nemici ti balza addosso e ti costringe a batterti corpo a corpo, in una mischia feroce. Ti apn penosamente la strada con i lanciagrana-. te e le cariche di demolizione; i carri armati che danno sicurezza sono rimasti indietro. A Grozny i soldati russi si rifiutavano di salire sui blindati perchè, invece che garantire loro sicurezza, li trasformava in bersagli. Le colonne americane troveranno alcune strade apparentemente sgombre, dove avranno l'impressione di poter avanzare sicure. E' una trappola. Sono state scelte accuratamente dai difensori per incanalarli verso i punti di annientamento. E' una lotta dove la morte arriva da edifìci che sembrano vuoti, innocui, abbandonati. I soldati iracheni li hanno trasformati in bunker, rafforzando le pareti, aprendo varchi per muoversi più rapidamente, usando le cantine come rifugi. Ai piani bassi sono collocate le armi automatiche: per avere un maggiore campo di tiro. Ostacoli esplosivi impediscono agh attaccanti di avvicinarsi, ai piani superiori sono pronte le armi anticarro che possono colpire dall'alto le parti più vulnerabili dei blindati. Sessanta anni fa Hitler proclamò con sicurezza: «Ho conquistato Stalingrado. Ci mancano solo alcuni posticini di trascurabile importanza». Il generale Sattar ha studiato in una accademia sovietica. !^MBHIBRHBt( I miliziani del «Baath» preparano barricate nelle strade di Baghdad UN OCCHIO NEL CIELO I satelliti svolgono^ un ruolo \ fondamentale nelle operazioni di terra: trasmettono fotografie, comunicazioni e dati GUERRA STRADA PER STRADA Gli ambienti urbani sono una complicazione per le operazioni militari, giacché pongono problemi specifici di comunicazione, trasporto e selezione tra combattenti e non combattenti. Gli edifici alti e le gallerie sotterranee allargano la zona di combattimento e accorciano il raggio d'azione. Proprio perché assolutamente imprevedibile nei suoi sviluppi, la battaglia dentro le città è forse la più temuta dai comandi militari Elfcetteri :**A. Servono per spostare . le truppe e appoggiare le sparatorie, ma possono essere colpiti dalle granate PMMHM Raggiungere l'obietti' è complicato dalla vicinanza di edifici vincolanti, come scuole e moschee^ PREPARAZIONE Gli strateghi identificano le zone di interesse, i corridoi di spostamento e i rischi potenziali. I soldati ricevono istruzioni prima di ogni missione Legenda ^.liiostamerrtì /| 1 Orientarsi in un labirinto di strade .. Conoscere il campo,,,,, e case sconosciute di battaglia e il nemico ♦ (ftìthl B Coniunicazlònf Aspetti di un'area urbana , ; Coordinamento che presenta particolari pericoli nel caso W® «Afta» priorità Assicurarsi gli edifici alti è utile per mettere postazioni di vedetta e radiotrasmettitori Coordinamento A» tank-fanteria I soldati a piedi sono gli occhi e le orecchie degli equipaggi di carri.armati, ai quali comunic direzione e bersagl Stanno su un lato della strada, quando è possibile/ e offrono riparo al lato opposto ASSALTO ALLE CASE Prima di entrare in qualunque edificio va ratta un'analisi accurata, utilizzando tutte le informazioni disponibili. E' importante anche conoscere i materiali con cui è stato costruito, perché nel corso della battaglia possono verificarsi pericolosi cedimenti della struttura A ♦«Gallerie sotterrànee Passaggi segreti per gli spostamenti delle truppe Pongono parecchi problemi: offrano riparo ai cecchini e possono perdere pezzi o crollare. Quando sono fitti, interferiscono con le comunicazioni radio A Piccoli blindati Sostituiscono i carri armati nelle strade particolarmente strette A Carri armati Collocati nei cortili degli edifici per sparare da un luogo protetto o creare cortine fumogene dietro le quali nascondere movimenti di truppe Azione:, JHHHM1 Gli edifici si conquistano dall'alto in basso, quand'è possibile. Se le forze entrano dal pianterreno, possono demolire una parete anziché usare porte o finestre Le stanze, a mano a mano che vengono conquistate, vengono contrassegnate con nastro o vernice per indicare a chi entra dopo le zone sicure e quelle rischiose Rischi nascosti WHUÈM Il fuoco nemico può bucare pareti, soffitti e pavimenti

Persone citate: Abrams, Cecchini, Domenico Quirico, Hitler, Ibrahim Abdel Sattar, Sattar

Luoghi citati: Baghdad, Grozny, Iraq, Mogadiscio, Stalingrado, Vietnam