L'offensiva sarà solo dal Sue di John Keegan

L'offensiva sarà solo dal Sue COME CAMBIANO I DISEGNI: DOPO L'ALTOLA' TURCO CRESCE L'IMPORTANZA STRATEGICA DEL FRONTE KUWAITIANO L'offensiva sarà solo dal Sue John Keegan N' ella guerra in Iraq si sta delmeando un disegno. Prima dell'offensiva l'ipotesi era che sarebbe stata combattuta su due fronti: dal Kuwait verso Nord ma anche dalla Turchia verso Sud. Subito dopo l'inizio della guerra, per un breve periodo si pensava anche a un terzo fronte in prossimità della zona denominata H3, a Ovest dell'Iraq, un campo dell'aviazione sorto su un'ex area petrolifera, conquistato da un gruppo di forze speciali dislocate al di là del fiume Giordano. Dato che la Turchia non ha autorizzato l'utilizzo del suo territorio come punto di riferimento, sembra ormai certo che non vi sarà un fronte Nord che coinvolgerà truppe americane. Le navi cariche dei mezzi della IV divisione meccanizzata americana, in attesa al largo del Mediterraneo orientale, sono state dirottate attraverso il canale di Suez verso il Kuwait o forse verso il Sud dell'Iraq. Le truppe della IV divisione, ancora in Texas, saranno aviotrasportate in loco quando le navi saranno giunte a destinazione. L'operazione richiederà dai sette ai dieci giorni. Intanto, non ci sono indizi di un fronte aperto in prossimità dell'area H3, anche se è possibile che alcune unità dell'aviazione potranno fare base lì in vista della battagUa per la presa di Baghdad. Il cuore dell'azione è perciò nel Sud. Va riconosciuto che gli alleati a Nassiriya hanno avuto un colpo di fortuna a impossessarsi dei ponti sull'Eufrate prima che fossero fatti saltare in aria. La loro conquista ha risparmiato agli alleati l'incombenza di doverli attraversare, un compito per il quale erano ben attrezzati ma che avrebbe però richiesto tempo e comportato rischi, specialmente in caso di resistenza irachena. Quando la campagna sarà conclusa la presa dei ponti di Nassiriya potrebbe essere valutata della stessa rilevanza strategica che ebbe la conquista, il 7 marzo 1945, del ponte di Remagen sul Reno, azione che nella seconda guerra mondiale contribuì significativamente alla vittoria sui tedeschi. L'offensiva principale degli alleati, apparentemente un'operazione completamente americana, è ora concentrata in Mesopotamia, esattamente nella «terra tra due fiumi», il Tigri e l'Eufrate. Gli americani avanzano verso Nord a ritmo sostenuto ed entro giovedì dovrebbero essere alle porte di Baghdad. Sempre nell'ipotesi che non incontrino ulteriori ostacoli e una maggiore resistenza. La Mesopotamia è attraversata da numerosi piccoli corsi d'acqua che in maggioranza defluiscono verso ovest, nell'Eufrate. Un esercito organizzato approfitterebbe delle mille opportunità di difesa offerte dal dedalo di corsi d'acqua per rallentare l'avanzata degli alleati verso Baghdad, ma non è il caso "delle truppe irachene. L'incapacità di far saltare in aria i ponti di Nassiriya prima che fossero presi dalle truppe alleate lascia intendere una cattiva organizzazione delle difesa del territorio da parte di Saddam. I punti chiave sono stati persi in un batter d'occhio, a causa della mancanza di lungimiranza e di organizzazione e per seri malfunzionamenti nella catena di comando. E' inconcepibile che Saddam non abbia considerato l'importanza di contenere gli invasori a Ovest dell'Eufrate, il grande fossato che protegge Baghdad. Deve aver impartito ordini adeguati per la tenuta dei ponti a tutti 1 costi, e deve aver anche ordinato di farli saltare in aria prima di perderli. Perché questi ordini non siano stati rispettati è finora forse il principale mistero di questa guerra. Tra le tante ipotesi c'è sicuramente quella di un tradimento da parte degli ufficiali incaricati di difendere' i ponti. Tuttavia la caduta dei ponti di Nassiriya non implica automaticamente la presa di Baghdad. La capitale presenta difese e sbarramenti naturali, incluso il Tigri che abbraccia la città. Inoltre è anche l'area con la maggiore concentrazione di truppe dell'esercito di Saddam, inclusa la Guardia Repubblicana. Almeno 100 mila soldati iracheni sono presenti a Baghdad e dintorni, e alcuni combatteranno. C'è inoltre da considerare che l'avanzata dei convogli armati statunitensi offre a Saddam l'opportunità di impiegare le armi di distruzione di massa. Le sue armi biologiche sono troppo imprecise e ad azione ritardata per incidere a breve termine sull'andamento della guerra. Le armi chimiche comunque potrebbero, con i loro effetti contaminanti, causare vittime e rallentare l'avanzata degli alleati. Senza dubbio il regime di Saddam non è ancora stato sconfitto. Vi saranno ancora seri combattimenti e il meglio che si possa sperare, a paijte che non ci siano ulteriori vittime tra le file degli americani, è che tra le ti uppe irachene la resa sia contagiosa. Gli americani stanno dimo¬ strando la loro schiacciante superiorità militare nelle manovre, nei combattimenti e nei rifornimenti. Se Saddam riesce a trovare il tempo di riflettere sui suoi errori, deve a questo punto essersi pentito amaramente della decisione di invadere il Kuwait nel 1990. Quell'atto è sicuramente al¬ l'origine delle vicende attuali. Se si fosse astenuto dall'annettersi il Kuwait, è improbabile che quel Paese, debole com'è, avrebbe concesso agli Usa di installare le basi in Kuwait per abbattere il regime di Saddam. Saddam è l'artefice del suo fallimento, che presto sarà portato a compimento. Copyright The Daily Telegraph A questo punto Saddam deve essersi pentito amaramente della decisione d'invadere il Kuwait nel 1990 Gli americani avanzano verso Nord ed entro giovedì dovrebbero essere alle porte di Baghdad La grande cortina fumogena con cui Saddam, incendiando trincee di petrolio, cerca di difendere la capitale dall'attacco americano ESTO GIORNO: A 80 CHILOIV!ETR« DA BAGHDAD i territorio controllato dalle forze alleate Dispiegamento fià truppe turche Combattimenti in corso TU R C H I A ^ al Diwaniyah \ I A-10S a. i MISSILE CRUISE BOMBA JDAM .FRONTE NORD Il comando statunitense ha ufficialmente confermato il dispiegamento di truppe nel fronte Nord, con lo scopo di conquistare le città di Mosul e Kirkuk (che continuano ad essere bombardate) e di impedire una eventuale invasione dell'esercito turco. ,BAGHDAD La capitale sta preparando le difese per l'assedio e sono cominciate le prime incursioni degli elicotteri Apache e Cobra per smantellare le postazioni della Guardia repubblicana. Continuano i bombardamenti. .NASSIRIYAH A Nassiriyah continua la resistenza irachena. I marines hanno, costituito diverse teste di ponte oltre l'Eufrate e hanno lanciato una controffehsiva dopoJe perdite registrate domenica e la cattura di cinque soldati da parte dei Feddayn di Saddam. alAmarah NASSIRIYAH *flr Umr , BASSORA Bassora è circondata da tre giomf; ma le truppe alleate non sono ancora entrate in città. I «Topi del deserto» britannici si sono ritirati dagli avamposti dopo essere stati attaccati. L'aeroporto è stato completamente t conquistato. Intorno alla città sono stati trovati ^grandi depositi di armi che contenevano missili "i russi e granate di fabbricazione inglese. ■^ I pozzi petroliferi della regione sono sotto controllo americano. i i li i ■■■i.i. i. .■■l-.. «i.L i». ■m.i.n»! .UMM QASR Anche la città portuale di Umm Qasr è sotto assedio e continuano scontri sporadici con miliziani di Saddanrvarmati di Kalashnikov e lanciamissili. Le truppe Usa si sono ritirate e hanno lasciato agli inglesi il compitò df conquistare complètamente la città, nella quale affluiranno presto i primi Valuti umanitari. KUWAIT AL KUWAIT z ,' L'AVANZA? La 3a divisione di fanteria americana è giunta a Karbala, a 80 chilometri da Baghdad, dove è stata fermata da una tempesta di sabbia e dalla prima resistenza della divisione Medina di Saddam. Un elicottero Apache è atterrato per un guasto, non si hanno notizie certe dei piloti. Il T Cavalleria è attardato a Najaf, impegnato in uno scontro con forze irachene. H- ^ V A wmm