ESALTATE DAL SACRO LE CORALITÀ DELL'EST di Giangiorgio Satragni

ESALTATE DAL SACRO LE CORALITÀ DELL'EST L'ESTONIAN PHILHARMONIC CHAMBER CHOIR ESALTATE DAL SACRO LE CORALITÀ DELL'EST Giangiorgio Satragni Ai musicisti non resta che esporre la bandiera della pace e fare musica, sapendo che l'arte vince le guerre e unisce i popoli; così ha fatto FUippo Maria Bressan, mettendone una piccola piccola a mainine del podio sul quale è salito per dirigere i sei Motteti di Bach, al Conservatorio per l'Unione Musicale. Per una colpevole coincidenza di orari si era dovuto rinunciare ai prodigiosi Swingle Singers, che al Regio per l'Accademia Tempia festeggiavano i 40 anni, se n'è avuta consolazione, però, da più parti, a cominciare da Lingotto Musica, che ospitava l'Estonian Philharmonic Chamber Choir guidato dal valentissimo Tomi Kaljuste. Con le sue voci pure ed eteree il coro si è diviso fra il sacro e il profano. Dopo Ciajkovskij, veniva più della metà dei «Vespri» di Rachmaninov, col loro trionfo di testi e melodie ortodosse sovrapposte, con la declamazione dei tenori e dei bassi, contrappuntata dalle cantilene delle donne. Fa bene spostare ogni tanto l'orecchio sulla coralità dell'Est europeo, ed è un piacere scoprire musiche nuove dal Baltico; fra (pelle cantate con duttilità estrema dagli estoni ricordiamo le molte combinazioni e l'intensa poesia di Bo Holten per «Pioggia, foschia e cespuglio di rose», insieme alla forte radice popolare di Veljo Tortnis con l'adorazione pagana della natura nella «Litania al tuono». A Rachmaninov mancava qui solo una cattedrale ortodossa, come ai Mottetti di Bach un'antica chiesa luterana. L'«Athestis Chorus» se ne sarebbe giovato per far megho risuonare voci dall'impostazione robusta, anzi, nelle composizioni d'apertura a otto voci disposte in doppio coro mancava chiarezza, anche per il raddoppio delle parti con strumenti originali dall'intonazione imperfetta. Ma l'interiore commozione delle pagine è sbocciata non appena l'intreccio è divenuto meno fitto e più vario: in «Vieni, Gesù, vieni», dove il composto tono funebre era timbricamente accentuato dagli antichi oboi da caccia, e soprattutto nelle differenti combinazioni del sommo «Gesù, mia gioia». g,satragni@tin,it

Persone citate: Athestis, Bach, Gesù, Kaljuste, Maria Bressan, Rachmaninov