Il pianoforte di Bonafede e quattro virtuosi torinesi
Il pianoforte di Bonafede e quattro virtuosi torinesi JAZZ AL MAGAZZINO DI GILGAMESH Il pianoforte di Bonafede e quattro virtuosi torinesi FRANCO MONDINI Diretto da Luigi Bonafede (con Barbara Raimondi voce, Roberto Regis al sax, Aldo Mella al basso ed Enzo Zirilli alla batteria), il «Full Quintet» sarà di scena stasera al Magazzino di Gilgamesh. L'appuntamento si propone fra i più interessanti, in questo scorcio di stagione, per la classe dei cinque solisti e per i contenuti di un repertorio assolutamente originale (musiche di Bonafede, testi di Raimondi), un'originalità divenuta merce preziosa in tempi di contaminazioni, di «progetti», di etnojazz e tante altre caraliattole alla moda. Qui siamo di fronte a cinque jazzisti autentici che cercano con tutta la loro maestria e volontà di fare qualche cosa di nuovo senza con ciò stravolgere un-passato che è (per tutti) anche un'ancora di salvezza, un punto di riferimento. Il milanese Bonafede (che se ne avesse voglia potrebbe anche essere il miglior batterista italiano) suona il pianoforte affiancandosi ai vertici degli assi nazionali. Il suo stile, alle origini ispirato a quello di McCoy Tyner, si è con il tempo affrancato da ogni debito con il Maestro e propone un'originalità indiscutibile. Sicuro, ispirato, dotato di mani e cranio prodigiosi è il pianista italiano che più di ogni altro meriterebbe l'attenzione di una critica invece avara nei suoi confronti (ma questo è un «fenomeno» nel quale è coinvolto, suo malgrado, anche un Riccardo Zegna, altro geniale sottovalutato). Gli altri solisti sono tutti torinesi, fra i big di questa città ormai aperta al jazz e alla sua avventura. Barbara Raimondi è una cantante preparata e colta (apprendistato con Francesca Oliveri e poi con Rachel Gould), una grande voglia di emergere, tanto studio e impegno, una naturale predisposizione per una vocalità controllata... quella che non va mai oltre le righe. Una voce di gran classe. Gusto e intelligenza. Regis (alto e soprano) è tra i più arguti specialisti da anni in azione in Italia. Stesso discorso per Aldo Mella, bassista sapiente e sicuro, una solida colonna per il quintetto. Alla batteria, Enzo Zirilli si conferma di volta in volta una certezza del nuovo «drummin» nazionale: un gran bel suono, la frase pulita, l'inventiva fervida, un tempo ineccepibile. A proposito di Barbara Raimondi segnaliammo il suo ed «Vita da altoparlante» (edito da Phililogy), degno di entrare a far parte della collezione del più esigente discofilo.
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