Risate amare con Mauri Il Che, la vita e la morte

Risate amare con Mauri Il Che, la vita e la morte IL CARTELLONE TEATRALE Risate amare con Mauri Il Che, la vita e la morte SILVIA FRANCIA L'appassionante vita di un mito e uno sberleffo feroce in faccia al «dio denaro». Ancora appuntamenti di richiamo, nel cartellone dello Stabile, cht prevede, da stasera al Carignano il «Volpone» di Ben Jonson nella traduzione, adattamento e regia di Glauco Mauri, anche interprete, affiancato da Roberto Stumo; mentre al Gobetti, «Il CHE: vita e morte di Emesto Guevara», prodotto da A.T.I.R. e Teatro del Buratto di Milano. Il comico e il tragico si fondono nel «Volpone», concepito dall'autore con la finalità di «dire cose utili divertendo» per rendere gli uomini più ricchi di umanità. In effetti, con questa farsa a sfondo livido, «si ride, si gioca a essere crudeli, si sghignazza, ci si traveste e ci si inganna - suggeriscono le note di regia - per restare, alla fine, spauriti di fronte al baratro in cui può precipitare l'uomo quando si rende schiavo della sua avidità». Per Mauri, una prova in sintonia con il suo percorso teatrale e con la sua poetica, ovvero, ennesimo ritratto di un personaggio che esprime «la fatica di vivere». Dopo Edipo, Macbeth, Don Giovanni, Faust e Re Lear, tocca alla comicità di «Volpone», dove dietro a una grande risata si nasconde la disperata schiudine. Impresa impegnativa anche per il team dell'A.T.I.R. che, con la regia di Serena Sinigaglia porta in scena il mito del Che. «Come sempre, quando si affronta una figura leggendaria, si corre il rischio di eccedere nella glorificazione (o nel suo contrario) abbandonando il distacco necessario ad un giusto richiamo della memoria» commenta la regista. Firmato da Michela Marelli e interpretato da Maria Pilar Perez Aspa, lo spettacolo rievoca l'esistenza di Guevara dall'infanzia alla morte, attraverso la forma della narrazione. Per commuoversi ancora, rievocando quella figura che oggi è, per molti, «un volto bellissimo che compare su magliette estive: ma chi lo ricorda vivo e ricorda di che cosa fu capace, ne conserva davvero un ricordo emozionante». Atmosfera più disinvolta all'Erba, dove da stasera al 30 arriva l'ultima creatura dell'instancabile Garinei: è il musical «Tutto fa Brodway» (scritto così, come gioco di parole), interpretato dal Ouartetto G, ovvero Antonello Angiolillo, Sabrina Marciano, Fabrizio Paganini e Laura Ruocco. Uno scatenato quartetto di attori-cantanti-ballerini, per rievocare i fasti della commedia musical e del musical americano. tra gags, scenette, complicati cambi d'abito e tante canzoni, da «Saturday Night Fever» a brani cult di Battisti a «Rugantino». Domani al Don Bosco di Rivoli arriva Corrado Tedeschi, interprete del pirandelliano «L'uomo dal fiore in bocca»: regia di Marco Rampoldi, produzione Teatro Franco Parenti. In una metaforica stazione, capolinea dell'esistenza, un uomo si misura con il gusto della poca vita che ancora gli resta da assaporare. Prosegue, intanto, allo Juvarra, la rassegna «Follemente», dedicata al rapporto tra «follia, linguaggi, pregiudizio, teatro»: domani alle 20,45 «Swing Club - Verdin Jazz»: 13 musicisti e un'attrice rileggono le opere verdiane della tarda maturità passando per i temi dell'esistenza, della morte, dell'amore e dell'estetica.

Luoghi citati: Milano, Rivoli