Moggi: «Una sconfitta non d toglie il sonno»

Moggi: «Una sconfitta non d toglie il sonno» !L CLAN BIANCONERO TRANQUILLO ANCHE DOPO IL KO CONTRO IL MILAN CHE INTERROMPE UNA SERIE POSITIVA DI UNDICI RISULTATI UTILI CONSECUTIVI Moggi: «Una sconfitta non d toglie il sonno» Il dg: «Perché essere preoccupati quando il portiere avversario è il migliore in campo?» Ora Lippi dovrà lavorare per recuperare gli infortunati che hanno provocato l'emergenza in attacco Fabio Vergnano TORINO La terza sconfitta in campionato è come l'aspirina: non si registrano effetti collaterali significativi. La Juventus assorbe il ko contro il Milan con il rammarico di non essere riuscita a eliminare una concorrente allo scudetto come Lippi stesso aveva auspicato alla vigilia, ma anche con la certezza di non aver compromesso nulla. In cima al campionato c'era e vi è rimasta. Riposo fino a mercoledì per i non nazionali (fra i quali Del Piero, mentre Trezeguet si aggregherà ai francesi ma sarà poi rimandato a casa dopo una sorta di visita fiscale), in totale prima di riprendere contatto con il campionato 10 stop sarà di 15 giomi. Una sosta che Lippi utilizzerà per recuperare gli infortunati e per dare un'ultima ripassata alla preparazione prima dello sprint finale. Poi soltanto partite e sarà difficile allenarsi. 11 programma è intenso. Si riprende con il derby il 5 aprile, il 9 c'è l'andata di Champions con il Barcellona al Delle Alpi, poi altre cinque partite per completare un mese di fuoco: il 13 trasferta a Bologna, il 20 la Roma in casa, il 22 ritomo con i catalani, il 27 Brescia al Delle Alpi e chiusura al cardiopalmo il 4 maggio con la trasferta all'Olimpico contro la Lazio. Si entra nella fase cruciale dove non saranno più consentiti altri passi falsi. La Juve può lottare su due fronti, ma deve recuperare tutti i suoi campioni. La sconfitta con il Milan, infatti, si spiega anche con l'emergenza attacco. Sabato sera Lippi aveva soltanto un attaccante in condizione (Zalayeta) sui cinque che compongono il reparto. Del Piero e Trezeguet sono entrati nel secondo tempo offrendo un apporto ancora molto limitato, Salas non era disponibile per un leggero infortunio al ginocchio patito alla vigilia. E c'è sempre Di Vaio fermo ai box per una distorsione alla caviglia, ma in via di guarigione. Per tutti quanti l'operazione recupero scatterà da mercoledì. Il tempo per riaverli tutti pronti fin dal derby non manca. Sotto questo aspetto Lippi è tranquillo: «Un po' di pazienza e ritroveremo i nostri campioni. Ma intanto, nonostante i problemi di organico, ho visto una squadra che, a parte i primi minuti in cui siamo stati davvero molli, non è mai stata in balia del Milan. Non è un paradosso, ma da questa sconfitta ne esce una Juve ancora più forte e solida». Lippi ha il dovere di tenere alto il morale della truppa e pure di mascherare i problemi. Ma non pare davvero una sconfitta che possa lasciare il segno. La Juve ha superato rovesci ben peggiori. Ci sta di perdere con il Milan dopo dieci vittorie su undici partite, ci sta di imbattersi in una serata meno brillante e forse neppure troppo fortunata. Inoltre c'è stata una letale combinazione di aspetti negativi. Al Meazza la difesa ha perso colpi, su tutti Monterò che non riesce a ritrovare la condizione, ma tutto il reparto ha mostrato stanchezza; è mancata la concretezza dell'attacco, tuttavia non è difficile immaginare che con Del Piero e Trezeguet in panchina possano sorgere dei problemi. Pur con scarsa forza penetrativa, la Juve è riuscita comunque a creare qualche pericolo nella ripresa ed è questa reazione su cui si è soffermato Lippi nel dopo partita. Un segnale che anche nelle avversità la squadra sa sempre trovare la forza per non lasciare nulla di intentato. Ieri ha parlato Luciano Moggi che ha inviato un osservatore all'Olimpico per tenere sotto controllo Matteo Abate, difensore centrale del Piacenza, uno stangone di 19 anni. Il dg regala parole cariche di ottimismo: «Non c'è ragione di essere preoccupati. E' una sconfitta che, aldilà del normale dispiacere per esserci fermati dopo una striscia positiva molto lunga, non cambia nulla. Restiamo al comando, potevamo eliminare il Milan, invece abbiamo un'avversaria diretta in più per lo scudetto. Meglio una lotta a due che a tre, ma tant'è». Moggi insiste su un particolare per rilevare l'atteggiamento tenuto dalla Juve al Meazza: «Ouando il portiere avversai io diventa il migliore in campo, allora vuol dire che è tutto regolare. Dida ha fatto autentici miracoli». Il futuro non è carico di incognite: «La squadra ha tutto per ripartire subito. Ma sarà essenziale recuperare gli infortunati». Nedved ha segnato il 9" gol in campionato Alla ripresa dopo la sosta il confronto con il Torino poi i bianconeri avranno altre sei partite cruciali nel giro di un mese fra campionato e Champions Alessandro Del Piero sabato sera contro il Milan ha dimostrato di essere ancora alla ricerca della condizione fisica migliore

Luoghi citati: Barcellona, Bologna, Brescia, Lazio, Torino