Perché la Ferrari deve inseguire

Perché la Ferrari deve inseguire SONO CAMBIATI Gli EQUILIBRI, MA LE NUOVE REGOLE PEGGIORANO LO SPETTACOLO E POTREBBERO ESSERE RIVISTE Perché la Ferrari deve inseguire McLaren e Renault continuano a crescere analisi Cristiano Chiavegato HANNO vinto i migliori. Cioè il pilota più bravo, la vettura mediamente più competitiva, la squadra che ha azzeccato tutto, dalla strategia alla scelta delle gomme giuste. Ma la gara, a parte le concitate fasi iniziali, non è stata bella, né incerta, né spettacolare. Bastano pochi dati per capire che è mancata la sfida incerta che Max Mosley, presidente della FIA, ha cercato imponendo nuovi regolamenti. Primo Baikkonen, secondo Barrichello a 39"286, terzo Alonso a l'04"007, quarto Ralf Schumacher a l'28"026, gli altri tutti doppiati. E' una formula sbagliata quella che la FI si è trovata ad affrontare nelle prime due gare di campionato. Non convince il sistema di qualificazione che premia l'azzardo e magari anche il bluff (il velocissimo e talentuoso Fernando Alonso, pur avendo conquistato la pole position, in condizioni normali non solo non avrebbe mai potuto vincere, ma neppure arrivare sul podio), è ridicolo e anacronistico non permettere ai team e quindi a piloti, tecnici e meccanici di mettere a punto le vetture prima della corsa. Probabilmente si tratta di una situazione anche a rischio che in qualche occasione potrebbe provocare incidenti. Soprattutto è difficile da accettare la norma che impone di rifornire di carburante le monoposto per il primo tratto del Gran Premio il sabato quando ancora deve iniziare l'unico giro cronometrato a disposizione. Tutta una serie di handicap che tolgono alla FI l'immediatezza che aveva sino allo scorso anno e la necessaria facilità di comprensione anche per i non addetti ai lavori. Bernie Ecclestone, uno che la sa lunga, ha già fatto sapere che molte cose non gli piacciono, che devono essere cambiate. Dopo il prossimo GP del Brasile si riuniranno i responsabili delle squadre per discutere quanto è accaduto e tentare di trovare rimedi. Senza dimenticare che Ron Dennis e Frank Williams hanno fatto causa alla FIA per avere modificato unilateralmente le regole del gioco e che il giudizio del Tribunale dello Sport non è stato ancora espresso. C'è da considerare, tuttavia, che dopo essersi aggiudicata la prime due prove mondiali, la McLaren potrebbe anche essere tentata di mantenere lo status quo, visti i risultati. Detto questo è necessario sottolineare come l'inizio del campionato abbia messo in evidenza al-me novità positive. La prima rigu^. da i piloti: le nuove leve (Raikkonen e Alonso) premono sull'acceleratore e annunciano un ricambio degno di essere osservato attentamente. Anche Jamo Trulli - sempre sfortunato - con una vettura finalmente competitiva, sta mostrando il suo valore, per la soddisfazione dei tifosi italiani. Dall'altra parte della medaglia, non si può credere, come qualcuno vorrebbe già sostenere, che si stia assistendo al lento declino di Michael Schumacher. Il tedesco ha commesso soltanto due errori fatali, in Australia e in Malesia. In genere ne compie due o tre per stagione, non è escluso che non abbia già finito il momento dei regali. Ieri è stato comunque l'autore del giro più veloce, davanti al compagno di squadra Barrichello e a Raikkonen. Questo significa anche che la Ferrari in fatto di prestazioni resta al vertice. A Sepang senza i guai iniziali avrebbe potuto vincere, anche con il brasiliano se non fosse rimasto intruppato al sesto posto al via. A calcoli fatti avrebbe potuto superare Raikkonen al pit-stop, se tutto gli fosse andato bene. Resta il fatto che la McLarenMercedes, con una vettura vecchia completamente rifatta (e mo¬ tore nuovo) è cresciuta parecchio. La Renault è una realtà, le monoposto a disposizione di Alonso e Trulli sono agili, facili da guidare, molto equilibrate. E le gomme Michelin hanno avuto sinora ragione delle Bridgestone. Appare in crisi la Williams con un Ralf Schumacher irriconoscibile e Montoya alle prese con sbagli e incidenti incolpevoli. Tuttavia la FW25 è ancora in fase di sviluppo e potrà riprendersi. In poche parole: la Ferrari può ancora mantenere la leadership, ma non dovrà più sbagliare nulla per completare quello che si sta rivelando come un inseguimento. I distacchi eccessivi hanno eliminato ogni incertezza sul risultato finale Anche il meccanismo delle qualificazioni non piace al patron Bernie Ecdestone Trulli si congratula con Alonso: entrambi sono stati grandi protagonisti

Luoghi citati: Australia, Brasile, Malesia