Emergenti, ì fondi comuni che battono la crisi

Emergenti, ì fondi comuni che battono la crisi NONOSTANTE ARGENTINA E URUGUAY, RACCOLTA IN FORTE CRESCITA E PERFORMANCE SUPERIORI AL 607o Emergenti, ì fondi comuni che battono la crisi Buoni affari con l'Est Europa e i bond russi. E in Brasile continua la «Lula di miele» Maria Giardini «Sarei molto sorpreso se le novità dall'Iraq e un rilancio dei mercati azionari cambiassero le prospettive dei bond dei Paesi emergenti». Così, da New York, ha risposto a caldo Brad Durham, responsabile dell'ufficio studi di EmergingPortfolio.Com, una società specializzata nell'analisi dei mercatio dei Paesi emergenti. In effetti, i ministri competenti dell'America Latina hanno potuto presentarsi al meeting di Milano della ladb, la banca interamericana di sviluppo, per la prima volta in trasferta in Italia, con risultati eccellenti. Certo, lo shock del caso Argentina è ancora ben vivo (non a caso i banchieri del Sud America hanno deciso di render omaggio alle famiglie dei risparmiatori italiani, tra i più impegnati nei bond latino-americani). E già si accende l'allarme per un prossimo «swap» (cioè la ristrutturazione del debito) da parte dell'Uruguay. E, per non limitarsi al solo Sud America, non si può trascurare il fatto che la guerra in Iraq ha accresciuto le pressioni sulla Turchia con bruschi scivoloni in Borsa e nel rendimento dei Bond. Ma i numeri depongono a favore degli emergenti, purché acquistati attraverso i fondi che assicurano di ripartire il rischio. Nell'ultima settimana, a livello internazionale, i 170 società di fondi specializzati negli emergenti che amministrano la bellezza di 907 miliardi di dollari hanno registrato l'afflusso netto di 173,6 milioni di nuove sottoscrizioni. Negli ultimi dodici mesi il rendimento medio è stato del 60Zo. A lungo termine, i risultati sono ancora migliori: 11196 annuo circa negli ultimi dieci anni. E, contro il parere degli esperti, sul lungo termine ha avuto ragione chi ha scelto le obbligazioni (l'I l0Zo circa negli ultimi tre anni) piuttosto che le azioni ( sotto del 160Zo circa). . «Non vanno sottovalutati i risultati del continente Latino Americano - è l'opinione espressa dal team del colosso del risparmio Schroders che si occupa del Sud America -. Per esempio negli ultimi dieci anni le Borse del Sud America hanno reso agli investi¬ tori esattamente quanto le Borse asiatiche nonostante che il pil del Far East sia cresciuto in media del 60Zo contro l'I'Zo. Il mistero si spiega con il diverso potere degli investitori: in Brasile o in Cile, hanno avuto un grande peso le privatizzazioni, effettuate dopo un'attenta trattativa con gli investitori stranieri. In Asia, al contrario, molto spesso i profitti societari non corrispondono ad un guadagno per gli azionisti. Anche per questi motivi è opportuno affidarsi ad un fondo: i gestori hanno più possibilità di farsi sentire. Tuttavia il settore è molto volatile. Il default dell'Argentina dimostra che è assurdo scommettere su un terreno così rischioso. Vero, un investimento giudizio sui mercati emergenti non deve superare il 100Zo del portafoglio e va condotto all'insegna del a diversificazione, senza scommettere su una singola emissione o su un singolo Paese. Ma non per questo si deve negare che, in un mondo finanziario estremamente complicato, i mercati emergenti offrono agli investitori almeno tre storie di successo. La prima riguarda i Paesi impegnati nella convergenza verso l'Unione Europea: alla pattuglia di testa (Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria) si sono ormai aggiunti altri Paesi, dalle repubbliche baltiche a Romania-Bulgaria. Secondo, i corporate in arrivo dalla Russia, dove si moltiplicano le richieste di rating alle agenzie intemazionali per poter accedere ai mercati dell'Occidente. Terzi. I primi mesi del governo Lula in Brasile hanno sorpreso anche il gestore più ottimista. I tagli previsti nella finanziaria dal nuovo Presidente hanno innescato una serie di acquisti sulle piazze occidentali.Il risultato è che i prezzi dei bond sono passati da quota 48 a quota 77 e gli interessi sul debito sono scesi al 140Zo. C'è già chi l'ha definita la «Lula di miele» ... [Borsa&Finanza] Il presidente brasiliano, Lula

Persone citate: Brad Durham, Maria Giardini