Barbie è la stella che brilla sul listino

Barbie è la stella che brilla sul listino L'INDICE DEI GIOCATTOLI IN FORTE ATTIVO DA GENNAIO Barbie è la stella che brilla sul listino Luigi Raimondi Sarà il bisogno di scacciare i cattivi pensieri in un momento così triste e drammatico. Sarà il frutto di una dura ristrutturazione industriale. Numeri alla mano l'indice Bloomberg toys, il paniere che comprende le principali società quotate che producono giocattoli, ha guadagnato quasi il 150Zo dalla prima seduta del 2003. Una performance in netta controtendenza rispetto al resto del mercato azionario: l'indice Standard fr Foor'sSO ha perso infatti il 20Zo, mentre l'EuroStoxxBOO ha lasciato sul terreno oltre il 70Zo. E dagli indicatori tecnici risulta che questo paniere ha tutte le carte in regola per proseguire il rialzo (il 100Zo circa) prima che gli indicatori segnalino ostacoli importanti alla tendenza in atto. Non si parla, in questo caso, di videogiochi. Anzi, Playstation, X-box e Game cube, le console di Sony, Microsoft e Nintendo, non stanno dando ai tre colossi del settore gli utili sperati. Dei tre big è la società di Bill Gates ad accusare le maggiori perdite: sebbene da inizio anno Microsoft sia stato l'unico titolo ad avere una performance positiva (-l-0,300Zo, contro il -12,500Zo di Sony e il -14,160Zo di Nintendo), ma non certo grazie ad X-box. Ma il colosso del software insiste: sOno in molti ap pensare ad una possibile acquisizione di Sega da parte di Microsoft Altra musica tra i giochi tradizionali, come Mattel. Il colosso made in Usa ha guadagnato il 10,440Zo da inizio anno e mostra una buona impostazione tecnica sia di breve sia di medio termine (con obiettivi a 24 dollari prima e 25,50/26 in seguito). Tra le grandi del settore è quella più scambiata e utilizzata dai gestori per i portafogli dei fondi comuni. L'azienda ha inoltre pubblicato un bilancio 2002 da far invidia a molte blue chip: un fatturato di 1,67 miliardi di dollari (-l-70Zo rispetto al precedente esercizio), e un utile netto di 186,1 milioni (4-350Zo). Risultati ottenuti con una politica di contenimento dei costi, che punta a risparmi annui per 200 miUoni di dollari. A consigliare l'acquisto sul titolo di Barbie ci sono nomi del calibro di Ubs Warburg e Bank of America. Gli altri titoli sugli scudi e, secondo gli analisti tecnici ancora appetibili, sono la statunitense Hasbro (-1- 12,290Zo da gennaio 2003 e giudizio «buy» da parte di Ubs Warburg e Lehman Brothers), il colosso giapponese Bandai (4-5,130Zo, «buy» da Nomura securities e «add» da West Lb Panmure). In Europa, la preferita è la small cap danese Kompan (4-12,500Zo). Nonostante le performance a due e tre cifre è molto pericoloso, a causa dell'elevata volatilità, scommettere sulle big del settore made in Hong Kong (Playmates, Kiu Hung e Rgb Ngs). Nell'ex-colonia inglese ci sono solo le sedi sociali di queste fabbriche. La produzione avviene in Cina, dove i costi della manodopera sono più competitivi. I committenti finali sono poi i grandi gruppi occidentali del settore come Hasbro e Walt Disney. [Borsa&Finanza]

Persone citate: Bill Gates, Bloomberg, Luigi Raimondi, Nomura, Walt Disney, Warburg, West Lb Panmure

Luoghi citati: Cina, Europa, Hong Kong, Nintendo, Playmates, Usa, X-box