«Ho creato io la strategìa del colpisci e terrorizza» di Maurizio Molinari

«Ho creato io la strategìa del colpisci e terrorizza» L'UOMO CHE" HA CODIFICATO IL PRINCIPIO DELLO «SHOCK 8t AWE» E' STATO DOCENTE DI POWELL «Ho creato io la strategìa del colpisci e terrorizza» Ullman: ha lo stesso effetto di Hiroshima, ma senza usare l'atomica intervista Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK ESPERTO di questioni militari per il Centro di Studi Strategici ed Internazionali di Washington, editorialista del «Washington Times» ed ex docente all'Accademia della Us Navy (dove ebbe come allievo l'attuale Segretario di Stato Colin Powell), Harlan Ullman ha teorizzato la strategia militare denominata «Shock fr Awe» che il generale Tommy Franks sta applicando in Iraq al fine di indurre Baghdad alla resa. Il suo libro più recente - «Unfinished Business: Afghanistan, the Middle East and Beyond», edito nel 2002 - ha anticipato per molti aspetti l'operazione «Iraqi Freedom». Quale è lo scopo di questa nuova strategia militare? «Causare effetti immediati sul nemico, sia sul piano fisico che su quello psicologico per obbligarlo a cessare ogni resistenza, a gettare le armi senza neanche combattere. L'intenzione è intimidirlo, facendolo sentire totalmente vulnerabile, indifeso di fronte ad un massiccio uso della forza, superiore a ciò che lui poteva immaginare. Qualcosa di simile alllmpatto che ebbero le due bombe atomiche sul Giappone nel 1945, anche se in questo caso le armi adoperate sono convenzionali, non nucleari». Le immagini che si vedono in tv da Baghdad rispondono a suo avviso a tali requisiti? «Spero proprio di sì. Lo stesso inizio della campagna, anche se occasionale per come è avvenuto, ha avuto queste premesse. Quando si tenta di azzerare l'imperatore sin dall' inizio con un attacco massiccio di missili emise è l'intero impero che viene scosso, barcolla. Il messaggio recapitato dai emise lanciati contro Saddam e i suoi figli è stato inequivocabile e poderoso. La speranza è che adesso l'offensiva in atto da parte di Tom- -y Franks porti al collasso, axia resa dei difensori di Baghdad». E se invece non si arrenderanno? «Allora scorrerà il sangue, mol- to. La guerra non è un picnic, è qualcosa di tremendo e terribile, combattuta con strumenti feroci. Se il regime resiste e Baghdad non capitola il generale Tommy Franks ha solo due alternative a disposizione: andare all'assalto della città o circondarla con le proprie truppe da Sud, Ovest e Nord, aspettare e prenderla per fame». Questo significa che potrebbero esserci molte vittime civili... «Quando si inizia una guerra lo scopo è ottenere la resa, della parte avversa. La strategia dello "Shock fr Awe" è mirata a far sì che il nemico, intimorito, ceda le armi e si arrenda, rinunciando a combattere ed evitando così vittime nella popolazione civile». Che cosa prevede per le Srossime 48 ore sul campo i battaglia? «Fra le truppe alleate che avanzano da Sud e Baghdad ci sono al momento tre divisioni irachene. Si sta trattando per ottenerne la resa, con l'ipotesi di dichiarare Baghdad città aperta. Se non dovesse aifdare bene, si combatterà». Le avanguardie della Terza divisione americana di fanteria sono arrivate sulle rive dell'Eufrate. La Mesopotamia è disseminata di canali e corsi d'acqua. Non teme che gli iracheni possano far saltare le dighe per tentare di travolgere le truppe alleate? «Si diceva la stessa cosa dei pozzi di petrolio ma non ci sono riusciti. Li avevano minati tutti ma non sono riusciti a farli saltare in aria, se non in pochi casi. Bisogna tenere presente che l'Iraq è pieno di tmppe speciali alleate, che operano ovunque da giorni con grande efficacia. Sono riuscite a salvare i pozzi. Forse hanno già sotto controllo le dighe della Mesopotamia». Vi sono state molte interpretazioni diverse del significato letterale di «Shock fr Awe». Quale è la più corretta, cosa si intende per «Awe»: paura, timore o terrore? «Si intende il sentimento che prova un cattoheo pio, molto religioso, quando si trova di fronte al Papa: essere intimidito, provare timore. Certo c'è anche chi prova terrore di fronte ad un potere immensamente superiore a se stesso, che ci sovrasta a tal punto da farci sentire impotenti, senza forza alcuna. L'intenzione all' origine comunque è quella di intimidire, indurre l'altra parte ad abbassare il capo, rinunciando ad opporre qualsiasi tipo di resistenza». «Questi attacchi servono a stroncare il nemico nel fisico e nella psiche per indurlo a gettare le armi senza combattere Se invece le tre divisioni che difendono Baghdad non cedessero, ia città verrebbe assediata e presa per fame» Lo stratega americano Harlan Ullman

Persone citate: Colin Powell, Franks, Freedom, Harlan Ullman, Tommy Franks, Ullman