Una colomba bianca sul petto il dissenso si prepara per gli Oscar

Una colomba bianca sul petto il dissenso si prepara per gli Oscar QUESTA MOTTE MOLTI ATTORI MANIFESTERANNO LA PROTESTA CON UNA SPILLA Una colomba bianca sul petto il dissenso si prepara per gli Oscar Lorenzo Soria LOS ANGELES Per 75 anni, le ore subito prima dell'Oscar sono state dominate da interrogativi ovvi e un po' ripetitivi. Chi vincerà? E che cosa indosseranno? Ma questa non è una vigilia come le altre. L'America è in guerra. Mentre il resto del paese si raccoglie attorno al presidente e alla bandiera a stelle e strisele, Hollywood resta una delle poche cittadelle di resistenza alla politica della Casa Bianca. E le domande nella bocca di chi segue gli Oscar, uno show che raccoglie un miliardo di spettatori in giro per il mondo, sono altre. Prima di tutto: ci sarà l'Oscar? E se ci sarà, si trasformerà in una manifestazione anti-guerra? In risposta alla prima domanda, Frank Pierson, presidente della Academy, è abbastanza chiaro. «Lo show deve continuare», sostiene. Il conflitto armato in Iraq, ai suoi occhi, è anzi una ragione in più per procedere; «In un momento in cui la cultura e i valori americani sono sotto attacco in tutto 0 mondo, riteniamo più importante che mai onorare col nostro evento i successi che riflettono l'America». Ma Pierson e i suoi produttori hanno ammesso che lo show potrebbe venire interrotto dagli sviluppi del conflitto e che se dovesse accadere un qualcosa di «straordinario» potrebbe anche saltare. Nel frattempo, sono già saltati vari presentatori: Will Smith, Cate Blanchett, Angelina Jolie e Jim Carrey hanno fatto sapere che non ci sai-anno. Si sa invece che Ben Affleck, Julianne Moore, Salma Hayek, Perirò Almodovar, Meryl Streep e altri si presenteranno indossando spille che rappresentano le colombe della pace. E se una volta sul podio aprofit¬ tassero dell'occasione per fare dichiarazioni anti-guerra? Vedremo. Il vecchio gioco delle previsioni si è così un po' perso per strada e ha assunto un aspetto quasi inappropriato. Anche perché ormai si è diffusa la convinzione che «Chicago» sarà quasi di certo il film vincitore, al punto che le uniche scommesse che si accettano è sul numero di statuette che il film, che parte da una base di 13 nominations, finirà per portarsi a casa. Più aperte, invece, le altre contese. Il favorito all'Oscar per il miglior attore è Daniel Day-Lewis, Bill il macellaio in «Gangs of New York«. C'è anche chi punta su Adrien Brody («Il pianista») o su Jack Nicholson («A proposito di Schmidt») mentre Nicolas Cage («Adaptation») e Michael Calne («Un americano traquillo») sembrano avere poche lossibilità. Tre le interpreti femminii, la favorita sino a pochi giorni fa' era Nicole Kidman, Virginia Woolf in «Le ore». Ma l'onda lunga di Chicago potrebbe portare alla vittoria una delle sue ballerine -assassine, Renée Zellweger. E Bob Marshall, il regista, che potrebbe battere Martin Scorsese accusato di avere condotto una campagna troppo agressiva. Jack Nicholson tra i candidati al premio ^jy www. lastampa. it Speciale Oscar sulla Stampa on line. IMell'Instant Poli Pedro Almodovar è il regista preferito

Luoghi citati: America, Chicago, Iraq, Los Angeles, New York