Uccìso un reporter australiano
Uccìso un reporter australiano Uccìso un reporter australiano Al Jazeera: nel Sud morto anche un inviato britannico Al quarto giorno di guerra, si cominciano a contare le vittime tra i giornalisti schierati in prima linea. Un reporter di nazionalità australiana dell'emittente Abc, Paul Moran, 39 anni, è rimasto ucciso nell'esplosione di un'autobomba nel villaggio di Khormal, nel Kurdistan iracheno. Il collega che era con lui, Eric Campbell, è rimasto ferito e ricoverato in uno dei posti di primo soccorso allestiti da Emergency nella zona, come riportato dall'agenzia missionaria Misna. Nella deflagrazione avrebbero perso la vita almeno cinque persone. Incertezza inoltre sulla sorte di tre giornalisti britannici attaccati nel Sud dell'Iraq, sulla via per Bassora. L'esplosione dell'autobomba è avvenuta a un posto di blocco alle porte del villaggio di Khormal, situato in una zona montagnosa vicina al confine con l'Iran e roccaforte del gruppo integralista curdo Ansar Al Islam, che si ritiene abbia legami con la rete terroristica Al Qaeda, e che proprio per questo motivo la notte precedente era stato colpito da una cinquantina di missili americani. Secondo alcuni testimoni, i giornalisti aspettavano a bordo di un'auto di poter entrare nel villaggio quando un taxi è giunto dietro di loro e poco dopo è saltato in aria. L'azione sarebbe una ritorsione per il bombardamento americano, che secondo fonti curde avrebbe ucciso circa cento persone. C'è incertezza anche sul numero di feriti - quattro, di cui tre peshmerga (combattenti curdi) e un giornalista, secondo alcuni testimoni - almeno nove secondo altri. I responsabili della sicurezza dell'Unione patriottica del Kurdistan (Puk), uno dei partiti che governa il Kurdistan iracheno, hanno addossato la responsabilità dell'attentato proprio al gruppo Ansar Al Islam. Anche ieri le forze Usa hanno attaccato con missili le posizioni di diversi gruppi integra¬ listi curdi: oltre a Ansar Al Islam, il Komala Islami Kurdistan (Kik, Società islamica del Kurdistan) e ilJamat-e Islami. Si teme anche per la sorte dei tre componenti di una troupe della tv britannica «Itn» - dichiarata per ora «dispersa» - attaccata ieri mentre si dirigeva in macchina verso Bassora, nell'Iraq meridionale. Si tratta del giornalista Terry Lloyd, dell'operatore Fred Nerac e del loro interprete libanese, Hussein Othman. Secondo la televisione satellitare del Qatar Al Jazeera uno di loro sarebbe morto. Un altro operatore, il francese Daniel Demoustier, è stato ferito, ma e riuscito a tornare in Kuwait, dove ha dato l'allarme. Demoustier ha raccontato che due veicoli iracheni stavano seguendo il convoglio sul quale viaggiavano sulla strada che collega Umm Qasr a Bassora quando sono stati superati all'altezza deh' abitato di Iman Anas: «Sembrava che volessero consegnarsi - ha raccontato - usando noi come copertura. Ma improvvisamente è iniziato un violento scontro a fuoco. Mi sono abbassato, i finestrini della macchina sono finiti in pezzi. Ho guardato alla mia destra e ho visto che lo sportello era aperto e Lloyd non c'era più». Al momento dell'attacco nella zona c'erano truppe irachene e forze alleate. Il giornalista televisivo britannico Terry Lloyd, 51 anni, è molto noto: lavora per la «Itn» dal 1983 ed è stato corrispondente di guerra dall'Iraq nel 1988, poi in Kosovo, in Bosnia e in Yugoslavia; si è occupato anche di eventi sportivi intemazionali. Secondo un recente rapporto di «Informazione senza frontiere», sono quasi quattrocento i giornalisti rimasti uccisi sui fronti di guerra negli ultimi 10 anni. Tra i più recenti, nessuno ha dimenticato l'agguato sulla strada tra Jalalabad e Kabul in Afghanistan dove il 19 novembre 2001 vennero uccisi Maria Grazia Cutuli, del Corriere della Sera, e altri tre giornalisti. Sono del marzo 2002 le immagini del fotografo italiano Raffaele Ciriello falciato a Ramallah, in Cisgiordania, da una raffica di n^tragliatjjice sparata da un carro armato israeliano. le. st.]
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