Voci e suoni dell'Estonia di Leonardo Osella

Voci e suoni dell'Estonia Voci e suoni dell'Estonia Athestis Chorus nel programma dell'Unione In pista anche Swingle Singers e Coro di Torino APPUNTAMENTI vocali a iosa. Uno rientra nei Concerti del Lingotto e segna l'arrivo d'un complesso prestigioso. E' l'Estonian Philharmonic Chamber Cholr diretto da Tòmi Kaljuste. La data: martedì 18 marzo alle 20,30. Nazione cattolica per tradizione, l'Estonia non ha abbandonato la fede nemmeno negli anni durissimi dello stalinismo, e così il coro spesso è impegnato in canti che rispecchiano questo importante tratto religioso e culturale. La serata del 18 rifletterà almeno in parte tale filone, e farà scendere in campo autori celebri e meno noti; dà Rachmaninov con una parte dei «Vespri op. 37» a Holten con «Regn og Rusk og Rosenbusk», da Ciaikovskij («L'angelo gridò) a Tormis, cui sarà dedicato un omaggio con «Uno schiavo a Vini», «Litania del tuono» ed «Il canto di Sinikka». Ci saranno anche Sibelius («Rakastava op. 14») e Bartók («Il viandante», dai Canti popolari ungheresi), e non mancherà una curiosità: la versione per coro di imo dei Lieder più ispirati di Mahler, «Ich bin der Welt abhanden gekommen», la cui sognante musica poggia su bellissimi versi di Rùckert. Non è da meno la proposta dell'Unione Musicale, che prevede mercoledì 19 alle ore 21 in Conservatorio l'esibizione dell'Athestls Chorus con l'Academla de II Musici. L'Athestis è notissimo al pubblico torinese, che ha avuto spesso occasione di ammirarlo come gruppo che collabora con l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, e gode di tale fama da prendere parte a concerti di altre realtà di primo livello come la Filarmonica della Scala, l'Orchestra di Padova e del Veneto, la Scottish Chamber Orchestra. Altrettanto si dica per il bravissimo direttore, Filippo Maria Bressan. In questo caso al coro s'uniscono gli strumentisti dell'Academia de li Musici, in un sodalizio creato appositamente per eseguire musica dal primo Seicento al primo Ottocento seguendo il criterio della prassi esecutiva d'epoca. La serata per l'Unione verte interamente sul grandissimo nome di Bach e precisamente sui sei mottetti: «Singet dem Herm ein neues lied», «Der Geist hilft unsrer Schwachheit», «Jesu, moine Freude», «Furchte dich nicht, ich bin beidir», «Komm, Jesu, Komm» e «Lobet der Herm, alle Heiden», catalogati con la sigla BWB dal 225 al 230. Proprio la stessa sera, mercoledì 19 alle 21, la Stefano Tempia gioca una sua pesante carta al Teatro Regio: gli Swingle Singers. Lo straordinario gruppo, articolato in doppio quartetto, celebra i 40 anni di attività presentando un trascinante programma con basso e batteria nella prima parte, a cappella nella seconda. Ecco allora tanto Bach, autore d'elezione, e i Beatles, il Mozart della «Piccola musica notturna» e Cole Porter, Albéniz e Miles Davis, oltre al compositore francese Pascal Zavaro, che per i Swingle sta addirittura scrivendo un'opera. Giusto ricordare i nomi degli interpreti: i soprani Joanna Forbes (anche direttore musicale) e Meinir Thomas; i contralti Johanna Marshall e Wendy Nieper; poi i tenori Tom Bullard e Richard Eteson, e i bassi Tobias Hug e Jeremy Sadler. A essi si aggiungono Alexander L'Estrange al contrabbasso elettrico e Mike Bradley alla batteria, oltre a Philip Hartley come ingegnere del suono. A questo ben di Dio vocale si aggiunge poi il concerto dell'Ensemble Coro di Torino diretto da Federico Santi e promosso per la stagione degli Amici del Teatro Regio. Si tiene sabato 15 alle 20,45 nella Chiesa del Santissimo Sudario (via Piave angolo via San Domenica), con la partecipazione dell'organista Andrea Banaudi. Si ascolteranno lavori di Domenico Scarlatti («Stabat Mater») e di Francesco Durante («Misererò»). Leonardo Osella Kaljuste e l'Estonian Philharmonic Chamber Choir

Luoghi citati: Estonia, Padova, Torino, Veneto