Quando la Cia vuol far fuori Saddam e trova nidi di serpi
Quando la Cia vuol far fuori Saddam e trova nidi di serpi Quando la Cia vuol far fuori Saddam e trova nidi di serpi FA una certa impressione leggere proprio in questo inquietante stormir di guerra «La terza opzione» di Vince Flynn, una spy story pubblicata per la prima volta in America nel 2000 (amministrazione Clinton, dunque) che pone al centro dello scenario gli apocalittici arsenali atomici di Saddam Hussein e l'ipocrisia di una Germania che - a livello ufficiale - condanna e detesta il feroce Saladino, ma che - tramite le sue lobby industriali - non ha mai smesso di trafficare supporto e tecnologia fissile col regime di Baghdad. Non basta, c'è anche la precisa premonizione pohtica di quel futuro che porterà due anni più tardi all'abominio delle Torri Gemelle e perciò la costituzione - all'interno della Cia - di una cellula superclandestina, il Centro Antiterrorismo, destinato a rispondere soltanto all'orecchio di un Presidente che si assume la responsabilità di concedere segreta licenza di eliminare tutti coloro che, in un modo o nell'altro, servono la strategia del terrore, naturalmente, impersonificata dal tiranno coi baffi. Va detto, per onestà, che questo è soltanto lo spunto iniziale, il lungo incipit della prima ottantina di pagine. Perché poi la storia si incanala repentinamente su tutt'altro binario: la lotta mortale nei labirinti del potere di Washington, dove il controllo dei servizi segreti vale il più sanguinoso dei tradimenti in una estenuante partita di doppio gioco e assassinio. Vince Flynn è un nome sconosciuto da noi, ma rappresenta una notevole sorpresa: possiede infatti il piglio - e le conoscenze della macchina della ra- RECEN IONE ;ion di stato e del'intelligence applicata al dominio intemo - che è riconosciuto ai grandi frequentatori del palazzo, Tom Clancy su tutti. In questo scenario viene dunque costruito il Grande Complotto: la Casa Bianca, in nome dell'attacco preventivo, autorizza Mitch Rapp a «bonificare» Heinrich Hagenmiller V, colto in Svizzera a scambiare il suo knowhow atomico con uno sgherro di Saddam portatore sano di una valigia piena di dollari. Ma, proprio quando il successo arride alla missione, il colpo di scena: Mitch viene colpito a tradimento dall'agente che gli era di supporto e abbandonato (supposto morente) sul luogo del defitto allo scopo di creare uno scandalo intemazionale destinato a travolgere la Sala Ovale e gli equilibri all'interno della Cia, alla successione del cui capo in fin di vita si è da tempo accesa una lotta senza quartiere. Il giubbotto antiproiettile salva tuttavia Rapp da una dipartita ingloriosa. E la rabbia per il tradimento subito lo scatena alla ricerca dei colpevoli in una travolgente ridda di inganni e di falsi bersagh. Spy story classica, dunque. Scritta con talento inatteso e buona consuetudine con i meandri della scrittura di suspense. RECENSIONE Vince Flynn La terza opzione traduzione di Fabio Zucchella, Sonzogno, pp. 390, e 17 SPY STORY
Luoghi citati: America, Baghdad, Germania, Svizzera, Washington
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