Cacciata la Cnn: <<Diffonde bugie>> di Paolo Mastrolilli

Cacciata la Cnn: <<Diffonde bugie>> Cacciata la Cnn: <<Diffonde bugie>> Il regime: «La tv è uno strumento della propaganda» Paolo Mastrolilli NEW YORK La Cnn stacca la spina, perché il governo iracheno ha deciso di cacciare i suoi corrispondenti da Baghdad. La televisione che aveva raccontato in diretta la Prima Guerra del Golfo, diventando il simbolo del nuovo giornalismo d'informazione a ciclo continuo, non potrà più essere l'occhio americano nel Paese. Continuerà a trasmettere le immagini fomite a tutte le tv dalle agenzie e dalle emittenti arabe come Al Jazeera, ma per raccontare la caduta di Saddam dovrà tornare in città assieme ai soldati americani, se la resa dei conti è davvero dietro l'angolo come prevede il Pentagono. La decisione del regime è stata annunciata ieri dalla stessa Cnn, proprio all'inizio della grande campagna di bombardamenti sulla capitale. Il 17 gennaio del 1991, quando gli ordigni di Desert Storm avevano cominciato a cadere su Baghdad, il mondo li aveva visti attraverso gli occhi di Peter Amett, Bernard Shaw e John Holliman. Ieri, quando l'offensiva «Shock e Terrore» è cominciata, i corrispondenti della tv di Atlanta, Nic Robertson e Rym Brahimi, erano in silenzio o forse già preparavano le valigie per il viaggio verso il confine con la Giordania. Invece, per ironia della sorte e scelta politica degli iracheni, proprio Amett si è preso la sua rivincita sul network che l'aveva cacciato dopo le glorie della Guerra del Golfo, raccontando l'attacco in diretta per la tv concorrente Msnbc e Nbc. Il ministero dell'Informazione, che nel 1991 era guidato dall'attuale capo della diplomazia Naji Sabri, ha spiegato così la sua decisione: «La Cnn ha ricevuto l'ordine di lasciare l'Iraq, perché è diventata uno strumento della propaganda, usato per diffondere bugie e voci false». Gli iracheni avrebbero perso la pazienza per due motivi: primo, le notizie diffuse sulla possibile morte di Saddam, che vengono viste come un tentativo del governo americano di precipitare la leadership nel caos; secondo, le immagini trasmesse in diretta col videotelefono dai corrispondenti aggregati alle truppe di terra, che stavano mostrando l'avanza verso Baghdad come una corsa senza ostacoli. Secondo il regime questi filmati sono falsi e fabbricati, e hanno lo scopo di scoraggiare la popolazione e l'esercito iracheno. Gli iracheni avevano creato problemi alla Cnn fin dall'inizio, rifiutando l'ingresso a giornalisti come Christiane Amanpour e Richard Roth. Nic Robertson faceva parte della squadra del 1991, ed era stato accettato insieme con Rym Brahimi, figlia dell'ex ministro degli Esteri algerino e laureata in giornalismo alla Columbia University di New York. Con loro c'erano un fotografo e un operatore, che ora dovranno abbandonare il Paese, oppure sperare che le truppe americane arrivino così in fretta da evitare la fuga. E' un brutto colpo per la Cnn, non solo per la rivincita di Peter Amett, che era stato licenziato nel 1998, dopo un reportage contestato sull'uso del Sarin gas da parte degli americani in Laos nel 1970. Il vero problema infatti sono gli ascolti, e soprattutto la concorrenza spietata della tv di notizie conservatrice Fox, che appartiene a Rupert Murdoch. L'audience della Cnn è scesa costantemente negli ultimi anni, e i capi della Time Warner che l'hanno comprata da Ted Tumer speravano nella guerra come occasione di rilancio. L'ascolto ovviamente è cresciuto, ma la Fox ha consohdato il suo primato, sfruttando la sua assonanza con le posizioni dell'amministrazione Bush. Per esempio mercoledì sera, quando i primi missili sono caduti su Baghdad, 5,8 milioni di spettatori li hanno guardati sulla tv di Rupert Murdoch e 5 sull'ex regina delle notizie 24 ore al giorno, secondo i dati del Nielsen Media Research. Quella stessa notte, quando il capo della Casa Bianca si è rivolto alla popolazio- ne per annunciare l'inizio della guerra, 9,7 milioni di spettatori hanno scelto la Fox e 8,5 la Cnn. Più indietro c'era la Msnbc, con 2,3 mUioni. Questo significa perdere terreno tanto sul piano del prestigio, quanto su quello pubblicitario. L'unico vantaggio che la televisione di Atlanta aveva sulla con¬ corrente principale era la presenza a Baghdad, perché fin dal principio le autorità irachene avevano vietato l'ingresso dei corrispondenti della tv di Murdoch, considerandoli agenti del governo di Washington. Da ieri anche questa finestra si è chiusa, aspettando l'arrivo delle truppe americane. Brent Sadler, uno degli inviati della Cnn, registra un servizio nell'Iraq del Nord